Brunori Sas ha incontrato la stampa per presentare “L’albero delle noci”, disco che da il titolo alla canzone con cui debutterà a Sanremo e che uscirà il 14 febbraio
A un mese di distanza dal debutto, Brunori Sas racconta il suo cammino verso Sanremo 2025. Dopo aver svelato il titolo della canzone con cui sarà in gara per la prima volta sul palco dell’Ariston, il cantautore ha annunciato che sarà proprio “L’albero delle noci” il titolo del suo nuovo album in uscita il 14 febbraio per Island Records e disponibile da ora in pre-order e presave.
Il disco, composto da dieci tracce, segna il grande ritorno di Dario Brunori a cinque anni di distanza da “Cip!”, il suo precedente lavoro discografico, certificato disco di platino. L’artista si è concesso il tempo necessario per scrivere e produrre con grande cura il nuovo lavoro, per individuare temi urgenti della sua narrativa e per ritrovare il piacere della creazione.
«Con alcuni amici d’infanzia ho aperto un’azienda agricola in Calabria, luogo in cui ho praticamente composto e inciso il disco – racconta – insieme a Riccardo Sinigallia, durante la lavorazione c’è stato il tentativo di tagliare i rami secchi e rimuovere il superfluo. Sentivo l’esigenza di un album che tornasse sulla terra, con i piedi ben affondati nel suolo. Non è stato un processo semplice ed è stato necessario prendersi il tempo adeguato».
A dare una direzione inedita nel percorso musicale brunoriano, il nuovo sodalizio artistico con Riccardo Sinigallia, che ha prodotto l’intero disco al fianco di Dario. A partire da “La vita com’è”, brano che ha impreziosito la colonna sonora del film “Il più bel secolo della mia vita”, passando dai singoli “La ghigliottina” (qui la nostra recensione) e “Il morso di Tyson” pubblicati negli ultimi mesi.
L’occasione ideale per presentare dal vivo il nuovo album “L’albero delle noci”, un lavoro inevitabilmente influenzato dalla nascita della figlia Fiammetta: «È stato un evento fondamentale e il disco è permeato da questa gioia, ma anche di una certa inquietudine, lo stesso vale per la canzone che porterò a Sanremo, con le sue luci e le sue ombre. La mia paura è anche quella di cadere nell’errore di mostrare a mia figlia solo le luci del mondo, per proteggerla dalle ombre. In questo lavoro ci sono nuovi tentativi di approccio alle canzoni, ho cercato un tipo di racconto che potesse piacere anche a miei nipoti che ascoltano la trap, trasmettendo un senso di rigenerazione più che di rivoluzione. Un tema molto caro a Riccardo che, nel 2014, proprio a Sanremo portò una canzone che si intitolava proprio così».
A proposito del Festival, Brunori Sas conclude: «Sanremo sarà per me una sfida perché torno ad essere un debuttante. Lo considero anche un atto di coraggio, voglio farmi conoscere da un pubblico più ampio, mantenendo il mio approccio e la mia ironia. A Sanremo mi proporrò nella mia versione più cantautorale, credo che sia il modo più giusto di presentarmi a chi non mi conosce. Ci voleva la canzone giusta e ‘L’albero delle noci’ penso che lo sia. Debutto a testa alta. Faccio il tifo per Lucio Corsi perché lo seguo da tempo e, nonostante la sua giovane età, lo considero realmente un poeta».