venerdì 22 Novembre 2024

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Sanremo 1977, viaggio nella storia del Festival

Debutta la trasmissione a colori, in scena per la prima volta al Teatro Ariston. E’ l’edizione dei complessi, vinta dagli Homo Sapiens con “Bella da morire”

Sanremo 1977 Mike BongiornoIl ventisettesimo Festival della canzone italiana, in scena dal 3 al 5 marzo del 1977, è stato il primo ad essere trasmesso dal Teatro Ariston di Sanremo, dopo ben ventisei anni di organizzazione nella storica location del Casinò Municipale. Al timone della manifestazione il presentatore Mike Bongiorno, affiancato dall’annunciatrice televisiva Maria Giovanna Elmi. Si trattò della prima edizione trasmessa a colori nel nostro Paese. Solamente dodici le canzoni in gara affidate alle voci di alcuni giovani veterani, da Donatella Rettore agli Albatros, passando per Leano Morelli, La Strana Società e Santino Rocchetti, oltre a numerosi esordienti: i Matia Bazar, i Santo California, Il Giardino dei Semplici, i Collage, Daniela Davoli, Umberto Napolitano e i vincitori Homo Sapiens, che conquistano il titolo con la loro “Bella da morire”, è la prima volta nella storia della kermesse che ben tre complessi si classificano nei primi tre posti, aggiudicandosi l’intero podio. In qualità di ospiti sono intervenute vecchie glorie della manifestazione, come Domenico Modugno, Iva Zanicchi, Marcella Bella, Wess e Dori Ghezzi, oltre che stelle internazionali del calibro di Barry White, dei Daniel Sentacruz Ensemble, Rick Dees, i West Machines, John Miles e i Chocolat’s. L’edizione fu caratterizzata dalla particolare formula della serata finale che vide scontrarsi gli artisti due a due portando ad eliminazioni immediate per determinare dapprima i 6 semifinalisti e poi i 3 finalisti per uno scontro a tre.

Top e Flop di Sanremo 1977

Top
1. Collage – Tu mi rubi l’anima”    
2. Homo Sapiens – Bella da morire”  
3. Il Giardino dei Semplici – “Miele”

Flop
1. La Strana Società – Tesoro mio” 
2. Donatella Rettore – Oh Carmela”  
3. Matia Bazar- “Ma perché” 

Sanremo 1977 Homo SapiensAd imporsi nelle classifiche di vendita, all’indomani del Festival, oltre alla canzone vincitrice “Bella da morire”, sarà soprattutto “Tu mi rubi l’anima” dei Collage, che diventa uno dei migliori successi commerciali del ’77. Un buon riscontro lo ottiene anche Miele” de Il Giardino dei Semplici, seguita da “Monica” dei Santo California. Tra gli altri 45 giri degni di nota, ricordiamo: Gran Premio degli Albatros di un giovanissimo Toto Cutugno, Con te ci sto di Umberto Napolitano, Dedicato a te di Santino Rocchetti, “E invece con te”di Daniela Davoli e “Io ti porterei” di Leano Morelli. Non lasciano il segno, invece, le canzoni Oh Carmela di Donatella Rettore e “Ma perchè” dei Matia Bazar, che vinceranno a sorpresa l’edizione successiva del Festival.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Il 1977 è l’anno delle prime volte: è la prima volta che il Festival approda all’Ariston, è la prima volta che la TV utilizza per la kermesse i colori invece che il bianco e nero, ed è la prima volta che a vincere è un gruppo. Gli Homo Sapiens sono i primi di una buona serie di complessi musicali che, nella storia della manifestazione canora ligure, hanno conquistato il leone d’oro. A fargli seguito saranno, tra gli altri, i Matia Bazar (nel 1978 e nel 2002), i Pooh (nel 1990), gli Avion Travel (nel 2000) e gli Stadio (nel 2015). Ben più numerosi, però, sono i gruppi che, nel corso degli anni, hanno calcato il palco del Festival di Sanremo in qualità di partecipanti. Tra loro i Nomadi, i Dik Dik, i Negramro, i Modà, gli Elio e le storie tese, le Vibrazioni, i Dear Jack, gli Equipe 84, i Camalenti, i New Trolls, i Ricchi e poveri.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.