In un’intervista, Giorgia ha parlato del suo ritorno a Sanremo 2025, a trent’anni di distanza dalla vittoria del 1995 con “Come saprei”
Un ritorno importante quanto inaspettato quello di Giorgia, tra i trenta protagonisti del cast di Sanremo 2025 annunciato domenica scorsa dal direttore artistico Carlo Conti.
L’ugola romana torna al Festival per la sesta volta, dopo il debutto del 1994 tra le Nuove Proposte con “E poi”, la vittoria l’anno seguente con “Come saprei”, la medaglia di bronzo del 1996 con “Strano il mio destino”, l’argento del 2001 con “Di sole e d’azzurro” e l’ultima partecipazione del 2023 con “Parole dette male”.
In un’intervista realizzata da Andrea Conti per Il Fatto Quotidiano, Giorgia ha parlato della sua decisione di rimettersi in gioco: «È stata la canzone a decidere per me. Da qualche mese faccio i provini per il mio prossimo progetto discografico. Poi ho inciso questo brano e solo una volta ascoltato ho capito che era quello giusto. Sono stata supportata da tutto il mio team, abbiamo fatto dei ragionamenti su come supportare questa canzone. Così abbiamo deciso di mandare il pezzo a Carlo Conti. Ed eccoci qui».
La cantante ha poi ammesso di sentirsi emozionata come al suo debutto, poiché per lei l’Ariston rimane un palco importante, di fatto quello che l’ha lanciata e le ha permesso di arrivare al grande pubblico. Nell’intervista, Giorgia ha anche parlato del suo prossimo progetto discografico atteso per il 2025: «Ho un nuovo gruppo di lavoro, sinceramente ne avevo bisogno. In questo sono stata fortunata, perché la vedevo come una cosa difficilissima. Volevo tornare a cantare qualcosa che mi regalasse un brivido. Non è facile dopo 30 anni di carriera trovare una canzone che ti colpisca subito e ti faccia dire “questa la voglio proprio cantare”».
L’artista ha concluso con una riflessione molto personale su come lei stessa ha vissuto i cambiamenti del mercato discografico e sull’approccio che ha scelto di mantenere: «Questo è un tempo dove quello che tu senti deve per forza avere una corrispondenza con quello che sentono anche gli altri. Se no le cose te le fai a casa tua. Quindi mi sono anche messa a pensare qualcosa che fosse attuale, cosa che ho sempre fatto, però in questo momento volevo trovare una canzone che mi disse anche l’emozione di cantarla. “Niente di male” (il suo ultimo singolo, qui la nostra recensione, ndr) è stato un pezzo che ho ascoltato tanti mesi fa. In quel momento avevo capito che era arrivata ‘la’ canzone. Così ho vissuto tutto in un modo diverso, un po’ come mi sento anche in questo momento: strumento di qualcosa, mi faccio anche molto portare. Mi piace questo mio gruppo di lavoro con a capo Slait perché l’ho desiderato da un po’».
Nico Donvito
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