Parte del web la campagna per chiedere sicurezze governative
E’ partita ancora una volta dal mondo del web la campagna #SeiConNoi? volta a chiedere delle risposte concrete e precise al governo italiano per tutti i lavoratori impegnati e coinvolti attorno al settore musicale e degli eventi dal vivo.
La campagna, promossa e condivisa da una larghissima maggioranza degli artisti italiani appartenenti al mondo della musica (ma non solo), è volta a chiedere al governo italiano dei chiarimenti a proposito di una prossima ripartenza delle attività produttive dell’industria discografica e delle attività live ma anche a sottolineare il bisogno di attivare una protezione per tutti quei lavoratori ancora sprovvisti di una qualsiasi tutela.
A firmare la petizione ci sono nomi che vanno da Laura Pausini a Tiziano Ferro passando per Alessandra Amoroso, Emma, Elisa, Gigi d’Alessio, Loredana Bertè, Biagio Antonacci, Malika Ayane, Arisa, Raphael Gualazzi, Zucchero, Paola Turci, Vasco Rossi, Giusy Ferreri, Ivano Fossati, Ligabue, Levante, Marco Mengoni, Modà, Francesca Michielin, Ennio Morricone, Riccardo Cocciante, Caterina Caselli, Andrea Bocelli, Francesco Renga, Enrico Nigiotti, Samuele Bersani, Ghali, Giorgia, Gianluca Grignani, Motta, Gianna Nannini, J-Ax, Deborah Iurato, Giovanni Caccamo, Cesare Cremonini e tanti altri…
Ecco il testo della lettera pubblicata sui vari spazi social ed indirizzata al Governo italiano:
“Ogni cosa ha il suo tempo, e oggi è ancora il tempo del dolore, per chi non c’è più, delle cure ai malati, e del sostegno economico e morale e organizzativo, da chiedere a gran voce, per tutti gli operati sanitari, che sono in prima linea. Questa, senza dubbio, è la priorità. Ma nel rispetto di tutti, dovremmo ripartire, e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe e senza prospettive. Non stiamo parlando di noi, o per noi.
Stiamo parlando di tutti i musicisti, autori, Dj, ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera, nei locali delle vostre città, e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che come tutti ha il diritto di lavorare e come tutti ha il diritto di essere protetto, quando il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, e della loro angoscia, e del loro disagio economico, si parla pochissimo.
Il Paese si appresta a definire la fase II. Leggiamo ovunque iniziative e proposte che consentiranno una graduale, difficile ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai cosa accadrà ai lavoratori del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento. Noi artisti, che condividiamo con loro una parte fondamentale della nostra vita, e che conosciamo a fondo le difficoltà che stanno attraversando, ci chiediamo: come potranno reggere ad un’emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza nemmeno la prospettiva che un giorno possono tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare? Per questo attendiamo e ci auguriamo che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza, venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso, e che sulla falsariga di quando già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi, rispettando e garantendo i diritti di tutti.
Che il Governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte, e possa offrire, all’intero settore, un’ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare, con risorse concrete, che consentano la ripresa delle attività, in condizioni di sicurezza per i lavoratori e per il pubblico. Ci auguriamo, infine, di rivederci presto. In un club, teatro, palasport, o negli stadi, nelle arene o nelle piazze, e quando ci rivedremo, il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri “costruttori di sogni””.
Ilario Luisetto
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