Tutte le recensioni dei nuovi singoli in uscita in radio questa settimana
- MOLTO PIU’ DI UN FILM – Federica Carta
Spicca il volo per la prima volta fuori dalla serra di Amici di Maria de Filippi e già si rompe le ali dimostrando di non essere sufficientemente centrata. Se la partenza fa ben sperare, con la vocalità che conserva quella sua caratteristica timbrica scura delle note basse, l’apertura dell’inciso spezza ogni sogno di gloria proseguendo in insensati cori che fan “oh-oh-oh” costituendo, di fatto, il ritornello vero e proprio. La scrittura di Giulia Anania e Marta Venturini, solitamente garanzia di qualità cantautorale, si fatica a distinguerla in questo marasma confuso dove la voce piena non viene mai raggiunta provocando un certo effetto stridente e poco piacevole. Forzare così tanto, forse, serviva: le abbiamo già le interpreti che “urlano” a pieni polmoni ogni singola nota, Federica era un’altra cosa. Era, ripeto. VOTO: 5
- CARA ITALIA – Ghali
E’ la canzone della pubblicità che da mesi ci scassa i c******i ogni 20 minuti. Ma, c’è da notare, che se ha la capacità di rompere così tanto evidentemente il brano ha in sè quella forza necessaria per farsi notare, nel bene o nel male. Ghali conferma il suo momento d’oro lanciando la versione integrale di questo ipnotico ritornello che nelle strofe trova una buona argomentazione su stereotipi tutti italiani. Martellante. VOTO: 6.5
- BURNOUT – Tedua e Chris Nolan
Ecco il rapper, o trapper a dir si voglia, di questa nuova entusiasmante settimana che, nemmeno a farlo apposta, apre questa sua nuova (evitabilissima) cagata musicale dicendo “ti ammazzo” e prosegue tra stereotipi che tutti noi, trita e ritrita, avremmo già ascoltato almeno un’altra centinaia di volte. Sempre la solita minestra riscaldata dove della sua voce naturale non c’è nemmeno una piccolissima traccia e tutto il lavoro lo fa un beat che, in questo caso, non è nemmeno così interessante. VOTO: 2
- “SOLO” E’ SOLO UNA PAROLA – Tiziano Ferro
Il Tiziano nazionale estrae come sesto singolo radiofonico del suo ultimo album, Il mestiere della vita, quella che era stata presentata come una delle sue tracce preferite nonchè una di quelle più lontane dal mondo nazional-pop dei primi singoli. In effetti, tutto sembra quasi richiamare alla memoria quella Hai delle isole negli occhi di qualche tempo fa con la differenza, però, che il miracolo stavolta non riesce. Lo scandire le sillabe non aiuta il cantautore di Latina ad esprimersi al massimo in questo incedere quasi rap. Evidentemente le cartucce buone di questo disco erano finite: ci si vede alla prossima Tiziano. VOTO: 6-
- QUANDO STIAMO BENE – Zibba e Elodie
La produzione di Mace si avverte fin dall’apertura con quel beat tutto sintetico che, sul subito, risulta quasi fastidioso. Entra, poi, in gioco la scrittura di Zibba che risulta tondeggiante, sinuosa, elegante e, dunque, perfetta per la classe interpretativa di Elodie che entra giustappunto nel ritornello nobilitando la resa del brano basato tutto sulle tinte soul profondissime della vocalità del cantautore toscano sempre graffiante ed emotivamente densa di sfumature. Una fusione che funziona alla grande come già sperimentato nel precedente episodio di Amarsi basterà. VOTO: 7.5
Ilario Luisetto
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