giovedì 21 Novembre 2024

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Pagelle Nuovi Singoli: Giusy Ferreri torna alle ballad, convincono Tecla e Alfa

Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in radio

  • CUORE – Arisa

Arisa torna a cantare le parole di Giuseppe Anastasi e lo fa dando (giustamente) spazio a questo nuovo piccolo gioiellino in rotazione radiofonica. Era qualche anno che la coppia artistica non aveva avuto occasione di collaborare ma questo ritorno testimonia il feeling naturale che esiste tra la scrittura dell’uno e l’interpretazione dell’altra. L’occasione per il ricongiungimento è il racconto di un amore positivo che passa attraverso la certezza che “qui c’è un posto sacro per noi due: si chiama cuore”. Arisa interpreta come sempre con una voce angelica e leggiadra, Anastasi scrive in modo lineare e pulito. A cambiare è la produzione che Jason Rooney inspessisce non rinunciando ad una componente più sintetica che rende il tutto più vicino ad una ballad contemporanea. VOTO: 7.5

  • MENTRE TI SPOGLIO – Deddy

La scrittura di questo brano è di Giordana Angi e non lo si fatica a credere ascoltando il brano fin dalle sue prime battute e dall’interpretazione che lo stesso Deddy sceglie di offrire. I respiri della canzone stessa raccontano della firma che li ha concepiti offrendone un perfetto manifesto autorale. L’occasione del racconto è quella di un amore che viene visto ed affrontato partendo da una dimensione fisica, passionale e corporea. Il risultato è sicuramente quello di una canzone godibile e giustamente pop. L’unico difetto racconta di un marchio autorale troppo forte e riconoscibile per un interprete come Deddy che è ancora impegnato nel rintracciare una propria personalità artistica ed interpretativa. VOTO: 6/7

  • UMANO – Eugenio in via di gioia

Gli Eugenio in via di Gioia hanno in sè una forza musicale tutta particolare che fa leva sulla coniugazione di un messaggio ad un suono coinvolgente, pieno e quasi spensierato. In questo caso l’obiettivo è quello di realizzare un’esaltazione dell’umanità intesa come specie. All’uomo si rivolge retoricamente la domanda “ma chi sta meglio di te?” basando proprio su questo concetto l’invito a sorridere e a godersi l’esistenza con positività. Certo, “alla fine si muore”VOTO: 6++

  • SPAZIO TEMPO – Francesco Gabbani

Inizialmente concepita esclusivamente come colonna sonora della fiction TV “Il professore” si è trasformata presto in un vero e proprio successo acclamato dal pubblico tanto da suggerire una messa a disposizione anche per l’airplay. Francesco Gabbani presta la propria scrittura ad una dimensione più vicina ad una ballata che ad un tormentone basato sul gioco delle parole. Il risultato è assolutamente coinvolgente e piacevole capace di farsi canticchiare in fretta senza scadere, però, nella ricetta ormai tradizionale della “scrittura alla Gabbani”. Un bel modo per testimoniare la varietà di proposte che l’artista toscano è in grado di offrire al pubblico. VOTO: 7++

  • BRUTTE COMPAGNIE – Fulminacci

Fulminacci ha dentro di sé una personalità autorale già ben chiara ed distinguibile. Questo è sicuramente un bene per un giovane cantautore che delle parole ha scelto di fare la propria marcia in più. Per questa sua nuova uscita inedita, però, il giovane romano ha scelto di puntare anche su di un cantato più “corale” sfruttando le doppie voci ed una cadenza serrata che lo porta ad un’interpretazione quasi parlata. Una marcetta nel suo stile di sempre ma che non annoia mai. VOTO: 6+

  • FUORIPROGRAMMA – Franco126

Suona sempre scanzonato, romano nelle cadenze e perfettamente calato nella dimensione di storyteller che più gli si addice il bravo Franco126. A produrre c’è nuovamente Stefano Ceri che, per l’occasione, si concentra nello sviluppare una componente ritmica che rende il tutto più fischiettabile e leggero malgrado una componente testuale non sempre positiva. Ne esce un ascolto piacevole in linea con quella che è la più tipica produzione di Franchino che, però, ha scritto ed interpretato cose assai migliori di questa. VOTO: 6

