Le scelte di Amadeus incuriosiscono e parzialmente soddisfano, svelato il cast di Sanremo 2020
Sarà un Sanremo freestyle quello che verrà trasmesso a partire dal prossimo 4 febbraio, come scrive Carlo Moretti sulle pagine di Repubblica. «Ho badato alle canzoni – rivela il direttore artistico Amadeus – che potessero essere dei pezzi radiofonici, delle potenziali hit. Ho pensato ad un Festival attuale, a brani da scaricare domani su Spotify, non il classico pezzo soft sanremese. Sono canzoni dolci e romantiche, ma hanno ritmi scatenati. Sanremo è di tutti ed è giusto che ognuno possa parlare come vuole, è un cavallo imbizzarrito ma io sono figlio di un istruttore di equitazione, accetto di stare in sella a queste condizioni, perché il Festival è troppo affascinante. Ma non mi si dica che ho subito pressioni, non so neanche di quali case discografiche fossero i 22 cantanti che ho scelto sugli oltre duecento che ho ascoltato. Non ho mai avuto secondi fini, faccio ciò che mi diverte pensando al mercato discografico. Non ho guardato in faccia a nessuno, alcuni non li conoscevo neanche».
Il noto conduttore ha quindi spiazzato tutti, interrompendo la serie infinita di rumors che già da diverse settimane riempie le pagine di quotidiani e siti web, confermando quelle che erano molte delle voci della vigilia. C’è da dire che, rispetto allo scorso anno, c’è sicuramente meno confronto generazionale, Baglioni era riuscito a contestualizzare vecchie glorie e nuove leve in un unico calderone. Sulla carta i nomi proposti sono per tre quarti figli della contemporaneità, pur essendoci in gara artisti giovani che seguono un filone più classico. D’altronde, mai giudicare un libro della copertina. aspettiamo di ascoltare le canzoni.
Questi i numeri: 16 uomini, 5 donne; 2 gruppi, un solo duetto; 6 ex talent (4 da Amici e 1 da X Factor, più Nigiotti che ha fatto entrambi), 3 ex giudici di talent (Morgan, Levante e Lamborghini); 4 ex vincitori (Francesco Gabbani nel 2016 tra le Nuove Proposte con “Amen” e nel 2017 tra i big con “Occidentali’s karma”, Marco Masini nel 1990 tra i giovani con “Disperato” e nel 2004 nella categoria unica con “L’uomo volante”, Michele Zarrillo tra le novità nel 1987 con “La notte dei pensieri”, Raphael Gualazzi nella sezione giovani nel 2011 con “Follia d’amore”); due ex partecipanti dell’Eurovision Song Contest; 11 debutti; tre partecipazioni consecutive (Lauro, Nigiotti e Rancore). I titoli delle canzoni verrano svelati il prossimo 6 gennaio in prima serata su Rai Uno nel corso dello speciale “I soliti ignoti – Lotteria Italia”, dove saranno presenti anche tutti gli artisti in gara. Scopriamoli nel dettaglio:
Achille Lauro: l’eclettico artista romano alla sua seconda partecipazione consecutiva dopo il nono posto dello scorso anno ottenuto da “Rolls Royce” e il successivo successo riscosso da “1969”, per lui è tempo di conferme.
Alberto Urso: ha vinto la 18esima edizione di “Amici” di Maria De Filippi, ora si appresta a portare la sua attitudine classica anche sul palco dell’Ariston. Sarà un debutto fortunato come quello de Il Volo di cinque anni fa?
Anastasio: vincitore della dodicesima edizione di X Factor, al suo esordio dopo l’ospitata dello scorso anno.
Bugo & Morgan: la coppia che sulla carta non ti aspetti, debutto assoluto per il primo e terza partecipazione per il secondo, la prima senza i Bluvertigo.
Diodato: terza partecipazione per il cantautore, dopo il secondo posto ottenuto tra le Nuove Proposte nel 2014 con “Babilonia” e l’ottava posizione raggiunta nel 2018 con “Adesso” in coppia con Roy Paci.
Elettra Lamborghini: debutto assoluto per la popolare ereditiera emiliana, dalla sua parte numeri importanti ottenuti con i singoli “Pem pem” e “Mala”, oltre che con l’album d’esordio dello scorso anno “Twerking queen”. Di recente l’abbiamo vista come giudice della sesta edizione italiana di The Voice. Il suo nome dividerà sicuramente il pubblico tra favorevoli e contrari, come nella migliore delle tradizioni del Festival.
Elodie: secondo soggiorno in riviera per la bella interprete, a tre anni di distanza dal buon esordio sancito da “Tutta colpa mia”, reduce delle recenti hit realizzate insieme a Marracash e i The Kolors.
Enrico Nigiotti: terza partecipazione, la seconda consecutiva, per il cantautore livornese, in cerca della definitiva consacrazione dopo l’ottima proposta presentata lo scorso anno.
