Sono totalmente convinta che ogni storia si possa riassumere con una canzone. O magari anche con due o tre oppure con un album intero. Insomma, ogni storia ha la sua colonna sonora personale. Che sia una storia d’amore oppure il coronamento di un sogno, spesso cantare è meglio che parlare, perché cantare ci riesce meglio, soprattutto se le parole non sono nostre. Poi, non ci importa neanche se siamo intonati o meno, cantare ci fa sentire più liberi, sempre e comunque.
È proprio per questo che ho iniziato a scrivere: per cercare di prendere le parole di altri e scavare un po’ più a fondo, guardando al di là di qualche strofa, per trovare lacrime, cuori spezzati, desideri, lettere d’amore.
La settimana scorsa abbiamo soffiato sulla prima candelina, ma questo mercoledì, invece, proviamo a guardarci indietro. Quando ho iniziato a scrivere, volevo dare un ordine alle canzoni, creare un filo logico che le unisse e invece poi ho seguito quello che la vita ci insegna: il caso. Canzoni d’amore casuali che raccontavano la mia vita o quella di altre persone, come se fossero stati loro a chiamarmi per dirmi “bene, oggi però parla di me!”. Allora proviamo a tirarlo, questo filo logico e a fare un viaggio in una storia di sette canzoni d’amore.
Sono qui per l’amore – Luciano Ligabue
Non potevo non partire con la canzone d’amore per eccellenza. Sono qui per l’amore, siamo tutti qui per l’amore. L’amore che muove il mondo e non fa più ragionare, ci rende così stupidi da lasciare le chiavi in cantina ma così forti da poter difendere a spada tratta ciò che noi sappiamo. E poi quando ci innamoriamo, non ce ne accorgiamo. Lo capiamo solo dopo quando l’incendio non si può più domare. Siamo disposti a lottare e a riempire il mare con un secchio e una barchetta di carta così fragile ma così forte da non voler affondare mai. Questo è l’amore ed è tutto quello che so.
Finchè ti va – Tiromancino
Metti una giornata d’autunno, il fiume che scorre e le cuffie nelle orecchie. Metti una casa in una città trafficata che non sembra più tua e metti gli abbracci, quelli che sono mancati per più di un anno. Come una luce che attraversa la polvere, l’ordine nel disordine e un appiglio improvviso in una vita che sembrava andare alla deriva. E in quella casa, dove sono passate tante persone, finalmente una si ferma. Poco importa se hai i tuoi dischi in disordine o se hai i vestiti sparsi sul divano, solo in quel momento puoi dire davvero di sentirti a casa. Questa volta nessuno dovrà andare via correndo.
A piedi il mondo – Gio Evan
Che camminare faccia bene, quello è un dato di fatto. Ci sono camminate, però, che sono più di semplici passi uno dietro l’altro. Gio Evan se lo farebbe tutto il mondo a piedi, l’importante è farlo con la persona giusta accanto. Quella persona che se ne frega se tu vai piano o se sei un disastro umano, terrà sempre il tuo passo. Le piccole cose, le sorprese, un giro di tequila in più, gli amori inaspettati. Tutti vogliamo prendere il treno e ci disperiamo quando lo perdiamo. Ma se abbiamo accanto chi ci ama, anche camminare diventerà facile e non sentiremo la fatica.
Se piovesse il tuo nome – Elisa e Calcutta
Dirsi le parole giuste è difficile, è ancora più difficile dedicarsi le canzoni giuste perchè quelle non ce le possiamo bruciare così, dobbiamo valutare il rischio. Però poi la nostra testa viaggia e le associa ad un nome: siamo fregati. Questo nome che vorremmo bere goccia a goccia sotto a un diluvio o cercarlo nella confusione di un sabato mattina al mercato. Un nome che ci disseta come acqua nel deserto e che ci coglie di sorpresa tra la noia della routine mentre sistemiamo un mucchio di spese impilate. Poi però, quando se ne va, ritorna la sete e non sparisce più.
Peccato originale – Malika Ayane
Ci sono quegli amori che abbiamo vissuto in silenzio, come se bevessimo gin tonic per mettere ko le farfalle nello stomaco. Semplicemente perché non era il momento giusto. Che poi il momento perfetto esiste solo nelle favole o nei film romantici. Il tempo non si ferma, cancella le tracce ma non i sentimenti che fanno capolino quando ci sentiamo più soli e più fragili. Sarebbe davvero bello dirsi solo “per sempre” e accantonare i “dipende”, ma la vita vera va così, cadiamo e ci sbucciamo le ginocchia, piangiamo e ci pentiamo. Ci voltiamo e ci domandiamo: che diavolo abbiamo combinato?
Destri – Gazzelle
Ci sono canzoni che fissano dei punti fermi. Un punto fermo, per me, è questa canzone. Simbolo del mio 2020, di un amore sgangherato, di un vuoto lasciato da chi ti ricordava il mare e ora il mare è lontano. Il vuoto di chi se ne va senza spiegazioni, nemmeno una bugia e nemmeno l’ultima sigaretta. Forse siamo noi che cresciamo e non riconosciamo più quella persona, la guardiamo con occhi diversi e senza quella luce che illuminava quei momenti lì. Niente e nessuno ci riporterà indietro, neanche i destri che tiriamo contro il muro per scaricare rabbia e delusione. Ma che colpa ne abbiamo noi se ne siamo ancora innamorati.
Sempre bene – Frah Quintale
Frah Quintale chiude questa personalissima classifica. Le storie nascono, ma altre finiscono. Forse è proprio vero che scriviamo di più quando siamo tristi, perché quando stiamo bene, abbiamo altro a cui pensare. Questo pezzo è un addio amaro, una raccomandazione agrodolce che lascia in sospeso un possibile ritorno, un ritrovarsi in un qualche posto che non è qui e che non è ora. Per adesso possiamo solo raccomandarci a vicenda di stare sempre bene mentre percorriamo strade diverse. Il mondo continuerà a girare poi un giorno noi ci troveremo ad un incrocio e ci domanderemo: come stai?