venerdì 22 Novembre 2024

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Celo o manca? Chiuso il cast di Sanremo 2018

I giochi sono chiusi, quali sono le carte nella mano di Baglioni per il prossimo Festival?

Si è chiuso sabato 9 dicembre il tempo limite per l’invio alla commissione selezionatrice dei brani per gli aspiranti big del prossimo Festival di Sanremo, quello condotto artisticamente per la prima volta da Claudio Baglioni. Ora ci saranno alcuni giorni per chiudere effettivamente i giochi e pensare per bene a chi includere tra i 20 posti disponibili e chi, invece, lasciare fuori senza diritto d’appello. Proviamo, quindi, a bruciare le tappe e a tirare una linea definitiva per stilare, dopo settimane e settimane di rumors, un probabile cast prima che sia annunciato ufficialmente il 15 dicembre in diretta su Rai1 all’interno della trasmissione ‘Sarà Sanremo‘ che, anche quest’anno, è incaricata di scegliere le 8 Nuove Proposte.

Quali saranno le figurine di giocatori che Claudio Baglioni ha scelto di apporre sul proprio album da collezione? Le abbiamo divise tra dorate (i nomi più certi), argentate (2° livello di certezza) e standard (3° livello). Mai come quest’anno, però, tutto appare avvolto nel mistero e, quindi, ben difficile è tracciare un cast che possa essere definito come certo: sappiamo, ormai, chi ha inviato la canzone ma capire quali scelte farà la commissione è alquanto diverso. Andiamo a sfogliare, dunque, questo prezioso album:

FIGURINE DORATE

Loredana BertèPartiamo dalla regina e, dunque, da Loredana Bertè che è finalmente pronta a tornare all’Ariston dopo che nel 2012 (quando gareggiò in coppia con Gigi d’Alessio per il brano Respirare) aveva promesso a gran voce che quella sarebbe stata la sua ultima partecipazione al Festival. La regina del punk-rock italiano ha da parte un nuovo album d’inediti, il primo da 13 anni a questa parte, prodotto da Fiorella Mannoia, al suo fianco già da qualche stagione per il suo rilancio avvenuto con il progetto Amici non ne ho… ma amiche si. Baglioni, ovviamente, non le ha potuto dire di no anche perchè la canzone è un cavallo di razza pura che promette scintille.

Affianco alla regina non possono, dunque, assolutamente mancare i due alfieri d’occasione che, dopo risultati di vendita non esattamente eccellenti della loro recente accoppiata, hanno ceduto (forse un po’ a forza) alle lusinghe della commissione selezionatrice e dell’etichetta discografica. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli saranno certamente sul palco dell’Ariston per presentare un brano inedito, prontamente escluso dal disco pubblicato “insieme” qualche settimana fa.

Tra le giovani leve a potersi considerare ormai certi sono tre nomi appartenenti a diverse etichette discografiche e anche a differenti stili musicali. Per Sony Music ci sarà Noemi che, dopo aver presentato un brano spensierato e uptempo a Claudio Baglioni si è sentita richiedere un qualcosa di più tradizionale e melodico per accedere alla manifestazione. Alla fine, però, anche per l’intervento diretto (e prorompente) della sua stessa casa discografica la canzone con cui parteciperà sarà proprio quella che fin dal principio lei ed il suo staff avevano individuato come la più idonea per lanciare il suo nuovo progetto. L’inviato di Caterina Caselli (e della sua Sugar Music) sarà, per esclusione potremmo dire, Giovanni Caccamo che si è visto aprire le porte del Festival dopo l’auto-esclusione di Malika Ayane e Arisa entrambe desiderose di star lontane, per una volta, da Sanremo per lanciare i loro prossimi lavori in un modo nuovo (la prima lo farà in primavera, la seconda con ogni probabilità il prossimo autunno). Il cantante siciliano avrà, quindi, l’opportunità di presentare il suo nuovo progetto (tradizionale e orchestrale) registrato a Londra negli storici Abbey Road Studios. Infine, da Warner la quota giovane sarà portata da Annalisa che grazie alla nuova produzione di Michele Canova Iorfida pare aver avuto l’opportunità di esplorare l’electropop (già affrontato ampiamente nell’ultimo lavoro discografico) garantendosi un certo successo di vendita: l’Ariston le serve a consolidare tutto ciò, lei lo vuole fortemente e la sua casa discografica punta, ancora una volta, tutto sulla sua presenza. Impossibile dirle di no.