  • GLI OASIS DI UNA VOLTA – Giusy Ferreri

In vista della sua quarta comparsa alla gara del Festival di Sanremo, Giusy Ferreri anticipa i giochi pubblicando un singolo che anticipi il suo nuovo progetto discografico. A scrivere arriva un team importante che vanta le firme di Gaetano Curreri degli Stadio, Gerardo Pulli, Piero Romitelli e Mario Fanizzi. La scelta è quella di tornare alla dimensione delle ballad a tinte pop-rock in cui a distinguersi è indubbiamente la timbrica unica di Giusy Ferreri che si trova a poter interpretare un brano senza dover giocare sull’effetto tormentone per risaltare. Un bel ritorno che rende giustizia ad una voce che merita più della canzone dell’estate e che, nel proprio repertorio, ha sempre custodito brani capaci di dimostrare il suo reale valore musicale. Che sia di buon auspicio per un Festival capace di consolidare il suo successo anche su di un versante più maturo. VOTO: 7/8

  • LA PRIMAVERA – Jovanotti

Jovanotti rimane imbottigliato in una forma-canzone che non guarda da nessuna parte e che, anzi, dimostra tutta la confusione che vive la sua scrittura in quest’ultimo periodo. Rick Rubin, che produce anche questo brano, porta Jovanotti a guardare al mondo dell’elettronica e della distorsione sonora realizzando un pezzo che non ha un vero e proprio inciso esplosivo almeno fino al finale dove il pezzo si apre e non rende difficile far andare l’immaginazione alla dimensione degli sperati live estivi. La sostanza della canzone, però, è poca cosa. VOTO: 5

  • TROISI – Leonardo Zaccaria

Si è fatto conoscere in questi ultimi mesi anche grazie al suo lavoro di autore nella squadra di Michele Canova Iorfida. Proprio il producer veneto firma la produzione di questo brano dimostrando la sua voglia di voler rielaborare il suo tradizionale pop-rock guardando verso una direzione di un suono più compatto ma sempre sincero. Leonardo possiede una bella voce che, sfruttando le sue timbriche più pulite, ben si adatta anche a questo pezzo. VOTO: 6.5

  • BARI NY – Maninni

Scrive bene il giovane Maninni che, contando sulla produzione di un esperto Diego Calvetti, riesce a trasportare il proprio mood in una dimensione più tipicamente pop solo leggermente sporcata dall’utilizzo più contemporaneo della ritmica. Piace l’utilizzo vocale che Maninni sceglie di mettere in scena grazie ad una timbrica che ben si sposa con la scelta di una doppia voce che inspessisce il suono e crea sfumature interessanti. Un buon brano per un ascolto disimpegnato. VOTO: 6.5

  • PUMA – Raffaele

Protagonista della passata edizione di “Amici”, Raffaele torna a proporsi con un nuovo singolo che continua a raccontare la sua volontà di mettere a disposizione le sue caratteristiche pop-melodiche alla contaminazione con gli elementi contemporanei. In questo caso il rischio di confondersi con la dimensione del cantato e la produzione musicale di Mahmood è alto e, in alcuni passaggi, si ha proprio la sensazione di un’eccessiva vicinanza al modello di riferimento. Per il resto Raffaele ribadisce il suo riuscire a cantare bene e la sua curiosità verso le sperimentazioni. VOTO: 5+

  • FACCIO UN CASINO – Tecla e Alfa

Il brano, probabilmente, è proprio quello che Amadeus ha escluso, dopo diversi rumors, dai partecipanti del prossimo Festival di Sanremo 2022. Tecla e Alfa non sono di certo nuovi a collaborare tra loro dopo quella Ti amo ma” che quest’estate si era comunque fatta notare tra le proposte più giovani. Rispetto a quell’occasione stavolta Alfa si concede molto più spazio e trasforma il brano in un vero e proprio duetto in due voci dove la timbrica concreta di lui si mischia con efficacia a quella più soave di lei. Radiofonicamente è un brano pop capace di conquistare l’airplay potendo contare su di un ritornello efficace e facilmente memorizzabile. Certo, il testo e la narrazione sono un po’ adolescenziali ma l’efficacia del tutto non ne viene intaccata. VOTO: 7-

  • LA STAGIONE DEL CANCRO E DEL LEONE – Tommaso Paradiso

Non si discosta dal suo mondo di riferimento Tommaso Paradiso che, malgrado le insistenti voci, nemmeno quest’anno sarà della partita al Festival di Sanremo. Almeno per quanto riguarda la gara. Il fatto è che il suo primo album da solista lo si aspetta da oltre due anni e gli continui slittamenti in avanti non hanno di certo aiutato a favorire una svolta di produzione che, lo si voglia ammettere o no, risulta sempre più urgente per quanto riguarda il cantautore romano. Anche in questo caso l’atmosfera anni ’80 si conferma grande protagonista del brano a livello di sound sfruttando tastiere e sintetizzatori. Il brano c’è, si lascia cantare con disimpegno ma, alla fine, corre il rischio per confondersi con altre proposte “paradisiane” ugualmente direzionate. VOTO: 6.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.