Arisa affronta la carnalità di un amore per “Altalene” – RECENSIONE

Recensione del singolo che ha accompagnato la pubblicazione del nuovo album d’inediti

L’amore è il più alto e puro dei sentimenti eppure comprende anche una facciata fatta di sensualità, corporeità e passione. A raccontarlo, in maniera nemmeno troppo velata, è una sorprendente Arisa che per il suo ultimo singolo radiofonico, Altalene, ha voluto proprio mettere in luce il versante più pudico del cuore. D’altronde la cantante potentina vive un momento di profonda trasformazione e sembra intenzionata a non voler più celare il proprio lato più terreno anche a livello musicale come ha adeguatamente fatto capire con un album double-face come “Ero romantica” (di cui qui la nostra recensione).

Un uomo ed una donna si trovano a confrontarsi attorno all’amore e ai diversi modi di intenderlo e viverlo. “Facile per te lo sai, ogni volta che mi vuoi non mi chiedi neanche di uscire”. E’ così che Arisa dipinge da subito i contorni di una donna che, di fronte ai desideri del suo uomo, si trasforma facilmente in preda o in strumento di godimento. D’altra parte il messaggio è chiaro: “quello che mi chiedi tu avrai”.

Con un beat che sposa a meraviglia i sali e scendi dell’amore carnale, Arisa affronta anche musicalmente il racconto del brano stesso. Elettronica e sensualità vocale si uniscono per farsi veicolo di una storia che, con il passare della canzone stessa, acquista di potenza. E così a delle strofe camaleontiche e quasi sussurrate si alternano degli incisi in perfetta assonanza con le tinte club electro-pop.

Arisa, con la sua voce lucente e puntale, trova anche in questo terreno il proprio punto di equilibrio e fa di “Altalene” una perfetta canzone contemporanea capace di uscire dai clichè delle mode pur senza allontanarsene eccessivamente. Il suono finalmente si unisce ad un contenuto narrativo logico e di spessore trovando anche nel richiamo alle luci ed ombre del videoclip un perfetto strumento di veicolo del proprio messaggio.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.

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