FIGURINE ARGENTATE

Più incerte appaiono le presenze di una generazione di mezz’asta che sembra andrà a formare l’osso duro di questo cast non tra i più giovani. Probabilissimo il ritorno in gara di Fabrizio Moro che, dopo l’ottima esperienza dello scorso anno, sarebbe pronto a far ritorno in riviera per presentare un nuovo importante progetto discografico già annunciato per marzo 2018 e contenente non solo inediti (qui tutti i dettagli). Si è mormorato di un suo possibile duetto con Ermal Meta ma il tutto appare improbabile: se di duetto si deve parlare (e non credo sia questo il caso) più possibile appare l’ipotesi Maldestro che con il Moro ha instaurato un legame di stima e collaborazione negli ultimi mesi.

Due le band che con sufficiente probabilità potremmo vedere in scena durante il prossimo Festival di Sanremo: da una parte ci sono gli storici Decibel che, riunitesi quest’anno con Enrico Ruggeri per un nuovo progetto discografico inedito, non hanno visto eccessivi riscontri sul piano delle vendite, dall’altra parte ci sta l’altrettanto fresca revisione de Le Vibrazioni che quest’estate hanno messo in atto la reunion soltanto sul piano del live: ora manca giusto un album che ne sancisca davvero il ritorno discografico a 6 anni dalla parentesi lontana dalle scene. A quest’ultimi si potrebbe contrapporre (o forse soltanto affiancare) il nome dei Negrita che nelle ultime settimane ha preso sempre più quota tra i vari rumors pre-Festival: la decisione potrebbe essere “o l’uno o l’altro” oppure “entrambi”. Staremo a vedere verso che direzione si muoverà la commissione selezionatrice guidata da Claudio Baglioni che, per ora, sembra voler dare ben più spazio alle band di quanto non fatto da Carlo Conti nel suo mandato triennale alla guida del Festival sanremese.

Due esordi assoluti ed un importante rientro in gara sarebbero quelli di tre cavalieri della canzone italiana come Mario Biondi, Enzo Avitabile Max Gazzè. Il primo da anni è desiderato in Riviera ma, prima l’inglese ha fornito un ostacolo importante, poi le scelte artistiche dei vari direttori artistici sono spesso andate ad escluderlo. Questa volta, dopo essersi presentato in coppia con Marcella Bella, la voce più soul d’Italia si è vista includere nel cast alla condizione di presentarsi da solista. Enzo Avitabile sarebbe uno dei nomi fortemente voluti e richiesti da Claudio Baglioni in persona che avrebbe, tra l’altro, trovato assicurata compiacenza da parte dell’enigmatico cantautore partenopeo, mai troppo desideroso dei fasti della vasta popolarità offerta da Sanremo. Il cantautore romano, invece, ha intrapreso già lo scorso anno un progetto live denominato “Alchemaya” che, però, non ha ancora trovato una collocazione discografica malgrado l’annuncio di una prossima pubblicazione che avrebbe potuto concretizzarsi proprio questo dicembre salvo poi non trovare conferma. Probabile, stando anche ad un’annuncio possibilista dell’ANSA degli ultimi giorni, che il cantante (che manca dal 2015 con un album) abbia trovato una canzone da presentare sul palco dell’Ariston perfetto, d’altronde, per un progetto che punta tutto sull’orchestrazione.

