venerdì 22 Novembre 2024

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“Tu che ne sai di me”, Gianluca Grignani ritrova la retta via del suono – RECENSIONE

In radio dal primo gennaio 2020 il nuovo singolo de cantautore milanese, intitolato “Tu che ne sai di me”

E’ un Gianluca Grignani nuovo quello che ritroviamo all’inizio di questo 2020, anno che segnerà un suo ritorno concreto e cadenzato, fino a portare all’uscita del suo atteso nuovo progetto discografico. Tu che ne sai di me è il titolo del singolo che inaugura questo suo percorso, il primo pezzo composto al pianoforte, cosa inusuale per un chitarrista talentuoso e incallito come lui. Con questo brano, l’artista milanese ritrova e riabbraccia l’attitudine rock che ha contraddistinto la seconda parte della sua carriera, per la precisione quella successiva al suo esordio più pop-commerciale, vale a dire il suo secondo e il suo terzo album,  intitolati rispettivamente “La fabbrica di plastica” e “Campi di popcorn”.

Un ritorno non convenzionale, dunque, che non tradirà le aspettative dei suoi tanti affezionati e del suo più fedele pubblico, grazie ad un sound ipnotico e coinvolgente, il tutto impreziosito da un testo da lui stesso definito importante. In tal senso, “Tu che ne sai di me” è una presa di coscienza, il manifesto di una ritrovata consapevolezza, frutto delle salite e delle discese della vita, degli slalom che tutti noi affrontiamo quotidianamente, a tutte le età e in tutti i luoghi del mondo. Ottima la produzione, per questo ispirato e sentito ritorno che mette in luce un Gianluca Grignani in piena forma artistica. Quale miglior modo di cominciare questo 2020 se non all’insegna di musica buona e genuina?

Tu che ne sai di me |

Tu che ne sai di me | Video

Tu che ne sai di me | Testo

Se per te io sono un assassino
perché piangi per me sul cuscino
dimmi, credi veramente ancora
che si è innocenti oggi come allora?

Tu che ne sai di me, cosa ne sai
(what do you know about me)
tu ti ricordi un uomo che non esiste ormai per te
io che ero lì quando eri fuori come una nuvola
a raccontarti una favola
che nessuno a me ha raccontanto mai
così la invento sai… oh oh oh oh
così la invento sai…

Vuoi venire con me nel giardino
della mia memoria iridescente
vuoi provare come ci si sente
quando ci si pente a uscirne indifferente
c’è chi riconosce le mie mani lo so
ma davvero non le hai viste mai però
sanno toccarti con questa musica
nella notte scura non c’è più censura

Tu che ne sai di me, cosa ne sai
what do you know about me
dimmi dove eri il giorno che io quasi non ritorno
(what do you know my sweet)
dimmi chi ti è stato vicino
nel bagliore del mattino
e invece chi volevi ma non c’era
nelle ore ombrose della sera
e poi arrivi a un punto
che non torni indietro
e ascolti solo me
dimmi perché
quasi che io fossi
o custodissi il segreto
per non aver paura anche per te

Tu che ne sai di me, cosa ne sai
what do you know about me
tu ti ricordi un uomo che
non esiste ormai per te
tu che ne sai di me
cosa ne sai
dimmi dov’ eri il giorno
che io quasi non ritorno

Tu che ne sai di me
cosa ne sai di un uomo
tu che ne sai di me
cosa ne sai di un uomo

La gente la gente è sola
the people the people is lonely

Io che ero lì quando
eri fuori come una nuvola
a raccontarti una favola
che nessuno ti ha raccontato mai

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.