A tu per tu con il duo romano, in gara tra i ventiquattro finalisti di Sanremo Giovani con il brano “L’impresa”
Tra gli emergenti di Sanremo Giovani, contest che andrà in onda in prima serata su Rai Uno giovedì 20 e venerdì 21 dicembre, figurano anche Federico e Flavia Marra, in arte Fedrix & Flaw, fratelli nella vita e compagni musicali sul palco, in gara con il brano “L’impresa”. Reduci dal lungo percorso di Area Sanremo, i due giovanissimi artisti romani sono pronti a mettersi in mostra con tutta la freschezza e il loro innato entusiasmo.
Ciao Flavia, ciao Federico, partiamo da “L’impresa”, brano con cui concorrerete nella finalissima di Sanremo Giovani. Com’è nato e cosa rappresenta per voi?
«Ciao! Diciamo che “L’impresa” è nato un po’ prima dell’idea di partecipare a Sanremo Giovani. Dopo aver composto la musica, abbiamo tirato giù le parole. Senza immaginarlo, avevamo “nel cassetto” questa canzone coinvolgente e con un messaggio di coraggio e voglia di farcela. Un po’ quello che abbiamo attuato per arrivare fin qui».
Un pezzo firmato da entrambi, quali tematiche avete voluto affrontare e che tipo di sonorità avete scelto per presentarvi al grande pubblico?
«Abbiamo deciso di trattare un tema che accomuna ogni essere umano: la consapevolezza delle difficoltà nel realizzare i propri sogni. Ognuno di noi ha in mente una strada da percorrere, fatta di obiettivi, ma anche di ostacoli, che possono essere superati con forza e fatica. Una fatica che può essere alleviata dall’amore di una persona accanto. Il tutto attraverso una sonorità di influenza pop-internazionale, vivace e con richiami alla musica del passato».
Raggiungere i propri obiettivi, un bel messaggio da due giovanissimi. Quanto conta per voi trasmettere positività?
«Abbiamo voluto lanciare questo messaggio di coraggio, da giovani quali siamo, perchè tutto si può realizzare. L’importante è non abbattersi mai. Cogliamo quest’occasione proprio per trasmettere positività ed energia a coloro che molto spesso perdono l’entusiasmo nel loro percorso di vita».
Siete fratelli, come descrivereste la complicità che portate con voi sul palco?
«È una complicità naturale e familiare che abbiamo da sempre, probabilmente anche grazie all’amore per la musica che ci accomuna».
Facciamo un passo indietro, quando e come vi siete avvicinati alla musica?
«Da quando i nonni hanno regalato il primo pianoforte a Federico, per puro istinto. Possiamo dire che ha portato i suoi frutti».
Quali ascolti hanno ispirato e influenzato il vostro percorso?
«La musica pop internazionale dagli anni ‘70 ad oggi».
Con quale spirito vi affacciate al mercato?
«Ci affacciamo al mercato con l’intenzione di portare una sonorità nuova nel panorama della musica italiana. Attualmente ci sono molte personalità che stanno emergendo con una strada indipendente e lo riteniamo apprezzabile».
Provenite dalle selezioni di Area Sanremo, come descrivereste questo lungo percorso?
«È stato un percorso lungo e faticoso, ma allo stesso tempo formativo e gratificante, in quanto è stato l’unico che seriamente ha portato ragazzi emergenti alla grande ribalta di Sanremo Giovani».
Quali sono i tratti distintivi del vostro duo?
«Sicuramente la continua ricerca del sound, le armonizzazioni e l’attenzione a lanciare messaggi positivi nei testi».
Credete di aver raggiunto una vostra identità ben definita o, più semplicemente, ne siete ancora alla ricerca?
«Sì, in questo pezzo viene fuori la nostra identità. Ma avendo desiderio di sperimentare continuamente, siamo sicuri di poter andare avanti nella nostra ricerca».
Cosa vi aspettate da Sanremo Giovani? Per citare il titolo del vostro brano, credete ne “L’impresa”?
«Arrivati a questo perchè non sognare di completare la nostra “impresa”?».
Al di là della vittoria e della conseguente possibilità di calcare il palco dell’Ariston, cosa rappresenterebbe per voi il riconoscimento più importante?
«Iniziare una carriera musicale, facendo conoscere la nostra musica al grande pubblico».
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Nico Donvito
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