FIGURINE STANDARD

Molto più vasto è il comparto dei nomi non ancora certi e, anzi, in bilico fino all’ultimo momento. Se tra dei giovani figli dei vari talent show, si sa, che da Baglioni non sono poi troppo amati bisogna pur dire che occorreranno delle ulteriori presenze rispetto a quelle già nominate per accontentare etichette discografiche e pubblico giovane. E’ soprattutto Universal ad avere, quest’anno, diverse cartucce da sparare a partire da Elodie che dopo l’ottimo debutto dello scorso anno non ha saputo concretizzare altrettanti consensi nelle vendite (di album e biglietti del tour) necessitando di una nuova boccata d’ossigeno che risulterebbe vitale dopo il cambio di produttore e managment. La bella interprete dai capelli rosa ha presentato alla commissione artistica una canzone firmata per lei da Zibba e prodotta dal guru veneto Michele Canova Iorfida ma che, a quanto pare, non ha convinto Baglioni e suoi che hanno richiesto un altro brano individuato in un pezzo firmato da Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti, inviato qualche giorno fa portando con sé anche le ultime speranze. Sarà scelta? Dire che ne ha bisogno sarebbe riduttivo e lo stesso vale per il suo fidanzato Lele che da alcuni verrebbe dato con lei in duetto: difficile crederlo. Sempre da Universal arriverebbe anche l’inedita coppia formata da Federica Carta e i La Rua: difficile pensare che la band di Daniele Incicco avrebbe rischiato una quasi certa presenza tra le Nuove Proposte dopo tutto il caso montato lo scorso anno se non fosse stato pressoché ugualmente possibile un approdo tra i big. I dubbi della commissione non sono, però, su di loro ma su di lei ritenuta ancora troppo “inesperta” per approdare al Festival.

Altro discorso, invece, per Emma che proprio in questi giorni ha chiuso ufficialmente le lunghe lavorazioni del suo nuovo album d’inediti contenente importanti collaborazioni internazionali. La salentina la kermesse l’ha già vinta nel 2012 ma non ha mai disdegnato un ritorno che, di fatto, avvenne nel 2015 quando fu valletta e nel 2017 quando fu autrice. Il nuovo album è stato annunciato come un grande progetto, ambizioso e particolarmente impegnativo: per supportarlo e far nuovamente spiccare le vendite di disco e biglietti, dopo un’ultima era non esattamente delle migliori, l’Ariston parrebbe un buon compromesso. Per di più, a quanto pare, l’altra salentina sua collega (Alessandra Amoroso), avrebbe rifiutato un nuovo invito a partecipare alla gara lasciando, quindi, via libera alla Marrone che di tutto avrebbe avuto bisogno tranne che di uno scontro diretto con la vera regina di “Amici di Maria de Filippi”.

Da Warner Music rimane in piedi anche il nome di Marco Carta che, alla distanza di 9 anni dalla sua vittoria con La forza mia, ha finalmente trovato la canzone giusta per poter sperare in un ritorno sul palco dell’Ariston. Firmato, tra gli altri, da Davide Simonetta (già produttore del suo ultimo disco) il brano in cui sono riposte tutte le speranze del cantante sardo, neo vincitore di Tale e Quale Show e del relativo torneo, sarebbe un’autentica sorpresa anche per i suoi stessi fan che vedrebbero raccontato, per la prima volta in assoluto, dal proprio beniamino un tema inusuale per il suo repertorio. Certo è che Baglioni non straveda per il suo nome come per quello di tanti altri figli della televisione. A tal proposito sarebbero clamorosamente crollate le possibilità di accedere al suo secondo Festival per Deborah Iurato che si sarebbe vista tagliata fuori con un secco rifiuto da parte della commissione nonostante una canzone firmata da Giovanni Caccamo. La siciliana rimane appesa alla possibilità che la Sony riesca a convincere Baglioni e i suoi a dare questa possibilità al nuovo progetto discografico che in nessun altro modo si potrebbe altrimenti lanciare. Nome dell’ultima ora sarebbe quello di Chiara Galiazzo approdata con ogni probabilità in Universal (o che ha perlomeno cambiato radicalmente staff) e che, quindi, necessita di un nuovo rilancio. Il dubbio è: ci sarà stato il tempo per proporre una canzone o slitterà tutto ad un prossimo appuntamento?

