venerdì 27 Dicembre 2024

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Alfa, Sanremo, il bullismo e la musica come via d’uscita, i suoi pensieri a poche ore dall’uscita del nuovo album

I complimenti di Jovanotti gli hanno fatto immensamente piacere, le critiche sull’essere troppo melenso nei testi e un pò furbo nel cercare il consenso cantando l’amore un pò meno. Alfa rappresenta a pieno la generazione dei millennials con i loro sogni e le loro problematicità, la musica per fuggire dal disagio e da chi a scuola lo bullizzava. Alfa da mezzanotte scorsa è su tutte le piattaforme e nelle rivendite specializzate con il suo album, titolo lunghissimo e copertina accattivante. Dopo il Festival lo ha colto una influenza fortissima, probabilmente il calo dello stress dopo una settimana vissuta al massimo. Raggiunto da Vanity Fair l’artista ha parlato della sua musica e della sua esperienza sanremese, queste le sue parole :

Come ha affrontato l’avventura sanremese ?

Criticare i cantanti di Sanremo è sport nazionale, ho cercato di prepararmi. Ho limitato la lettura dei commenti, per stare sereno. E mi sono messo in pace con la coscienza: nell’ultimo anno ho preso lezioni di canto, perso dieci chili, provato e riprovato. Quello che dovevo fare, l’ho fatto. Ero lì solo per vedere cosa poteva succedere. E poi, ancora, gli amici: venendo da Genova, li avevo vicini; la mia migliore amica mi ha scritto una lettera piena d’affetto, la leggevo ogni sera prima di cantare. Ma le emozioni sono state tante, e alla fine mi hanno consumato, ho preso l’influenza”

Il 24 febbraio si esibirà al Forum di Assago, tutto esaurito già prima di Sanremo. E poi ancora in giro nei palasport. Un problema, nel pop, è trasformare gli ascoltatori online in gente che viene ai concerti: a lei è riuscito, a molti altri no.

Credo sia frutto del lavoro fatto in questi anni, partendo dai posti piccolissimi. Mi è servito per far girare il mio nome, che ora gira davvero, non solo in rete. Il Forum sold-out prima di Sanremo è stato una botta d’autostima incredibile. I concerti si riempiono andando in giro a suonare, non con le views. I numeri, le dirò, non mi interessano più”

Ha detto che la musica è stata un pò la sua rivincita :

È stata un modo per sconfiggere la timidezza. Da adolescente ho subìto bullismo, ero grasso e timido. Quando dico che la musica è “il mio migliore amico”, dico davvero. Ne avevo provate tante, prima del pop ho bazzicato il rap, specie i freestyle. Prima ancora, avevo provato a fare il mago. Tutto, pur di trovare me stesso. Quest’epoca e la mia generazione sono assuefatti da prodotti “straordinari”; i cantanti, specie dopo il covid, cercano di essere cool in tutti i modi, e c’è tanta aggressività in giro. Pensi al termine “cringe”: quant’è forte? Io credo che le cose si possano fare in maniera diversa, credo nel ritorno della normalità. Storie come la mia o ancor di più quella dei Pinguini Tattici Nucleari lo dimostrano. Anche per questo penso che questa generazione possa rivedersi in me. E voglio trasmettere energia positiva, messaggi buoni. Oggi va di moda dire di essere tristi, è diventato figo prendere psicofarmaci”

Dopo aver ascoltato “Vai” Jovanotti le ha scritto per congratularsi :

“Su Instagram. Un onore: se uno come lui ha visto qualcosa in me… anche lui è un mito, per me”

E comunque aveva un pezzo diverso dagli altri. Molto più, diciamo, internazionale. Tra i riferimenti mettiamoci gli One Republic. Come ha vissuto le accuse di plagio della loro Run?

A me piace il loro folk-pop, che qui è molto famoso ma cantano, appunto, in inglese. Il folk italiano è fermo invece a Guccini. Sono convinto che esista una via pop al genere. Vai! nell’acquario dei pezzi di Sanremo era un pesce molto diverso dagli altri. Le accuse di plagio le ho scoperte tardi. E menomale: ero già agitato di mio, figurarsi sentendo pressioni. Questa è una delle tante, so che Sanremo espone a situazioni del genere. Che devo dire? Le note sono sette, i riferimenti non li nascondo. Ma non è un plagio: i bpm sono diversi, gli accordi anche… Ho letto un articolo che spiegava perché non lo fosse. Stavo per condividerlo, poi ho desistito, Non ne valeva la pena. E aver sentito gli One Republic nel pezzo… be’, meglio così che dirmi che ho cantato male!”

Sogna, ragazzo, sogna: che sogna Alfa?

A livello professionale, non lo dico altrimenti non si realizza. Ma è l’inizio: non mi sento arrivato in nessun modo, ci mancherebbe. In generale, risolvermi a livello emotivo ed essere felice. Vorrei dedicarmi ai film d’animazione un giorno, adoro quel mondo. La musica resterà una necessità, ma la libertà vale di più. Potrei anche farla solo per me, e non pubblicarla mai, solo per stare bene”