venerdì 22 Novembre 2024

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La Rua: “In ogni canzone cerchiamo la sincerità”

I La Rua sono stati sicuramente la rivelazione dell’edizione numero 15 del talent show di Maria de Filippi, Amici. La band marchigiana con alle spalle anni di vera gavetta fatta di concerti in locali e piazze importanti è stata probabilmente l’unica a portare una ventata di novità nel corso di quest’ultima edizione dello show terminata senza troppi guizzi (Ne abbiamo parlato qui e qui). Sotto l’attento ed esperto occhio vigile di Elisa, loro coach durante il serale, Daniele Incicco e compagni hanno fuso perfettamente il loro sound fatto di venature folk con stili e colori musicali completamente diversi di esibizione in esibizione portando sul palco di Amici brani tipicamente rock come Radioactive ma anche estremamente melodici come Amore bello.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Daniele durante le prove del loro prossimo tour in partenza quest’estate per farci raccontare il loro percorso all’interno della scuola, il loro nuovo album Sotto effetto di felicità e per farci svelare qualche piccola chicca. Ecco cosa ci ha raccontato (Qui potete ascoltare l’intervista live):

Il grande pubblico vi ha conosciuto negli ultimi mesi nel corso della quindicesima edizione di Amici di Maria de Filippi ma in realtà il vostro percorso parte molto tempo prima dalle dimensione dei live nelle piazze e nei piccoli locali. Come nascono i La Rua? Come vi siete conosciuti e come avete iniziato a fare musica?

la rua<<Con alcuni di loro ci conoscevamo già da tanto tempo poi, invece, nel 2009 è partito questo progetto comune grazie al mio incontro conDario Faini, che noi consideriamo il nostro 7° componente oltre che autore e produttore artistico, con il quale è partito il percorso di produzione di brani inediti che ci hanno dato delle importanti soddisfazioni. Abbiamo iniziato a fare concerti in piazza, nei club e in manifestazioni varie che ci hanno fatto capire che potevamo piacere al pubblico che iniziava a seguirci. Ci abbiamo creduto sempre di più: abbiamo partecipato adArea Sanremo, siamo stati candidati agli MTV Music Awards e da lì abbiamo deciso di tentare di allargare la base di pubblico partecipando ad un talent così tanto seguito come Amici>>.

Di Amici vi porterete dentro sicuramente tantissimo dalle persone conosciute, agli insegnamenti ricevuti, fino alla possibilità di farvi ascoltare da un numero così grande di persone per tutto questi mesi ma qual è la cosa più importante che vi ha regalato quell’esperienza?

<<Sicuramente in termini di numeri ci ha permesso di farci conoscere e di far sentire la nostra musica a un vasto pubblico senza dover fare quello che tradizionalmente si faceva con 10 anni di concerti visto che ne avevamo già 10 alle spalle. Sarebbero stati un po’ troppi (ride). L’insegnamento maggiore è quello di sentirsi sempre in competizione e sotto l’occhio vigile del pubblico che è esigente esattamente come i professori che possono entrare in sala prove all’improvviso chiedendoti un brano che non si provava da tempo. Questo stato emotivo ci ha lasciato questo livello di attenzione massima verso il pubblico>>.

La Rua (Sotto effetto di felicità)Da un paio di settimane avete pubblicato il vostro nuovo album con la Universal Music dal titolo “Sotto effetto di felicità” accolto benissimo dal pubblico che l’ha portato ad esordire alla 7° posizione in FIMI. Qual è il valore di questo album per voi?

<<Ogni canzone che noi scriviamo è parte di uno spaccato di vita e quindi cerchiamo sempre la sincerità il fatto che questa sia premiata a livello commerciale non è di per sé necessario ma ci rende molto orgogliosi il vedere un disco scritto, suonato e prodotto da noi. Credo sia un’ottima benzina per il futuro>>.

1° domanda fan (Maria): Chi sarebbe stato il vostro vincitore ideale di quest’edizione?

<<Per quanto riguarda il ballo ho sempre fatto il tifo per Andreas e poi, nel momento in cui si è dovuto ritirare, per Alessio La Padula che mi piaceva moltissimo. Per quanto riguarda il canto credo che fosse una lotta molto tosta perché ognuno nel proprio mondo era originale e particolare: quest’anno non c’era un vincitore universalmente riconosciuto. Si poteva protendere verso all’emotività che riesce a tirare fuori Sergio, all’originalità della voce di Elodie o al talento di Lele che è un musicista che suona di tutto e di più. Per me potevano vincere tutti>>.

2° domanda fan (Cristina): Cosa ne pensavano i vostri genitori quando vi sentivano dire che avreste voluto vivere facendo musica all’inizio del vostro percorso?

<<A me hanno sempre detto che i musicisti muoiono di fame però io di fame non ne ho mai tanta (ride). In realtà, quando inizi a fare il musicista sai che vai incontro ad un lavoro difficilissimo perché è un lavoro fatto di emozioni e che ti distrugge dentro dandoti degli schiaffi enormi a causa delle canzoni che rappresentano qualcosa di importante per te ma che qualcun altro giudica come non abbastanza. Credo che la musica non debba essere un sogno ma un bisogno perché dal sogno ci si risveglia presto mentre, invece, il bisogno ti permette di continuare a vivere con il sorriso. I genitori poi capiscono se davvero è un bisogno>>.

la-RUAAscoltando il disco si notano due facce: da una parte ci sono i brani dalle melodie fresche e spensierate come “Il sabato fa così” o “Non ho la tristezza” e dall’altra c’è la parte estremamente più delicata e intima come in “Sotto effetto di felicità” o “Ti aspetterò”. Qual è la vostra anima musicale che alla quale vi sentite di più di appartenere?

