Viaggio nella storia e nell’evoluzione dell’hip hop italiano, tra derive, evoluzioni e sottogeneri. A cura di Mattia Cantarutti
Nato nei ghetti d’America come espressione di ribellione e rivalsa sociale, l’hip hop ha attraversato l’oceano per piantare le sue radici anche in Italia. Quello che inizialmente era visto come un fenomeno d’importazione, con il tempo è stato assorbito e trasformato, diventando qualcosa di profondamente nostro. rap trap
Dalle rime grezze dei pionieri fino alla conquista delle classifiche, il rap italiano ha saputo imporsi come una nuova forma di cantautorato contemporaneo, capace di raccontare le sfide e i sogni di un’intera generazione. In questa rubrica, Mattia Cantarutti ci guiderà attraverso la storia e l’evoluzione di un genere che, da sottocultura, è diventato parte integrante della nostra identità musicale.
Rap Italy, dalla trap ai sold out: il viaggio di Sfera Ebbasta e Ghali
Nello scorso approfondimento abbiamo raccontato l’arrivo della trap e la successiva ondata di cambiamento nel mercato musicale italiano. Abbiamo anche citato i principali esponenti della trap, riconoscendo i meriti della sua popolarità agli artisti come Sfera Ebbasta, Ghali, Tedua, Izi, Rkomi e la DPG. Ovviamente la lista non finisce di certo qui. Nomi come Capoplaza, Lazza ed Ernia muovono grandi passi proprio in quel periodo, arrivando ad ottenere altrettanti grossi successi.
A Sfera Ebbasta e Ghali dedichiamo il primo approfondimento extra su questo periodo. I due ottennero tra il 2015 e il 2016 un grandissimo riscontro conquistato a suon di milioni di streaming e visualizzazioni, una pioggia di certificazioni e tanti live sold out. Nonostante una prima appartenenza allo stesso genere e le frequentissime produzioni del produttore Charlie Charles, il loro percorso è in realtà molto diverso e personale.
Sfera Ebbasta dimostra presto di avere qualcosa di unico. Il suo stile e linguaggio si affermano rapidamente nella nuova scena, rendendolo la principale figura di riferimento del genere. Un nome immancabile nei featuring e restando ancora oggi l’artista da sbattere.
L’album “XDVR”, inizialmente gratuito, porta subito delle enormi ventate d’aria fresca nel genere, dall’omonimo “XDVR” al singolo “Panette”, la leggenda di Sfera comincia a farsi sempre più forte nella scena.
Degno di nota è anche il brano “Mercedes nero”, dove troviamo come featuring Tedua e Izi, a dimostrazione della già citata frequente collaborazione tra gli artisti del periodo. Con il suo ingresso in Roccia Music, il king del rap Marracash benedice il futuro re della trap, Sfera Ebbasta, prendendolo sotto la sua ala e distribuendo il disco con il titolo “XDVR Reloaded”. Due brani fortissimi della deluxe sono “Ciny” e “XDVRMX”, nella quale troviamo tra i featuring proprio Marracash e anche il frequente collaboratore Luchè (il quale era in un periodo di rinascita dopo la fine dei Co’Sang e i suoi primi lavori in solitaria).
Da quel momento, il percorso diventa inarrestabile. Dopo un ottimo 2015, l’anno seguente vede l’uscita del disco “Sfera Ebbasta” e la consacrazione dell’artista. L’album, ancora oggi in classifica, contiene tantissime hit e pezzi immortali. Da “Figli di papà” a “Visiera a becco” (singolo presente ancora oggi nelle principali classifiche), ma anche “Notti” e “BRNBQ”. Pure il brano “Bang Bang” riscuote ancora oggi grande successo.
Tra i featuring principali dell’anno spicca “Scooteroni RMX”, una hit enorme del duo Marracash e Guè, impreziosita dalla chiusura fresca e incisiva di Sfera Ebbasta.
Il 2017 vedrà l’artista come featuring nella classica “Bimbi”, canzone di Charlie Charles che porta proprio i featuring dello stesso Sfera Ebbasta, Tedua, Rkomi, Izi e Ghali. Sempre in compagnia di Guè, all’epoca ancora Pequeno, abbiamo “Lamborghini”, brano popolare quell’anno e in generale nel palmares del rapper dei Club Dogo.
D’annata 2018 è infine l’attualmente album di maggior successo del trapper di Cinisello Balsamo, parliamo di “Rockstar”. Album contenente brani come l’omonima “Rockstar”, “Ricchi x sempre” ma anche “Sciroppo” con Drefgold e “Tran Tran”. Nella deluxe “Popstar Edition” troviamo “Happy Birthday” e “Pablo”, quest’ultimo con una produzione di Rvssian, producer con cui Sfera lavorerà frequentemente anche negli anni successivi.
Per Ghali il percorso invece è molto diverso. Dopo un primo tentativo nell’etichetta Tanta Roba di Guè all’interno dei Troupe D’Elite con Erina, Maite e Fonzie (ora Fawzi) e un periodo da hype man ai concerti di Fedez, torna alla carica con un percorso molto chiaro in testa. Grazie ad un immaginario che prende spunto dalle rime passate ma allo stesso tempo evolve e diventa ancora più fresco, lo stile di Ghali diventa sempre più chiaro e personale. Tra i singoli lanciati dal cantante abbiamo “Cazzo mene”, “Non Lo So” featuring Izi, la grande hit “Dende” e “Willy Willy”.
Decide poi di fondare la Sto Records e con essa abbiamo nuovi brani e il primo album: “Album”. Uscito nel 2017. Tra i singoli da citare assolutamente, ci sono il brano di grande successo “Ninna nanna”, “Ricchi dentro”, “Pizza Kebab” (terminologia che tornerà più volte nella carriera di Ghali), la hit “Happy Days” e “Habibi”, altra grande vincita del rapper.
I due trapper, che avevano collaborato tra di loro anche durante i loro reciproci esordi, collaboreranno nella traccia del comune Charlie Charles “Peace & Love”, brano di grande successo del 2018. Da allora i fan attendono ancora una nuova collaborazione, accarezzata dal ruolo di autore da parte di Ghali nella hit “Hoe” di Tedua proprio con Sfera, ma una recente comparsata di Sfera ad un live di Ghali al Forum di Milano fa ben sperare in un proseguo tra i due.
Mattia Cantarutti
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