domenica 24 Novembre 2024

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Alessandra Machella: “Il mio cantautorato vuole essere un lampo di energia” – INTERVISTA

A tu per tu con la cantautrice di Macerata, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Suonala

Tempo di nuova musica per Alessandra Machella, artista marchigiana che ricordiamo per la sua recente partecipazione a The Voice of Italy, oltre che per le precedenti esperienze di X Factor e Musicultura. Si intitola “Suonala” l’inedito che segna il suo ritorno discografico, realizzato e distribuito dall’etichetta Clodio Music, composto dalla stessa polistrumentista assieme a Francesco Morettini, Luca Angelosanti e Nartico, impreziosito dalle immagini del videoclip diretto da Michele Vitello.

Ciao Alessandra, partiamo dal tuo nuovo singolo “Suonala”, cosa racconta?

«“Suonala” è un imperativo, e un imperativo è una cosa che non puoi non fare! Suonala parla di questa generazione a cui appartengo, una generazione di giovani che è considerata scomoda, ma che vive in una Repubblica apparentemente “libera”! Parla di una persona che non vuole sentirsi dire come deve essere, di una ragazza normale ma che pensa, che vive intensamente e non si accontenta, che vuole alzare il volume della propria esistenza! Io sono una cantautrice e come tale ho voglia di lasciare una canzone che sia il portato di un messaggio forte, e “Suonala” è piena di significati nascosti, grazie anche al fatto che è nata da una collaborazione di penna con altri tre grandi autori e compositori!».

A livello musicale, invece, che tipo di sonorità hai deciso di abbracciare?

«Alcuni dicono pop, altri elettro pop, alcuni la chiamano anche dance, altri semplicemente indie.. io non so dirti quale etichetta dare al mio suono, di certo so che il suono che ha Suonala, permettimi il gioco di parole, è quello che vuoi sentire in macchina col finestrino abbassato, o che ti piace ascoltare ad occhi chiusi per stare bene! Il mio cantautorato non vuole essere “noioso”, vuole essere un lampo di energia!».

Chi ha lavorato con te in questo progetto?

«Gli autori che hanno scritto con me questo brano sono Nartico, Luca Angelosanti e Francesco Morettini! Sono il mio team di scrittura e questa canzone è solo la prima goccia di un oceano di musica che stiamo creando insieme!».

Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip diretto da Michele Vitiello?

«Anch’esso è un omaggio agli anni ’90 e ai “walking clip” dell’epoca, che abbiamo cercato di riprendere nei colori e nelle inquadrature ma  con uno stile attuale».

Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

«Da piccolissima, verso i 4 anni, sentivo dei jingle alla pubblicità, avevo una tastierina a cui neanche arrivavo, per colpa della poca altezza… ricordo mia nonna che mi metteva dei libri sotto i piedi come piedistallo, e mi ricordo delle ore che passavo a cercare di riprodurre quello che ascoltavo.. ho scoperto la musica come gioco, del resto non è un caso se in inglese suonare si dice “play” e in francese “jouer”… la musica per me è da sempre il gioco più bello della mia vita!».

Quali ascolti hanno segnato e influenzato il tuo percorso?

«Sicuramente il pop inglese, The Beatles su tutti… adoro la loro scrittura da sempre, sono stati avanti anni luce! Poi mi piace la penna di Battisti e di tutto il cantautorato italiano, anche femminile come Carmen Consoli. Però ho una grande passione anche per i Blink 182, e per tutta la musica bella… non so davvero scegliere quale mi piace di più!».

Ti ricordiamo per le apparizioni ad X Factor, The Voice e Musicultura, esperienze sicuramente diverse tra loro. Cosa ti hanno lasciato di concreto?

«Mi hanno lasciato tante certezze sulla mia identità musicale, che ho scoperto passo dopo passo.. poi partecipare a talent show televisivi ti fa crescere in fretta, ti fa lavorare molto duramente e senza sosta.. mi hanno fatto crescere molto, come ogni esperienza in cui dai il massimo!».

Come valuti l’attuale situazione discografica del nostro Paese? 

«La storia ci ha insegnato che si vive di cicli storici… ora siamo nel Medioevo ma conto che presto tornerà un nuovo Rinascimento».

Sogni nel cassetto e buoni propositi per il prossimo futuro?

«Vorrei far uscire il mio album, presentarlo in giro per l’Italia il più possibile, e lanciare messaggi importanti usando la comunicazione delle mie canzoni per far capire che c’è ancora in giro tanta gente che ama ascoltare, che sente davvero, che non siamo solo vuoto generazionale, che possiamo davvero dare una svolta anche intellettiva al nostro futuro!».

Per concludere, dove e a chi ti piacerebbe arrivare con la tua musica?

«Dire a tutti forse è troppo… ma se non sogni in grande, che sogni a fare?».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.