Tutti i top ed i flop musicali dell’ultima settimana
I TOP:
- La differenza (Gianna Nannini). Erano anni che la Gianna nazionale si trascinava stancamente ricopiando, all’infinito, i suoi stessi vecchi ed usurati successi. Stavolta, fortunatamente, ha il coraggio di prendere in mano la propria musica e dirigerla verso un porto sicuro: abbassa di un tono tutta la struttura (il che le permetterà una resa più efficace live) e, soprattutto, esce dalla trappola della ballata pop-rock che non le sapeva più dare la giusta ispirazione. Certo, un brano simile è difficile per le radio e per il pubblico di massa ma, almeno per ora, le restituisce un minimo di credibilità artistica. Avrà tempo per sfornare qualcosa “alla Nannini” con l’arrivo dell’album.
- Voglio essere tua (Giordana Angi). Che Giordana avesse potuto dire la sua nel mondo del pop italiano lo avevamo capito già da un po’ di mesi ora ne abbiamo finalmente la conferma grazie ad un secondo disco che si conferma su buoni livelli pur arrivando a strettissimo giro del primo ispiratissimo lavoro. La cantante scrive tutto da sè, interprete con classe, sentimento e trasporto e, sopratutto, riesce sempre a dimostrarsi credibile in ciò che propone che non per forza è il classico successo facile che le radio chiedono. Rispetto ad Alberto Urso, che la battè ad Amici, oggi è già cento piani sopra.
- Tradizione e tradimento (Niccolò Fabi). Un disco di contenuto. Tanto, tantissimo contenuto. Non solo testuale ma anche e sopratutto musicale. Niccolò Fabi si dimostra in uno stato artistico di grazia riuscendo a tirare fuori un disco fatto da dieci meravigliose gemme capaci di dire qualcosa, di dare all’ascoltatore la possibilità di riflettere seguendo le parole o le note delle lunghe parti strumentali che l’album offre.
I FLOP:
- Gli insulti a Malika Ayane. In quel di X-Factor la cantante viene accusata per via delle scelte compiute nella fase dei Bootcamp. Lei reagisce con quella sua sempre immensa classe rispondendo posatamente nei propri spazi social ma fa intendere che, forse, una motivazione vera c’è se i grandi della canzone italiana (Laura Pausini in primis) in Italia non vogliono fare televisione. Dovremmo tutti imparare a rispettare l’artista e le sue scelte anche quando non siamo d’accordo senza contare che il rispetto per l’uomo (o la donna) è concetto imprescindibile anche al di fuori della televisione e del ruolo di artista.
- Michelle Hunziker ad Amici Celebrities. La conduttrice fallisce miseramente il suo debutto nel primo vero show importante che le viene affidato dopo anni e anni di televisione marginale (o pseudo tale). Non poteva, però, andare diversamente visto che il confronto con Maria de Filippi, che Amici lo guida da 19 anni e che Amici Celebrities lo ha ampiamente impostato per 3 puntate, era inevitabile. La Hunziker, per quanto sorridente e spigliata, non potrà di certo prendere mai il posto della De Filippi che i suoi programmi da sempre li costruisce e li studia per se stessa pur rimanendo (apparentemente) in disparte.
- Il debutto sottotono dei Modà. Era uno dei grandi ritorni dell’anno eppure i Modà esordiscono soltanto in seconda posizione nella classifica settimanale degli album più venduti secondo la FIMI con ‘Testa o croce’. Al primo posto c’è il gigante di Renato Zero che con un album (bruttino) batte la concorrenza della band di Kekko che, in più, può contare anche su di un instore (uno è pur sempre meglio di nessuno) e sulla forza dei nuovi linguaggi di consumo musicale (Spotify ecc…) che il pubblico sorcino di certo non conosce. Eppure, malgrado ciò, la band dei dischi di platino arriva seconda e supera a malapena le 8 mila copie vendute. Un po’ poco. Un po’ tanto poco.
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Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
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