Le 150 canzoni che rappresentano il decennio
Il secondo decennio del ventunesimo secolo si sta per concludere ed è, quindi, arrivato il tempo dei bilanci anche per quel che riguarda la musica. Che cosa rimarrà di questi 10 anni di canzoni? Quali sono gli artisti che, in un modo o in un altro, hanno segnato la storia più recente della musica italiana?
Per rispondere a queste domande abbiamo pensato di selezionare le 150 canzoni che hanno segnato gli ultimi 10 anni cercando di dare lo giusto spazio ad ogni genere, tendenza o artista meritevole di essere, a nostro personale e soggettivo gusto, di essere citato ed incluso. Per quindici settimane, dunque, scopriremo dieci brani alla volta tra quelli che più di altri pensiamo staremo ancora a canticchiare tra qualche anno. Dopo aver esordito la scorsa settimana con il primo episodio, a voi il secondo appuntamento con altre dieci bellissime ed indimenticabili canzoni!
2° SETTIMANA
L’ordine è rigorosamente alfabetico
- BABILONIA – Diodato (2014)
Di mezzo c’è il palco del Festival di Sanremo che nella difficile edizione del 2014 riesce a compiere l’ennesima impresa importante: scoprire un nuovo cantautore capace di dare vero valore alla tradizione musicale e compositiva all’italiana. Diodato unisce emotività ed emozione ad un’orchestrazione ricca di sfumature ed elementi che valorizzano quel sali e scendi evocato non solo dalla melodia ma anche dallo stesso testo in cui si riflette, anche grazie ad una voce che sa farsi interprete delle parole che canta, lo stato altalenante delle emozioni quando si è innamorati.
- BASTA COSÌ – Negramaro e Elisa (2010)
Non fu il primo episodio in cui la voce del leader della band salentina trovò compagna ideale in quella della friulana di “Luce” ma fu, come sempre e forse più di sempre, l’episodio più riuscito e valorizzante per le intenzioni di partenza. Una canzone capace di infischiarsene delle logiche radiofoniche arrivando a toccare la soglia dei sei minuti in cui il racconto è ricco e lungo pur adottando immagini poco comuni e che oggi quasi definiremo “indie”. A condire il tutto, però, sono le voci angeliche dei due artisti che si sposano alla perfezione destreggiandosi, sul finale, in una serie di vocalizzi da pelle d’oca su cui s’interseca anche una orchestrazione importante e preziosa.
- DIFENDIMI PER SEMPRE – Alessandra Amoroso (2013)
Nata come l’interprete della classica canzone pop all’italiana in cui l’amore è spesso raccontato tra i momenti di fragilità e le difficoltà della vita e dei rapporti a due la cantante salentina ha probabilmente trovato nella penna di Tiziano Ferro la più valida autorità di questo tipo di repertorio e scelta artistica. A sfondo di tutto rimane il sentimento dell’amore a cui ci si rivolge per ottenere la promessa del “per sempre” ma trova un coraggioso spazio il racconto dell’esperienza e del valore della vita stessa che va vissuta in ogni suo momento ed attimo anche di fronte alle fragilità e ai momenti difficili non solo per il proprio io ma anche per il mondo intero, mondo che viene visto e raccontato come “agonizzante di bugie” e “in tempesta l’amore è il solo gridò di protesta di noi uomini”.
- DUE RESPIRI – Chiara (2012)
La canzone delle grandi promesse, delle aspettative e del successo per la giovane interprete veneta arrivò dopo un percorso trionfante in quel di X-Factor. Scrive per lei Eros Ramazzotti, i complimenti le arrivano da Sua Maestà Mina ed il pubblico le regala il successo e la popolarità grazie ad una canzone che con efficacia riesce a raccontare la profondità dell’amore e del legame d’unione che puntualmente riesce a creare tra i due amanti. Alla semplicità del tema però si associa una vocalità preziosa una melodia capace di attraversare le note con eleganza e tecnica.
- FATTI BELLA PER TE – Paola Turci (2017)
La forza delle donne che cantano le donne è sempre una delle più potenti e reali, uno di quei messaggi capaci davvero di comunicare con immediatezza e coraggio. Quella stessa forza è stata quella che ha dato a Paola Turci la spinta necessaria per ripartire dopo anni di non eccessiva ed invece meritata popolarità. Sul palco dell’Ariston arrivò forte in quel Festival del 2017 l’energia di una una donna pop-rock capace di raccontare se stessa e l’universo femminile tutto per mezzo di fragilità, pensieri e momenti della vita in cui tutto viene messo in discussione prima che un’emozione, anche la più semplice tra le esperienze quotidiane, riesca a stravolgere il senso ed il valore dell’esistenza stessa. A capo di tutto ciò c’è naturalmente la vita stessa ma anche la propria persona da mettere sempre in primo piano.
