15 brani imperdibili della voce-regina della continua ricerca e mutevolezza
Compie oggi 57 anni una delle artiste più grandi della storia della musica e della canzone italiana che, proprio quest’anno, ha festeggiato anche i 40 anni di carriera. Da sempre artista poliedrica, in continua evoluzione e ricerca Anna Oxa è una delle bandiere della voce e della melodia italiana oltre che una delle artiste femminili più chiacchierate ed ammirate dal pubblico per i suoi radicali mutamenti di look ed immagine sempre messi al servizio della propria arte e del proprio messaggio.
Per festeggiare questo importante traguardo di una delle voci che da sempre costituisce il faro di tutta ‘Recensiamo Musica’ abbiamo oggi deciso di ripercorrere insieme i 10 capolavori indimenticabili ed irrinunciabili della carriera dell’artista barese. Da parte di tutti noi tanti auguri ad un’artista che non si può e non vogliamo dimenticare mai!
- Un’emozione da poco (1978)
Sanremo. 1978. E’ da qui che parte la fortunata carriera di Anna Oxa che arriva da debuttante al Festival della Canzone Italiana con un brano scritto appositamente per lei, nel testo, da Ivano Fossati e, nella musica, da Guido Guglielminetti. Il brano in questione è Un’emozione da poco con cui, a sorpresa, l’artista raggiunge il secondo posto finale della kermesse da appena sedicenne. Look da punk e annessa coreografia eseguita sul palco dell’Ariston fecero impazzire il pubblico italiano che da allora non perse mai d’occhio la giovane artista barese. |
- È tutto un attimo (1986)
Alla sua quinta partecipazione alla kermesse ligure, a cui, nel corso dei quarant’anni di carriera, Anna Oxa è sempre stata particolarmente legate e riconoscente, una donna più matura stupisce ancora una volta mostrando l’ombelico e tingendosi i capelli biondi. L’unione della sensualità più tipica della sua calda voce e la potenza d’estensione unica si fondono in una straordinaria prova canora per Tutto è un attimo, uno dei brani tecnicamente più complicati dell’intero repertorio dll’artista. |
- Quando nasce un amore (1988)
Uno dei più grandi classici di sempre per la musica italiana arriva nel 1988 quando Adelio Cogliati, già alla seconda prova al fianco della Oxa, Piero Cassani dei Matia Bazar e Franco Ciani compongono l’intensa e struggente Quando nasce un amore che adotta come soluzione la dolcezza e la sensualità per quasi la sua intera durata stravolgendo totalmente, ancora una volta, l’immagine della sua interprete che, iconicamente, tiene le mani in tasca fino all’esplosione finale. “Magnetica e misteriosa” la definiva l’allora conduttore della kermesse, Miguel Bosè. |
- Ti lascerò (1989)
Alla prima vittoria al Festival di Sanremo Anna Oxa ci arriva da assoluta regina in coppia con Fausto Leali nella memorabile Ti lascerò che abilmente riusciva a contrapporre il graffiato del cantautore bresciano con la delicatezza del timbro sinuoso dell’artista barese che, anche fisicamente, entrava in scena con classe e sensualità. La fusione di due voci uniche e contrapposte capaci di parlarsi quasi senza guardarsi. |
- Tutti i brividi del mondo (1989)
Tutti i brividi del mondo segna il nuovo punto di partenza, la nuova evoluzione, la nuova inaspettata sperimentazione al raggiungimento dell’apice. La sensualità di una donna sempre incredibilmente bella viene unita alla ricerca timidamente esotica che, anche testualmente, si propone di andare oltre trovando nuovi confini da esplorare. |
- Donna con te (1990)
La nuova prova a Sanremo nel 1990 con Donna con te riporta la Oxa al castano e ad un look classico, poco folgorante se non fosse per la netta contrapposizione con il brano che propone come protagonista una “donna che riscopre la sua femminilità”. Destinato inizialmente a Patty Pravo il brano finì tra le mani di Anna Oxa che ne fece una delle sue porta bandiere più alte cantando senza barriere anche l’amore più fisico e concreto. |
- Senza pietà (1999)
Alla sua decima partecipazione alla kermesse musicale ligure Anna Oxa pone il suo secondo sigillo sul palmares dei vincitori del leone d’oro. Senza pietà è la nuova pagina di folgorante novità e sperimentazione: le atmosfere esotiche e selvagge appena intraviste in passato vengono qui rafforzate mentre una super sexy artista racconta di una conquista tra agguati e battaglie esibendo sul palco anche un chiacchieratissimo tanga. |
- Processo a me stessa (2006)
La più grande rivoluzione musicale mai passata per il Festival di Sanremo e per il vastissimo repertorio dell’artista italo-albanese è, senza ombra di dubbio, rappresentata dall’estrema Processo a me stessa che nel 2006 folgorò il pubblico e la critica con il suo essere una non-canzone. In una forma musicale che sfiora ed accarezza l’opera Anna Oxa si destreggia nuovamente nella musica etnica con un testo filosofico ed enigmatico dello scrittore Pasquale Panella che nella melodia firmata dalla stessa artista con Alessandra Miori mette a dura prova anche le supreme capacità vocali dell’incredibile artista. |
- La mia anima d’uomo (2011)
L’ultima partecipazione in ordine temporale al Festival avvenne per La mia anima d’uomo nel 2011 quando Gianni Morandi definiva la sua ennesima trasformazione come “creativa, provocante e trasgressiva”. In un percorso sempre più accentuato di ricerca interiore oltre che musicale ed artistica la Oxa tornava così ad integrare al canto anche la sua inimitabile capacità comunicativa per mezzo della corporalità e del movimento inneggiando al capolavoro dell’essere umano celebrato da pieno ed inteso arrangiamento orchestrale. |
- L’America non c’è (2016)
L’ultimo inedito che, attualmente, continua a rimanere tale visto che, dopo l’unica presentazione televisiva in quel di “Amici”, non ha ancora visto una pubblicazione ufficiale. L’America non c’è è, però, di diritto l’ultima apoteosi musicale raggiunta da Anna Oxa e dal suo inimitabile talento esplorativo nei confronti della vocalità. Internazionalmente etnica e contemporanea, tremendamente attuale nella denuncia testuale e mostruosamente unica nella timbrica e nell’arrangiamento vocale la nuova Oxa ha promesso così nuove scintille. |
Foto in copertina di @Oxarte
Ilario Luisetto
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