venerdì 22 Novembre 2024

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“Ora e qui”, Yuman e la capacità di saper cogliere l’attimo – RECENSIONE

Il giovane talento capoverdiano debutta al Festival di Sanremo con “Ora e qui“, brano soul e senza tempo

Carpe diem, saper cogliere i momenti di felicità. Questo il messaggio di “Ora e qui”, pezzo con cui si registra il debutto festivaliero di Yuman, grazie alla vittoria di Sanremo Giovani dello scorso dicembre, dove si era presentato con Mille notti, un pezzo altrettanto suggestivo.

L’artista si presenta al grande pubblico con una canzone firmata a sei mani insieme a Tommaso Di Giulio e Francesco Cataldo, senza snaturare il proprio inconfondibile stile soul. Lo fa con estrema naturalezza e con la semplicità che contraddistingue i pezzi suonati dalla prima all’ultima nota.

Propone un genere che, a dirla tutta, non è facile da riprodurre e adattare alla lingua italiana, non a caso in passato in pochi ci sono realmente riusciti, uno su tutti Pino Daniele. Ascolto dopo ascolto, bisogna ammettere che la prova è senza dubbio superata.

Con la sua voce calda e precisa, Yuman non fa altro che sfruttare al meglio un brano dalla perfetta costruzione armonica. “Ora e qui” è un pezzo dal sapore di rinascita, che ci invita ad una riflessione profonda sull’utilizzo che facciamo del tempo a nostra disposizione.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.