Tra le donne ancora in corsa per un posto spiccano i nomi di Nina Zilli Dolcenera entrambe di casa Universal e di certo non nuove al palco dell’Ariston: la prima deve assolutamente recuperare terreno dopo due progetti discografici alquanto mal accolti dal pubblico (Frasi&Fumo e l’ultimo Modern Art), la seconda, invece, cerca l’occasione giusta per lanciare il nuovo album d’inediti per il quale ha finalmente trovato la perfetta canzone-manifesto, scritta e composta da lei stessa come sempre, adatta al palco dell’Ariston. Nettamente diverso, invece, il discorso per Simona Molinari che questa volta è stata contattata dalla stessa commissione per prendere parte alla gara sanremese: c’è da capire se, da parte dell’artista, esiste ad oggi questo interesse e, soprattutto, la canzone adatta per l’occasione dopo che negli ultimi anni pare essere stata trovata una dimensione particolarmente felice, soddisfacente e personale all’interno del folto panorama discografico e musicale.

Difficile prevedere se sarà presente o meno la quota rap in questo nuovo Festival di Sanremo dopo l’usanza diventata consolidata durante le ultime “popolari” edizioni: se così fosse i nomi più indicati per ricoprire questo ruolo sarebbero quelli di Briga, che anche quest’anno proverà ad accedere alla kermesse accompagnato, però, dal biglietto da visita della produzione di Boosta dei Subsonica ma, contemporaneamente, schiacciato dalla fitta presenza di artisti Sony Music (anche se la sua etichetta di riferimento è la Honiro Label), e Coez, unico nome proposto dalla Carosello Records che così potrebbe garantirsi un più facile approdo all’Ariston dopo un anno di successi e di certificazioni da record collezionate con il suo ultimo capitolo discografico.

L’ultimo uomo in corsa è Renzo Rubino che ha proposto in extremis una canzone firmata da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro piacevolmente accolta dalla commissione rispetto alle proposte fatte fin prima dal cantautore che aveva ricevuto soltanto “no” a brani scritti e composti da lui stesso. La sua presenza, però, andrebbe a scompensare la ripartizione discografica obbligando Warner a fare una cernita interna ai danni, presumibilmente, di Marco Carta. Si prevede lotta a due.

Tra i nomi fantascientifici che il web ha sollevato in queste settimane ci sarebbe anche il ritorno in gara di Ornella Vanoni che già nel 2013 aveva annunciato non essere più intenzionata ad incidere alcun inedito salvo poi sconfessarsi da sè in qualche occasione qua e là. Ma oltre al suo girano i nomi di Red Canzian, Morgan e Mario Venuti pronti a rappresentar la schiera di etichette indipendenti. Che Claudio Baglioni sia riuscito a convincere, però, il nome più succulento tra tutti questi, ovvero proprio Ornella? Sarebbe un bel colpo come anche quello di questo fantomatico big della canzone italiana del quale tutti gli addetti ai lavori paiono certi ma di cui nessuno ha ancora rivelato il nome: andando per esclusione non risulta poi difficile ipotizzare qualche soluzione a quello che sta diventando il grattacapo di appassionati e non-ancora-informati.

Escludendo, dunque, questo fantomatico big la più probabile lista che conclude questa difficile edizione del toto-nome sanremese è:

  1. Loredana Bertè
  2. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli
  3. Noemi
  4. Annalisa
  5. Giovanni Caccamo
  6. Fabrizio Moro
  7. Decibel
  8. Le Vibrazioni / Negrita
  9. Mario Biondi
  10. Enzo Avitabile
  11. Max Gazzè
  12. Elodie
  13. Federica Carta e La Rua
  14. Emma
  15. Nina Zilli
  16. Coez
  17. Renzo Rubino / Marco Carta
  18. Ornella Vanoni
  19. Dolcenera
  20. Simona Molinari
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.