Quando la musica diventa un passatempo e un lussuoso ripiego per ereditieri senza arte nè parte
La notizia è che anche noi abbiamo “finalmente” la nostra Paris Hilton, come se la discografia italiana non avesse già problemi. Per Elettra Lamborghini è arrivato il momento di far vedere quello che è capace di fare, ossia agitare ogni singolo muscolo del corpo a tempo di reggaeton sulle note del suo singolo d’esordio “Pem Pem”. No, non è uno scherzo, è accaduto davvero e di questo non riusciamo a farcene una ragione. Non possiamo distrarci un attimo per festeggiare la nascita di una nuova stella del cantautorato italiano, che ci ritroviamo in classifica una pseudocanzoncina che rappresenta un insulto a qualsiasi sottoforma di genere musicale, comprese le suonerie polifoniche tanto in voga negli anni ‘90.
Anche se il “puttan pop” oltreoceano è una corrente universalmente riconosciuta, ci sono equilibri mondiali che non andrebbero sconvolti e sensibilità che non andrebbero urtate, tipo la mia, al punto da preferire di essere etichettato discograficamente come un bigotto, piuttosto che continuare ad assistere inerme a questa sorta di maltrattamento artistico, di vilipendio del gusto, di oltraggio al pubblico sovrano, in sintesi: al valzer della poraccitudine. Ma la domanda sorge spontanea è: chi acciderbolina è Elettra Lamborghini?
Per chi non è un appassionato dell’ecosistema trash, il nome non vi dirà molto, ma dal cognome potete immaginare da quale casato proviene. Nata a Bologna il 17 maggio del 1994, della sua formazione si sa ben poco e il suo mestiere resta ancora oggi avvolto nel mistero. Ereditiera fino al midollo, trascorre la sua adolescenza tra corsi di equitazione e serate trascorse a sbocciare in discoteca, ostentando il suo patrimonio in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. La notorietà arriva con il programma “Riccanza”, un docu-reality incentrato sulle vite dei giovani milionari, e con la partecipazione come concorrente dell’edizione spagnola del Grande Fratello Vip. Ha quarantadue piercing, tra cui quindici diamanti, e ben due milioni di follower su instagram, insomma, numeri che fanno girare la testa e forse pure qualcos’altro.
Dopo aver duettato con Guè Pequeno e Sfera Ebbasta nel remix del singolo “Lamborghini”, ha deciso di debuttare da solista con un brano eseguito in spagnolo, dal prepotente sapore estivo, pubblicato in maniera lungimirante lo scorso 2 febbraio, nonostante il freddo popolare e l’arrivo di Burian, l’ondata di gelo siberiano proveniente dalla Russia: quando si dice “azzeccare la stagione”. Il messaggio che ne viene fuori è il seguente: se hai una somma ingente di denaro sul tuo conto in banca puoi davvero permetterti di tutto, persino giocare a fare la Rihanna felsinea o la Nicki Minaj della bassa Emilia, ed ecco come il rispetto per la razza umana va a farsi friggere con estrema nonchalance. In fondo, la vita è una valle sconfinata di “perchè?!”.
Nico Donvito
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