venerdì 22 Novembre 2024

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Renato Zero, venticinque anni de “L’imperfetto”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo un periodo di crisi creativa vissuto negli anni ’80, due partecipazioni al Festival di Sanremo nel 1991 con “Spalle al muro” e nel 1993 con “Ave Maria”, il ritrovato successo commerciale con il precedente disco “Quando non sei più di nessuno”, per Renato Zero arriva il tempo delle conferme, l’inizio di una nuova fase della sua carriera. “L’imperfetto” è il titolo del disco che segna la definitiva rinascita del cantautore romano, il primo dell’era Sony, l’artista torna ad ottenere grandi consensi sia dal punto di vista delle vendite che per quanto riguarda la critica.

Con questo lavoro, Zero sfiora i massimi livelli della sua ispirazione, abbracciando sonorità melodiche ed essenziali, fatta accezione del primo estratto “Felici e perdenti”, un brano funky-pop che strizza l’occhio al mondo delle radio. A contribuire alla sua rinnovata ascesa sarà soprattutto “Nei giardini che nessuno sa”,  una profonda ballad di rara bellezza dedicata agli ultimi, quelli che la società considera diversi, inabili, emarginandoli e abbandonandoli in cliniche, case di cura e luoghi in cui la vita rallenta o, spesso e volentieri, del tutto si ferma.

Tra le altre tracce degne di nota, spiccano “Amando amando”, “Facce”, “Digli no”, “Aria di pentimenti”, “Dubito” e “Chi”, quest’ultima una delle canzoni più rappresentative della poetica dell’artista, composta a quattro mani con Dario Baldan Bembo, inspiegabilmente non estratta come singolo promozionale.

Prodotto da Phil Palmer, l’album esprime una forte componente internazionale, pur mantenendo una buona ossatura melodica tipica del cantautorato all’italiana, fronte di cui Renato Zero è uno degli indiscussi protagonisti, abile a destreggiarsi e a trasformarsi a seconda delle stagioni e dei colori, ma senza mai snaturarsi.. proprio come un vero poeta-camalentone.

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L’imperfetto | Tracklist e stelline

  1. Amando amando
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  2. Aria di pentimenti
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  3. Facce
    (Danilo Riccardi, Renato Zero)
  4. Roma malata
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  5. Felici e perdenti
    (Danilo Riccardi, Renato Zero)
  6. Bella gioventù
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  7. Digli no
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  8. Nei giardini che nessuno sa
    (Danilo Riccardi, Renato Zero)
  9. L’ultimo guerriero
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  10. Vento di ricordi
    (Danilo Riccardi, Renato Zero)
  11. Dubito
    (Gianluca Podio, Renato Zero)
  12. Chi
    (Dario Baldan Bembo, Renato Zero)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.