domenica 24 Novembre 2024

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Cesare Cremonini e la speranza nel volo di un “Colibrì” – RECENSIONE

Il singolo del cantautore bolognese apre la strada verso la pubblicazione del nuovo atteso album di inediti

Cesare Cremonini è un artista che quando torna riesce sempre a portare al pubblico qualcosa di nuovo. La sua ultima fatica è il singolo “Colibrì”, pubblicato da Virgin Records / Universal Music lo scorso 1 dicembre. Un brano che lo stesso Cremonini ha scritto insieme all’ormai storico collaboratore Davide Petrella e prodotto con Alessandro Magnanini, primo tassello di un nuovo progetto discografico di inediti intitolato “La ragazza del futuro”, che il cantautore bolognese pubblicherà il prossimo 25 febbraio.

Questo nuovo album arriva a distanza di oltre due anni dalla raccoltaCremonini 2C2C e a cinque dall’ultimo album di inediti “Possibili scenari”, pubblicato nel 2017. Con questo nuovo progetto il cantautore tornerà anche ad esibirsi live con un imponente tour nei più importanti stadi italiani la prossima estate. Uno spettacolo durante il quale Cremonini porterà live i brani dell’ultimo album mischiandoli a tutti i suoi più grandi successi.

La canzone |

Questo brano dimostra ancora una volta di come Cesare Cremonini giochi un campionato a sé all’interno del panorama musicale italiano. “Colibrí” è un pezzo che mischia la leggerezza dei suoni scelti nell’arrangiamento a un testo tutt’altro che banale. Cremonini continua a muoversi all’interno di un territorio poetico che oscilla continuamente tra l’astrattismo estremo di certi concetti alla pura vita quotidiana descritta con alcune semplici immagini che si trovano all’interno del testo.

Con questo mix di suggestioni il cantautore bolognese traccia di nuovo la strada verso nuovi orizzonti musicali e, dopo aver spinto sul pedale della sperimentazione con le sue ultime pubblicazioni, qui torna in un certo senso a confrontarsi con la forma canzone più tradizionale e conosciuta. Il brano scorre liscio, partendo in maniera quasi sussurrata per poi proseguire in un climax ascendente di suoni e immagini.

“Prendi le mie mani nel buio e portami lontano dove sai tu, quando ho immaginato il futuro, c’eri tu”, canta Cremonini, che trova le parole giuste per realizzare un testo pieno di sfumature differenti. La speranza verso un domani migliore che parte però dalle cosa più semplici dell’oggi. Semplicità come quella di fermarsi in mezzo al traffico o perdersi seguendo con lo sguardo un uccello che vola nel cielo.

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