Iniziano a circolare i primi pettegolezzi non esattamente felici per Claudio Baglioni
Al nome di Claudio Baglioni come direttore artistico del prossimo Festival di Sanremo in molti hanno gridato positivamente al ritorno della “vera” musica all’Ariston, alla possibilità di riportare in Riviera grandi nomi della nostra canzone creando una netta discontinuità con l’ultimo triennio (e non solo) nella scelta del cast della kermesse canora. Noi di Recensiamo Musica, invece, fin da subito abbiamo commentato con non troppo entusiasmo questa decisione della Rai per le ragioni che abbiamo ampiamente illustrato in questo nostro precedente articolo.
Ad oggi i nostri timori paiono trovare inquietanti conferme stando alle indiscrezioni che ci sono state riferite da una fonte certo e che anche il giornalista Michele Monina ha riportato in un suo recente articolo. Il buon Baglioni ha sottolineato fin dalla firma del contratto che il suo voto per la scelta del cast avrà valenza equivalente a quella di tutti gli altri membri della Commissione Musicale il che significa che non sarà lui a decidere chi parteciperà alla gara, o meglio, che non sarà solo lui. Ma chi sono gli altri dunque? Gli altri che, ricordiamocelo bene, hanno pari valenza del Direttore Artistico.
Bene, è proprio su questo punto che le nostre indiscrezioni si concentrano: a costituire la Commissione Musicale della prossima edizione del Festival di Sanremo insieme a Claudio Baglioni ci sarebbero due personalità piuttosto note. Stiamo parlando di Ferdinando Salzano e di Massimo Giuliano. Se il primo è noto tutt’ora per essere il patron di F&P Group, la società che si occupa di organizzare i live (e non solo) di tutti i maggiori artisti della scena discografica italiana (Biagio Antonacci, Elisa, Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Fabri Fibra, Ligabue, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Laura Pausini, Renato Zero, Zucchero e tantissimi altri), l’altro è l’ex presidente di Warner Music Italia. Cosa c’entrano i due con Claudio Baglioni? Salzano è il suo presidente, o meglio, il presidente della società che organizza tutti i suoi eventi live compreso quello che dovrebbe andare in scena all’Arena di Verona la prossima stagione estiva risuonando già da ora come rivoluzionario e assolutamente unico nella sua realizzazione. Giuliano, invece, è un caro amico del cantautore e la sua ex casa discografica, la Warner Music Italia, è la titolare del 60% delle quote di F&P Group di Salzano. Due figure sufficientemente legate tra loro direi e se non saranno direttamente loro a presenziare in commissione nessuno vieta di nominare qualche segretario di fiducia da poter comodamente telecomandare.
Ciò che più suona come preoccupante, però, è il fatto che queste due figure decideranno sul cast della prossima edizione di Sanremo come, d’altronde, hanno deciso anche per tutti gli ultimi anni. Nessuna novità insomma. Nessuna rivoluzione. Nessuna discontinuità plateale. Vedrete. E avere un nome importante come quello di Gianni Morandi nel cast non sarà di certo sufficiente per nascondere tutto il losco meccanismo con cui verranno scelti gli altri partecipanti (anche perchè Morandi è gestito proprio da F&P Group, ironia della sorte).
Tra le altre varie indiscrezioni che possiamo fornirvi in anteprima assoluta c’è la notizia secondo la quale Baglioni avrebbe avviato in forma del tutto privata le cosiddette “consultazioni”. Il cantautore, infatti, subito dopo la firma del contratto con la Rai avrebbe incontrato, tra martedì 26 settembre e martedì 3 ottobre, in forma tutt’altro che ufficiale i rappresentanti di Sony Music, Universal Music, Warner Music, BMG e Sugar Music a Roma. Tutto ciò prima che il regolamento della nuova edizione del Festival per quanto riguarda i big sia stato ufficialmente diramato pubblicamente. Un semplice incontro di cortesia dunque. Certo, come no. Forse il buon Claudio aveva premura di farsi dare qualche consiglio dai discografici, oppure, viceversa erano i discografici premurosi di consigliare il cantautore. Per gli altri? Forse qualche briciola sarà lasciata. Come al solito.
Novità all’orizzonte dunque? Direi proprio di no. Sanremo 2018 sarà esattamente come gli altri. Statene certi.
Ilario Luisetto
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