Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali. A cura di Marco Baroni
In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.
In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.
Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo. “Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.
Il nostro viaggio prosegue con “Passo_01” di Fabio Ilacqua, pubblicato da BMG nel 2024.
Solchi, parliamo di “Passo_01” di Fabio Ilacqua
Prima di questo esordio ufficiale, il nome di Fabio Ilacqua era tra gli autori di canzoni di grande successo (Francesco Gabbani, Ornella Vanoni, Marco Mengoni e altri) con certificazioni multiplatino. Detto ciò, questo “Passo_01” segna l’inizio di una strada a suo nome, ed e’ un capolavoro.
Ci troviamo di fronte all’artigianato del grande cantautore senza dimenticarne i tratti fondamentali della produzione. Un disco confezionato a pennello, suonato scritto e prodotto divinamente. L’introduzione con “Il vino e i serpenti” ci porta a piedi pari dentro l’universo Ilacqua, “I fianchi” dal ritmo cadenzato e’ un ritratto dell’uomo moderno partendo dagli antichi dei, splendida.
“Un giorno da cani” sa di poesia, il racconto di una rapina, dalla mano probabile di un disperato che davanti alla cassaforte vuota rimane sbigottito… ”c’è un tizio in un riflesso con la mia faccia addosso che bestemmia il giorno in cui si è perso”.
“L’uomo bidimensionale”, una critica feroce scritta con autentica maestria sull’uomo schiacciato dalla vita, con i suoi desideri golosi ma irrealizzabili, appunto vivente in una doppia dimensione. “La parte” è probabilmente l’apice di questo mosaico di canzoni… hai immaginato il giorno in cui ti accorgerai di chi ti è accanto solo quando mancherà… la vita passa inesorabile e ognuno ne è (come un attore) parte integrante. “Un amore di meno” ci parla di una relazione estiva impossibile tra Ernesto – personaggio in sovrappeso – e l’inarrivabile bellezza di Francesca.
“Farfalla nera” ci racconta il mutamento degli amori; l’accertarsi di essere ancora felici dopo i tremori della vita. “Un bel morir” inizia il gran finale, specchio della nostra società avvezza al circo mediatico senza via d’uscita fino a “Il sogno di uno stradino” che chiude questa opera prima strabiliante. Abbiatene cura. È roba rara oggigiorno.