A tu per tu con il cantautore italo-svizzero, disponibile negli store con il singolo “La musica delle stelle“
A qualche mese di distanza dalla partecipazione a Sanremo Giovani, ritroviamo Roberto Saita per parlare del suo nuovo singolo intitolato “La musica delle stelle”, in radio a partire dallo scorso 21 giugno. Dopo aver debuttato in riviera con il brano “Niwrad”, che gli ha permesso di aggiudicarsi il prestigioso Premio Lunezia, l’artista ha co-firmato il pezzo con Matteo Becucci, che ricordiamo per aver vinto la seconda edizione italiana di X Factor, brano che è stato prodotto dallo studio in Kosovo Besim e dallo studio Sixty-one Production di Zurigo.
Ciao Roberto, bentrovato. Partiamo da “La musica delle stelle”, che sapore ha per te questo nuovo singolo?
«Grazie di poter essere di nuovo con voi (sorride, ndr), con il nuovo brano abbiamo provato a dare un po’ di energia attraverso i synthesizer, vado pazzo per quei suoni. Al momento con la mia produzione, abbiamo la mania di sperimentare con oscillatori… ci divertiamo un po’… Il brano è stato scritto insieme a Matteo Becucci. Cerco sempre di dare un senso o un messaggio in ogni canzone… qui il mio messaggio è: pensa più a te stesso, non prendere la vita troppo sul serio e cerca di sorridere più che puoi… alla fine cosa abbiamo da perdere?… il tempo che spendiamo è sempre tempo che scorre… o ridi o piangi, il tempo passa e non si ferma».
Qual è l’aspetto che più ti affascina nella fase di composizione di una canzone?
«Mi piace sperimentare e per me, ogni volta, è una nuova sfida per creare nuove sonorità… se vediamo il primo pezzo “Chi sei tu” è molto swing “Niwrad” è quasi una poesia e l’arrangiamento è fatto apposta acustico, più intimo e molto elegante. Invece la musica delle stelle porta un`energia pazzesca con sonorità molto elettroniche».
Cosa aggiunge “La musica delle stelle” al tuo percorso e quali analogie/differenze ha rispetto a “Niwrad”?
«Sicuramente la musica delle stelle è voglia di leggerezza e di sorridere alla vita. “Niwrad” è un messaggio più intimo e profondo sul genere umano».
Riguardo il videoclip, cosa avete voluto esprimere attraverso quelle immagini?
«Avere sempre un rifugio per stare bene. L`attrice si ritrova ogni volta sul terrazzo appena si mette le cuffie… la musica ha la forza di trasportarti in un altro stato d’animo in un momento…».
Che ruolo ha la musica nella tua vita?
«Direi molto importante… riesco ad esprimere emozioni e sentimenti o stati d’animo che nella vita di tutti i giorni mi viene più difficile. La musica è il canale migliore per arrivare a tutti».
L’ultima volta ci siamo sentiti a poche ore dal tuo debutto a Sanremo Giovani, a distanza di qualche mese, cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
«Credo di più in ciò che faccio, non m`interessano più tanto i risultati, ma voglio usare la musica per stare bene e far conoscere davvero il mio pensiero!».
Figuri tra i vincitori del prestigioso Premio Lunezia, a chi lo dedichi?
«Ai miei genitori e a Simona De Melas, la mia manager (sorride, ndr)».
Con quale spirito ti affacci al mercato e come valuti il livello generale dall’attuale settore discografico?
«La cosa che mi fa riflettere più di tutto è che non esistono più tante canzoni che restano come una radice nel tempo, i brani di 40 anni fa si ascoltano ancora oggi. Parlo di leggende come Steve Wonder, Ray Charles, anche nell’ambiente rock i Deep Purple, gli AC/DC o i Guns And Roses, i brani di Bob Marley… sono canzoni che non muoiono. Le canzoni di oggi che vanno forte in radio hanno tante similitudini una con l’altra… e sia i testi che le melodie non portano una storia, ma si accompagnano con gli stessi quattro accordi per l’intero brano. Se posso considerarmi tale, vorrei che le mie canzoni arrivassero piano piano ma restassero nel tempo».
Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?
«Voglio finire il mio primo album per fine anno».
Per concludere, dove e a chi desideri arrivare con la tua musica?
«La stessa cosa che la musica regala a me… Voglio fare in modo che la mia musica abbia la forza di cambiare lo stato d’animo della gente ed entrare nel cuore e non essere come una farfalla o una cicala…».
Nico Donvito
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