domenica 24 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

“Brividi”, l’alchimia contemporanea di Mahmood e Blanco – RECENSIONE

L’inedita coppia debutta al Festival di Sanremo con “Brividi”, un ballad intimista quanto corale

Terzo passaggio sanremese per Mahmood, in gara tra i giovani nel 2016 con “Dimentica” e vincitore tra i big nel 2019 con “Soldi”, e debutto assoluto per Blanco. I due artisti si presentano in coppia al Festival da favoriti della vigilia, potendo vantare entrambi un buon exploit commerciale, una positiva scia di consensi e successi.

Privo di sovrastrutture sanremesi, “Brividi” è una retrospettiva nitida e ben riuscita sul panorama musicale e sociale di oggi. Da Mahmood e Blanco, forse, ci si poteva aspettare un pezzo up-tempo, invece il risultato è poco “Notti in bianco” e più “Blù celeste”, con qualche accenno qua e là a “Rapide” e “Rubini”.

Gli ingredienti sono vincenti, anche se il pezzo non decolla al primo ascolto e questo, in ottica sanremese, non è sempre cosa buona. Le due voci, però, insieme funzionano e regalano un bel pugno nello stomaco. In un Festival tanto (ma tanto) pop-dance, questa proposta potrebbe distinguersi per la totale assenza di un’evidente ritmica.

“Brividi” resta comunque una proposta di buon livello, l’alchimia tra Mahmood e Blanco risulta funzionale e vincente, forse più del pezzo stesso, molto emotivo ma poco potente. Annuntio vobis gaudium magnum habemus canticum victoriam? Troppo presto per dirlo, per il momento la fumata è più tendente al grigio scuro.

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.