venerdì 4 Ottobre 2024

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Loredana Bertè torna a ruggire con una convincente doppietta di inediti

Dal 21 settembre disponibili in radio e in digital download i due singoli “Babilonia” e “Maledetto Luna-Park”, che anticipano l’uscita del disco “LiBertè”

Loredana Bertè - LibertèTra i dubbi e i misteri che caratterizzano l’attuale scenario musicale, una cosa è certa: Loredana Bertè è da considerarsi un’autentica creatura leggendaria, metà leonessa e metà araba fenice, rinata dalle proprie ceneri per tornare a ruggire più forte di prima. Tante volte data per finita, altrettante ha saputo rialzarsi e dimostrare una tenacia d’altri tempi, non ultima l’esclusione al Festival di Sanremo 2018 che ha destato non poche polemiche. A partire dal 28 settembre sarà disponibile il suo sedicesimo album in studio LiBertè, prodotto da Luca Chiaravalli, che arriva a tredici anni di distanza dal precedente lavoro di inediti “Baby Bertè”.

Tra gli autori presenti in questa nuova fatica discografica, figurano storici collaboratori come Ivano Fossati e Maurizio Piccoli, giovani leve come Fabio Ilacqua e Gerardo Pulli, firme multiplatino come Andrea Bonomo, Cheope, Federica Abbate e Davide Simonetta, oltre alla prestigiosa new entry rappresentata da Gaetano Curreri degli Stadio.

Per darci un assaggio di questa attesa rivoluzione-Bertè, sono stati estratti due singoli intitolati “Babilonia” e “Maledetto Luna-Park”, uno più convincente dell’altro. A mio gusto personale reputo di maggiore impatto il primo, perché coniuga la tempra tipica delle sue passate produzioni a qualcosa di più moderno e originale, non nascondo di essermi anche commosso nell’ascoltare la trascinante interpretazione, che ci ha restituito una Loredana carica ed emozionante. Quello che sembrava un fuoco quasi spento, ha ripreso a divampare alimentando la propria fiamma, come se nulla fosse realmente accaduto.

Tutte le turbolenze e le fragilità (che poi accomunano ognuno di noi) hanno cessato di esistere e di avere importanza, la rabbia ha fatto spazio alla musica, quella vera. Eppure di brani interessanti negli ultimi anni ne ha incisi, cito “E’ andata così” di Luciano Ligabue o “Ma quale musica leggera” di Edoardo Bennato, oppure l’esperienza sanremese con Gigi D’Alessio, molti colleghi hanno cercato di spronarla a riprendere in mano la propria carriera ma, si sa, i primi a credere in una radicale ripresa dobbiamo essere noi stessi.

Loredana BertèUna grinta riconquistata a pieno titolo, con le unghie e con i denti, come si era già intuito nel duetto realizzato con Cristina D’Avena sulle note di “Occhi di gatto” (qui la nostra recensione). Oggi Loredana Bertè ha ritrovato se stessa e il proprio pubblico, le canzoni sono soggettive e possono piacere o meno, ciò che viene messo in evidenza da questo ritorno è l’atteggiamento, il modo di interpretare, l’attitudine che è tornata ad essere quella vincente. Spiace per l’esclusione alla passata edizione del Festival, la commissione selezionatrice ha commesso tre discutibili errori: 1) non ritenere idonea Babilonia come prima proposta; 2) bocciare anche Non ti dico no, pezzo che ha letteralmente dominato le classifiche per tutta la stagione estiva; 3) proporle un brano di Biagio Antonacci per permetterle di accedere alla gara, un testo che forse non la rappresentava e che, probabilmente, non ascolteremo mai. Ma la leonessa di Bagnara Calabra in gabbia non ci sa proprio stare, così ha deciso di risvegliarsi dal letargo ed evadere, più libera che mai.

L’augurio è che i giovani di oggi, depositari della musica di domani, possano scoprire a 360 grandi la bellezza di un così vasto repertorio, magari, incuriositi dal feat. con i Boomdabash. Perché le belle canzoni sono raggi di sole, ad ogni tramonto segue sempre una nuova alba. Il buio non esiste.

Babilonia | Audio

Babilonia | Testo

Facce da marciapiede, dentro una luce sporca
l’uomo elegante beve, una donna dipinge storta
la sua bocca triste, la sua bocca triste
cantano le sirene, le lamiere della città
l’acido nelle vene, per un’ora di libertà
il buio non esiste, il buio non esiste

E scivolare ancora
sentire l’acqua che sale alla gola
le stelle luci spente
e trovarsi persi ancora
a Babilonia, Babilonia, Babilonia
Babilonia, Babilonia

Passano i penitenti, le bestemmie del confessore
c’è chi accende candele e incensi e chi ha messo al riparo il cuore
da un amore triste, da un amore triste
lei era bella come un miraggio, lui era solo una coincidenza
nel buio lurido di un parcheggio, perdere l’anima e l’innocenza
il giorno non esiste, il sole non esiste

E scivolare ancora
sentire l’acqua che sale alla gola
le stelle luci spente
e trovarsi persi ancora
a Babilonia, Babilonia, Babilonia
Babilonia, Babilonia

Da una linea d’ombra guardo la gente passare
risalire dal fondo provare a respirare

E scivolare ancora
sentire l’acqua che sale alla gola
le stelle luci spente
fra le miserie degli uomini
e le miserie di Dio
scivolare ancora
sentire l’acqua che sale alla gola
le stelle luci spente
e trovarsi persi ancora
a Babilonia, Babilonia, Babilonia
Babilonia, Babilonia

Maledetto Luna-Park | Audio

Maledetto Luna-Park | Testo

Coi miei occhi da bambina
e le scarpe in cielo è tutto nuovo, tutto nuovo
bianco e nero si colora pensa che fortuna
è tutto nuovo, tutto nuovo
carte e zucchero filato
fra le giostre un ubriaco
con un palloncino in mano se ne va
cuore da montagne russe
siamo appesi a delle stelle
ma poi quando si scende
e come si fa

E’ tutto un luna park, luna park, luna park
questo maledetto luna park, luna park, via di qua
che non mi diverto, si va su si va giù, si va che si va
al luna park, luna park, luna park
canto e non la smetto

Coi miei occhi da bambina
in questo mondo alieno è tutto nuovo, tutto nuovo
fra fantasmi in gomma piuma, anime in vetrina il tuo veleno
troppo buono, dammi un bacio che mi sazia
che l’amore non si avanza
egoista oppure giusta e chi lo sa
nella casa degli specchi
siamo tutti un po’ bugiardi
così il boia mostra i denti e dice
“prego madame”

E’ tutto un luna park, luna park, luna park
questo maledetto luna park, luna park, via di qua
che non mi diverto, si va su si va giù, si va che si va
al luna park, luna park, luna park
passo e non commento

Si va su si va giù
si va dove non si tocca
perché il tempo è un lecca lecca
e ho già rotto i miei collant
si va su si va giù
una vecchia filastrocca
Cenerentola in carrozza
e l’alba arriverà

Si spegne il luna park, luna park, luna park
questo maledetto luna park, luna park, via di qua
tanto non mi accendo, si va su si va giù, si va che si va
al luna park, luna park, luna park
tanto non la smetto, tanto non la smetto

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.