domenica 24 Novembre 2024

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Dopo Loredana Bertè anche Marco Mengoni: due singoli is megl che uàn

Analisi sull’ultima trovata discografica, lanciare un album con più brani è una strategia vincente?

In principio è stato Ed Sheeran, che lo scorso anno ha pubblicato i singoli “Castle on the hill” e “Shape of you” come apripista del suo quinto album di inediti, da allora rilasciare due brani in contemporanea sembra essere diventata una moda. La prima in Italia a lanciare ufficialmente una doppietta di singoli nella stessa data è stata Loredana Bertè, che lo scorso 21 settembre ha pubblicato Babilonia e Maledetto Luna-Park, entrambi estratti dal suo ultimo disco “Libertè” (qui la nostra recensione). Della stessa scuola anche Marco Mengoni, che non lascia ma raddoppia annunciando l’uscita di “Voglio” e “Buona vita”, disponibili a partire dal prossimo 19 ottobre, doppio biglietto da visita del suo atteso nuovo progetto discografico previsto per il 30 novembre.

“Cambierebbe il suo detersivo in cambio di due fustini?”, chiedeva Paolo Ferrari ad una casalinga nella nota pubblicità di in detersivo, un concetto già adattato alla discografia proposto senza troppo successo nel corso degli ultimi due Festival di Sanremo guidati da Fabio Fazio, dove lo stesso Mengoni propose in gara due canzoni, un meccanismo che portò alla vittoria finale la sua “L’essenziale”, a discapito della poco ricordata “Bellissimo”, scritta per lui da Gianna Nannini. Ma, andando a ritroso, ci vengono in mente altre analogie simili, ad esempio Laura Pausini che, per lanciare nel 2007 il suo dvd live from San Siro, aveva optato per un duplice radio date di “Destinazione paradiso” di Gianluca Grignani e “Y mi banda toca il rock”, versione spagnola de “La mia banda suona il rock” di Ivano Fossati, entrambe presenti nel suo riuscitissimo disco di cover “Io canto”.

Dopo il ritorno del vinile, dunque, assistiamo ad una sorta di richiamo alla logica del 45 giri, che proponeva un lato A e un lato B, due facce della stessa medaglia che, nella stragrande maggioranza dei casi, producevano una hit e un pezzo finito nel dimenticatoio. In questo momento storico piuttosto confuso, il rischio è che pubblicare due singoli in contemporanea possa portare ulteriore smarrimento e che, almeno uno su due, passi inosservato. Certo, artisti di questo calibro hanno sicuramente il loro seguito, nei loro rispettivi dischi ci sono più e diversi potenziali singoli, ma perché farli uscire simultaneamente? Per restare in tema, ho deciso di rispondere a questa domanda e concludere l’articolo con una doppio epilogo: “Ai posteri l’ardua sentenza” – “chi vivrà vedrà”. Scegliete voi il vostro preferito.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.