<<A me piace molto tenere queste due facce: una devota all’intimismo e all’amore e l’altra, invece, all’energia e al divertimento. Io amo la musica per i messaggi ma questi a volte devono essere dati in maniera molto leggera perché il pubblico li possano ricevere senza forzature. Canzoni come “Non ho la tristezza” piuttosto che “Non sono positivo alla normalità” hanno dalla loro parte la leggerezza musicale ma anche un messaggio sincero e abbastanza forte che può arrivare senza traumatizzare l’ascoltatore. A me quella è una dimensione che piace molto>>.

In una delle vostre esibizioni avete fatto un gesto importante sottolineando la libertà di ognuno nell’orientamento sessuale scatenando il web che non ha parlato d’altro per qualche giorno. All’indomani dei fatti di Orlando ti senti di dire qualcosa a riguardo?

<<Credo che questo sia l’unico giorno in cui non bisognerebbe parlarne perché sarebbe troppo facile strumentalizzare quello che è successo. Noi preferiamo restare in silenzio perché il nostro gesto lo abbiamo già fatto e crediamo che bisognerebbe soltanto stare più vicino a quelle persone che stanno vivendo una sofferenza enorme insieme ad una nazione e il mondo intero>>.

La-Rua-1-1024x576Insieme a voi in questo disco ha lavorato molto anche Dario Faini, autore e compositore di grandissimo talento da anni nella scena del pop/rock italiano. Con lui so che hai anche scritto de brani che sono andati a finire nel disco di Alessio Bernabei. Ti ci rivedi nel ruolo di autore per altri artisti anche in futuro oppure sei geloso delle tue canzoni?

<<Io sono molto geloso delle mie canzoni, però, allo stesso tempo capisco che alcuni delle canzoni che scrivo non possono starmi addosso in un contesto live sul quale mi baso per scegliere i brani da eseguire. Sono geloso si, ma penso anche che le canzoni debbano vivere quindi sono molto contento che alcune possano essere cantante da altri artisti che magari rappresentano di più in quel momento>>.

Nel brano “Mai come mi vuoi tu” canti “tu mi vorresti un tipo figo da locali ma lascia stare”. Quindi se dovessi raccontare di te, che tipo sei?

<<Non sono un tipo figo da locali. Sono un ragazzo che vuole vivere di musica che fa una vita normale senza troppe mode: mi appartengono poche cose. Appartengo a me stesso, questa è la cosa più importante>>.

Ora siete impegnati in una turnè di firmacopie in giro per l’Italia ma tra poco partirete, invece, con un vero e proprio tour nelle piazze e negli eventi estivi. Avete già qualche idea per questo vostro spettacolo?

<<Abbiamo cominciato e proprio ora siamo in sala prove anche se abbiamo lo spettacolo praticamente pronto. Dopo essere usciti da Amici in 7/8 giorni abbiamo registrato il disco e subito ci siamo messi a lavorare allo spettacolo in sala prove>>.

LaRua-1-800x800Nel corso del serale di Amici più di qualche volta Loredana Bertè vi ha fatto moltissimi complimenti sottolineando il lavoro che Elisa ha fatto con voi soprattutto nella parte degli arrangiamenti e nelle scelte stilistiche. Quanto è stata importante per voi la figura di Elisa, probabilmente la numero uno in Italia per quanto riguarda la conoscenza musicale e la bravura negli arrangiamenti, nel vostro percorso al serale dove vi abbiamo visto quasi rinascere?

<<Elisa ci ha spinto verso un posto dove noi, con le nostre gambe, non avremmo mai puntato autonomamente. Ci ha assegnato dei brani di una potenza pazzesca cercando di fare uscire tutta l’energia che noi avevamo portandola al massimo potenziale a livello musicale e artistico. E’ stata una grandissima coach e in tutto quello che stiamo facendo tutt’oggi c’è tanto di lei >>.

In un’intervista avete dichiarato che vi piacerebbe moltissimo partecipare al Festival di Sanremo. Lasciando il Festival da parte dopo questa prima fase di inizio di percorso cosa avete in mente di fare nei prossimi mesi?

<<Non l’abbiamo dichiarato in realtà, l’hanno scritto (ride). Adesso ci stiamo concentrando su questo live: una volta che saremmo partiti con i concerti potremmo iniziare a scrivere nuove canzoni ma tutto ancora in stato embrionale. Vorrei per prima cosa concentrarmi sui live che considero la chiusura del cerchio per questo progetto per restituire al pubblico quello che ci ha regalato nei termini di acquisto dell’album>>.

Siamo arrivati alle ultime due domande finali con cui siamo soliti chiudere tutte le interviste. Allora vorrei chiederti qual è la canzone di questo album che consiglieresti di ascoltare ad una persona che non vi conosce artisticamente?

<<Questa è difficile perché abbiamo varie sfaccettature però mi piacerebbe che un ascoltatore ci conoscesse con “Non ho la tristezza” perché in quel brano c’è sia una parte poetica, un messaggio molto importante, che molto di noi a livello sonoro>>.

Mentre invece qual è la canzone della storia della musica italiana che più vi rappresenta, che più racchiude il vostro modo di intendere la musica o di scrivere?

<<Per me in assoluto “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano>>.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.