venerdì 22 Novembre 2024

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L’intervista, Bandakadabra, “Seven” celebrazione del ritmo

Bandakadabra è una vera orchestra ambulante, che incarna l’energia delle band di strada unita al suono delle big band degli anni 30, spaziando dal blues alla techno con disarmante agilità, mettendo in mostra un eccezionale virtuosismo strumentale. Sette fiati, due percussioni, rocksteady, balkan, swing come generi.

È disponibile su tutte le piattaforme digitali SEVEN, il nuovo travolgente singolo della banda, uscito per l’etichetta Digital Noises, composto da Giulio Piola e registrato e
mixato da Ezra al Nomad Studio. Un’esperienza che porta gli ascoltatori a perdersi in un mondo di suoni ancestrali dove i confini musicali si dissolvono lasciando spazio a una celebrazione pura del ritmo.

Incuriositi dalla proposta nonchè dalla fattura del singolo abbiamo raggiunto l’orchestra per conoscere meglio il loro percorso artistico e come è nato “Seven”, di seguito le nostre domande e le loro risposte:

 

Avete suonato in mezza Europa e ricevuto tanti riconoscimenti, contate inoltre tante collaborazioni interessanti tra cui Vinicio Capossela, Arturo Brachetti, Malika Ayane, Willie Peyote e Samuel (cantautore e voce dei Subsonica). Seven il vostro nuovo singolo è il mix di esperienze e di contaminazioni che avete sperimentato? Parlateci di come è nata l’idea di questo singolo e quale è la sua mission

““Seven” nasce con l’intento di sovvertire il sound della marching band e di liberare la musica elettronica dalla consolle del DJ. È una pura celebrazione del ritmo che sconfina in un mondo di suoni atavici e rituali. Pur portando con sé molte esperienze passate, l’incontro con Samuel è stato particolarmente significativo e prezioso per la creazione del brano e per il nostro spettacolo “Techno Brass Composer.” “

Il 1 maggio da Novara, è partito il tour estivo dei Bandakadabra che proseguirà fino al 29 settembre in tutta Italia, toccando anche alcune località europee come Madrid, St. Moritz e Antibes (Francia), un tour lunghissimo e impegnativo, che rapporto avete con i vostri ammiratori? Oltre al live siete presenti sui social?

“Rispondo partendo dall’ultima domanda. Siamo presenti sui social, in particolare su Instagram e Facebook. Proviamo ad aggiornarli regolarmente anche se non sempre ci riusciamo. Il fatto è che  per noi è  molto più importante la presenza , per così dire, tridimensionale, ai concerti. D’estate suoniamo tantissimo e preferiamo incontrare
dal vivo il nostro pubblico. L’utilizzo dei social è funzionale a questo scopo, non un ossessione.”

Il vostro è un genere interessante e particolarissimo, bello da ascoltare e per un pubblico meno commerciale di quello che popola l’industria discografica, è stato difficile poter portare avanti la vostra proposta, trovate che chi frequenta le piattaforme musicali sia predisposto a proposte diverse?

“Sicuramente sì. La parola “pubblico” è un’astrazione in cui si nascondono tante individualità. Noi ci rivolgiamo a quelle. E sono tante. Abbiamo stretto un accordo con DIGITAL NOISES e ci troviamo benissimo. Sono fantastici. Anche perchè hanno capito che la nostra non è musica “da elettrodomestici” , dà il meglio di sè quando è ascoltato dal vivo.”

Avete collaborato con tanti artisti, c’è qualcuno con cui vi piacerebbe cantare un brano ?

Miss Keta, indubbiamente. Penso che tireremmo fuori una bella collaborazione”

Chiudiamo con i progetti futuri e di sogni nel cassetto.

“Andare avanti in quello che stiamo già facendo ma con ancora maggiore entusiasmo, divertendoci. Che poi questa dovrebbe essere l’ambizione, la speranza, e l’augurio non solo degli artisti ma di tutte le persone. Noi nei cassetti non abbiamo sogni ma  i caricabatterie dei vecchi cellulari”