venerdì 22 Novembre 2024

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“Amaremare”, il tormentone dai nobili contenuti di Dolcenera – RECENSIONE

Disponibile dal 5 luglio l’atteso singolo della cantautrice salentina, frutto di nuove ricerche sonore

Il mare, uno dei beni più preziosi per l’intera umanità, suggestivo e fonte d’ispirazione per numerose opere musicali, decantato da Sergio Bruni, Mango, Loredana Bertè, Pino Daniele, descritto nella sua profondità da Lucio Dalla, atteso e sospirato da Luca Carboni, per Dolcenera è un elemento della nostra natura da salvare e preservare. “Amaremare” è il titolo del suo nuovo singolo realizzato in collaborazione con GreenPeace, nota organizzazione ambientalista che da subito ha sposato il progetto e il senso profondo espresso tra le righe del testo. La cantautrice salentina è testimonial del progetto “Plastic Radar” 2019, il cui obiettivo è sensibilizzare le persone verso una maggior cura del nostro pianeta, a cominciare dall’inquinamento delle acque per porre fine alla dispersione dei rifiuti in mare.

Lodevole e interessante iniziativa che va al di là dell’aspetto musicale, “Amaremare” non è soltanto una canzone, bensì un progetto artistico a 360 gradi che sottolinea ancora una volta il talento di una delle più interessanti e impareggiabili ugole dello scenario musicale italiano. A un anno di distanza dal lancio della precedente proposta estiva Un altro giorno sulla terra e a pochi mesi dal suo ultimo singolo Più forte, Dolcenera torna con un altro tassello che fa parte del suo nuovo mosaico musicale, fatto di originalità e voglia di lasciare un segno tangibile del suo passaggio, che va al di là degli spicchi di luna nella sangria e di una birra col limone senza ghiaccio per favore.

Nonostante il periodo d’uscita, “Amaremare” è un testo profondo, che riflette sull’importanza della salvaguardia del nostro ecosistema. Il videoclip rafforza il messaggio che si è voluto lanciare, confermandola come una canzone che ben si adatta all’estate, una stagione che talvolta viene sminuita dai soliti cliché banalotti, ma che racchiude al suo interno spunti di riflessione e di forte arricchimento personale. Dolcenera si dimostra l’unica artista in grado di poter realizzare un tormentone parlando di una tematica così delicata e profondamente attuale, incentrando l’intero messaggio sull’importanza del significato.

L’arte ha bisogno di contenuti superflui, non si può ridurre tutto ad argomenti superficiali ed effimeri, soprattutto la musica ha un ruolo fondamentale, perché arriva in maniera ancora più diretta di un libro o di un film, una canzone ci può capitare di ascoltarla anche per strada, in macchina, in giro. I cantautori giocano un ruolo fondamentale per combattere la deriva culturale che stiamo vivendo, soprattuto tra le nuove generazioni. In fondo la potenza della musica è quella di spingerci ad una qualche riflessione, per costruire tutti insieme un mondo migliore.

In tal senso, Amaremare è una canzone d’amore universale, l’inno di chi vuole bene a se stesso e, di conseguenza, al suo prossimo. Parole schiette e dirette, seppur con un ritmo ballabile, a metà tra la denuncia e la presa di coscienza, con un testo che spinge a pensare e musica capace di coinvolgerti. Non ne sbaglia una Dolcenera, seppur l’imprevedibilità sia l’elemento che caratterizza e contraddistingue ogni suo singolo ritorno, aggiungendo sempre qualcosa al suo variopinto repertorio, oltre che nel percepito del pubblico che riscopre un senso di pace e libertà ogni qualvolta gli vengano proposti argomenti che smuovono e risvegliano le proprie coscienze. Se le canzoni riescono nel difficile compito di portare le persone a riflettere, ben vengano.

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Amaremare | Video

Amaremare | Testo

Sdraiata sul divano con un caldo africano
provo a immaginare come fare
la foto più bella dell’estate
che batta il record dei mi piace

Mi serve un drone che dall’alto fa uno zoom
m’inquadra fluttuare stesa pancia in su
ma sto per affogare
da sola in mezzo al mare

Tra milioni e milioni di buste
lattine, le siga e cannucce
metà del pianeta di plastica
un bimbo gioca in spiaggia innocente
mi dice che la fine è imminente
che è anche colpa mia è evidente

Amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você se ama
amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você me ama

Amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você se ama
amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você me ama

A chi non piace godere, a chi non piace comprare
serve spazio mentale per avere morale
un photoshop alla Madre Terra
record di like al Pianeta Terra

Milioni e milioni di buste
bottiglie, piattini e cosucce
metà del pianeta di plastica
un bimbo gioca in spiaggia innocente
mi dice che la fine è imminente
che è stata colpa mia è evidente

Amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você se ama
amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você me ama

Amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você se ama
amare il mare, amare il mare è amare te
amare il mare, amare il mare è amare te
ama o mar se você me ama

Amare il mare, amare il mare
se você se ama (se você me ama)
non c’è età né società
non c’è età né società

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.