Francesco Gabbani: nella storia del Festival è l’unico ad aver vinto la categoria Nuove Proposte e la sezione big in maniera ravvicinata, su due partecipazioni non è mai uscito sconfitto. C’è grande curiosità attorno al brano che proporrà per questa sua terza volta in gara.
Giordana Angi: gradito ritorno per la cantautrice romana, dopo la partecipazione tra i giovani in sordina del 2012, che forse in pochi ricorderanno. Seconda classificata all’ultima edizione di “Amici“, ritroverà sul palco dell’Ariston il collega Alberto ma anche e soprattutto Tiziano Ferro, con il quale ha firmato tre pezzi nel suo ultimo album “Accetto miracoli”.
Irene Grandi: quinto Sanremo per l’artista toscana, a vent’anni di distanza dal secondo posto ottenuto con “La tua ragazza sempre”. Il pezzo pare essere stato firmato nuovamente da Vasco Rossi, odore di rivincita doppio il millennium bug degli Avion Travel?
Junior Cally: nonostante si sia tolto la maschera da qualche mese, attorno all’identità del rapper di Fiumicino continua ad esserci parecchio mistero, soprattutto in seguito all’incidente stradale che lo ha coinvolto a fine novembre e che gli ha provocato tre costole incrinate e una vertebra fratturata. Ci e gli auguriamo di vederlo in piena forma sul palco dell’Ariston.
Le Vibrazioni: non c’è due senza tre anche per il gruppo milanese, alla loro terza partecipazione (quarta per Sarcina che ha gareggiato da solista nel 2014), dopo la reunion e il ritrovato successo ottenuto proprio a Sanremo due anni fa con “Così sbagliato”.
Levante: prima volta anche per la cantautrice siciliana, fresca della pubblicazione del suo quarto album “Magmamemoria”. Tanta curiosità anche attorno a lei alla sua proposta musicale.
Marco Masini: nona partecipazione sanremese per il cantautore fiorentino, a trent’anni di distanza dal debutto e dalla vittoria della Nuove Proposte con “Disperato”, bissata nel 2004 con “L’uomo volante”.
Michele Zarrillo: l’artista romano fa tredici, dimostrando di essere un autentico veterano della kermesse, che ha vinto una sola volta tra le Nuove Proposte nel 1987 con “La notte dei pensieri”, seppur abbia sempre presentato canzoni entrate di diritto nella storia della musica leggera italiana, come “Una rosa blu”, “Cinque giorni” e “L’elefante e la farfalla”.
Paolo Jannacci: debutto assoluto per il musicista milanese, almeno come cantante, perché al Festival c’era già stato in tutte le salse, sia come direttore d’orchestra che come ospite, tra cui lo scorso anno con Enrico Ruggeri nella serata dei duetti.
Piero Pelù: senz’altro il nome più altisonante, un pezzo di storia della musica italiana, un artista che non aveva mai calcato finora il palco dell’Ariston. La sua presenza nobilita l’intera edizione.
Pinguini Tattici Nucleari: direttamente dal pianeta-indie arriva uno dei gruppi più in voga del momento, reduci dal successo del loro quarto album in studio “Fuori dall’hype”, rilasciato lo scorso aprile, e da una tournée in programma nei palazzetti, praticamente quasi tutta sold out.
Rancore: dopo aver ricoperto lo scorso anno il ruolo di “guest” di Daniele Silvestri, questa volta i riflettori saranno puntati tutti su di lui e sul suo grande talento. Un gradito ritorno.
Raphael Gualazzi: quarta volta all’Ariston per il pianista marchigiano, dopo la vittoria raggiunta nel 2011 tra le Nuove Proposte con “Follia d’amore”, il quinto posto del 2013 con “Sai (ci basta un sogno)” e la medaglia d’argento del 2014 con “Liberi o no”, ottenuta in duo con The Bloody Beetroots.
Riki: debutto assoluto per l’ex talento di Amici 16, l’artista più venduto del 2017 con il suo EP d’esordio “Perdo le parole”. Dopo alcuni mesi di latitanza, un periodo di lavoro in Sud America, per lui potrebbe trattarsi di un rilancio, soprattutto in vista della data in programma al Forum di Assago annunciata già da qualche tempo.
Un cast piuttosto contemporaneo, che attinge dall’indie e dal rap molto più che in passato, a discapito del pop e del “nazional popolare” che, forse, in un’edizione celebrativa come quella che, sulla carta, dovrebbe essere la prossima, poteva pure starci. Di sicuro ci sarà modo di ricordare il passato con omaggi e cover, per quanto riguarda la gara la volontà è stata quella di guardare al presente, possibilmente anche al futuro, con la speranza che le canzoni selezionate, oltre a funzionare in radio il giorno seguente, possano essere ricordate a distanza di settimane, mesi e magari pure anni.
Nico Donvito
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