- IMPARARE AD AMARSI – Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico (2018)
Prendi due dei migliori parolieri e compositori della musica italiana contemporanea (Bungaro e Pacifico) e una delle ultime grandi dive della canzone interpretata con classe e maestria (Ornella Vanoni). Mettili insieme per il palco principe della musica italiana (il Featival di Sanremo) e tiraci fuori una canzone che odori di vita e di tempo vissuto. Il risultato non potrà che essere un brano dall’estrema eleganza e portamento, un brano capace di evocare figure e sentimenti della vita di ciascuno in cui l’amore da imparare non è solo quello verso gli altri ma anche, e forse soprattutto, verso se stessi. Prova di canto e scrittura eteree che non possono che meritare applausi e consensi.
- LA MIA ANIMA D’UOMO – Anna Oxa (2011)
L’ultimo episodio sanremese della diva Oxa risale, per ora, al 2011 quando una delle più grandi voci della storia della nostra musica si presentò sul palco dell’Ariston con un brano in perfetto stile-Oxa concentrato sulla riflessione, quasi filosofico, sul senso dell’umano. Tema complicato, voce impegnativa ed epoca lontana da un’analisi musicale così profonda resero l’ennesima proposta trasformista della Oxa difficile da afferrare sul subito ma, col tempo, testimoniarono a pieno la sua continua evoluzione musicale e personale. L’obiettivo è la ripartenza, la riscoperta del senso vero dell’uomo e dell’esistenza, la rinascita nel segno della verità, della diversità e della naturalezza. A guidare questa ricerca è “un sogno più vero” che sia ispirato dai valori del soggettivo e della piena realizzazione di sé. La Oxa traduce tutto questo con la sua vocalità che svetta libera ricercando la propria direzione per comunicare senza schemi precostituiti il proprio messaggio.
- L’AMORE È UNA COSA SEMPLICE – Tiziano Ferro (2011)
Esploso ed affermatosi nel decennio precedente sono stati però i primi anni ‘10 ad evidenziare la confermazione di Tiziano Ferro in quanto poeta contemporaneo dell’amore nelle sue forme più diverse. L’episodio migliore indubbiamente risale a quel suo animo riflessivo e sofferente in cui il sentimento umano per eccellenza viene riletto a stretto contatto con la vita in una dimensione di perfetta balland pop in cui l’inciso esplode grazie ad un notevole crescendo di arrangiamento e voce. “L’amore è una cosa semplice” non è diventato solo uno slogan efficace per raccontare una verità di un artista ma è anche, probabilmente, una delle gemme più riuscite degli ultimi 10 anni di Ferro.
- NONNO HOLLYWOOD – Enrico Nigiotti (2019)
Una delle più belle poesie di vita mai passate per il palco dell’Ariston, soprattutto nell’ultimo decennio. A recitare questi versi pregni di vita e quotidianità è un nipote sinceramente commosso e distrutto emotivamente per la scomparsa del nonno che tanto gli ha insegnato e trasmesso a proposito dell’esistenza ripetendogli che “la ricchezza sta nel semplice” portandolo a riflettere in modo personale sull’attualità delle cose. “La vita adesso è un ponte che ci può crollare, la vita è un nuovo idolo da scaricare” canta Nigiotti prima di lasciarsi andare alla certezza che la realtà di oggi non è quella che i nostri nonni hanno vissuto e che, probabilmente, vorrebbero oggi vivere. A rimanere, però, sono i ricordi, i racconti, i momenti che si possono puntualmente rivivere chiudendo gli occhi pur senza dormire.
- RITAGLI – Amara (2017)
Amara di è fatta scoprire dal pubblico soprattutto come abile e profonda autrice ma, in realtà, per gli ascoltatori più curiosi si è donata anche come interprete delle sue stesse parole e note concentrandosi soprattutto sul valore supremo della vita. E quella sua profondità aurorale esce allo scoperto nel momento in cui la sua voce nera, graffiata e sofferta incontra il più prezioso dei doni dell’uomo (la vita da vivere nel nome dell’amore) che qui viene raccontato con maestria senza mai ricadere nel banale e continuo rievocare dei ricordi da rivivere mettendo insieme i ritagli della vita e dei suoi momenti più felici e preziosi tanto quanto quelli più tristi e distanti.
Ilario Luisetto
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