venerdì 22 Novembre 2024

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C’è sempre una canzone (d’amore): Fino a farci scomparire

Raccontiamo l’amore con una canzone

Dell’amore continuo a scrivere ma in realtà più ne scrivo e più mi rendo conto di aver capito davvero pochissime cose.  Cerco risposte nelle canzoni che apro e analizzo parola per parola, nell’oroscopo del mattino, nelle reazioni sulle storie di Instagram e negli abbracci che profumano di casa. Ogni tanto ne trovo qualcuna, ma quando arriva il momento di accenderla, i dubbi prendono il sopravvento. Una cosa che ho capito è che, la maggior parte delle volte, il destino ci mette la sua mano e se una storia non deve essere tale, farà di tutto per farti capire che potrai scalare l’Everest ma non potrai mai e poi mai proseguire quello che hai iniziato.

Ma il destino e, in generale, la vita, mettono in ordine gli eventi nel modo giusto per indicarci la strada, come quando c’è un aereo che ti aspetta proprio dopo che qualcuno ti ha spezzato il cuore oppure quando arriva l’occasione di traslocare e scappare da una storia andata a male.

Insomma, la vita scorre come l’acqua di un fiume e tutto quello che non è destinato a noi si allontana e non possiamo farci niente.

Nel nostro appuntamento di questa sera riprendo una canzone uscita due anni fa, “Fino a farci scomparire” (di cui qui la nostra recensione), di Diodato, che ci racconta come siano accentuati questo senso di rassegnazione e di annullamento quando due persone sono giunte al capolinea della loro relazione.

Sembrava evidente che
Non c’era più niente da fare
Ma tu amavi insistere
Col tuo accanimento morale
E perdevamo tutto anche la dignità
Dio mio che male che fa
Pensare a quel giorno in cui
Ci siamo dovuti lasciare
Che quando hai pianto mentre te ne andavi via
Ti sei portata anche me

Diodato descrive perfettamente il momento in cui ci accorgiamo che qualcosa è strappato e non tornerà mai più come prima. Succede per coppie che stanno insieme da una vita ma pensiamo anche a quelle coppie che per qualche motivo non sono mai riuscite ad esserlo alla luce del sole. Ed è qui che arriva il destino che chiude le porte ma non apre ancora i portoni, che ci fa aprire gli occhi verso la realtà. Vogliamo cercare di tenere insieme qualcosa che si sta separando come se provassimo ad aggiustare una crepa nell’asfalto con le graffette e stessimo lì giorno e notte a perdere anche l’ultimo briciolo di dignità.

È stato il silenzio che
Abbiamo sentito arrivare
Ad essere complice
Di ogni accadimento immorale
Ci siamo tolti tutto anche la nostalgia
Dio mio che pena che fa
Mischiarsi a un estraneo che
Vorrebbe sentirsi speciale
Ma quando eri in silenzio mentre andavi via
Ti sei portata anche me

Arriva il silenzio e non citofona nemmeno, entra nelle nostre storie e non se ne va. Perché non siamo capaci di dirci sempre tutto quello che vorremmo dirci e lo teniamo nascosto, anche a costo di perdere ciò che abbiamo. Fingiamo di non provare neanche nostalgia di quei momenti in cui il silenzio non esisteva, anzi, esistevano decine di messaggi sul telefono e pomeriggi passati a raccontarsi degli amici di infanzia, birre che si trasformavano in cene e cene che si trasformavano in occhiaie la mattina dopo. Nel silenzio, poi, ce ne andiamo e non facciamo rumore. Ma andandocene via, porteremo sempre con noi anche un pezzo di chi amiamo.

E ora lo vedi con il tempo
Tutto sembra avere un senso
Anche il nostro ritornare
E innamorarsi in questo altrove
Fino a farsi scomparire

Il tempo cura le ferite e l’acqua che scorre adesso nel fiume non è quella di settimane fa. Tutto sembra tornare ad avere un senso e il destino, ancora una volta, ci ha tirato una palla curva che abbiamo dovuto prendere al volo altrimenti ci sarebbe arrivata dritta in faccia. Forse è vero che le cose da fuori si vedono meglio e anche l’amore è così. Quando ci siamo dentro non capiamo nulla, ci lasciamo trasportare dalle emozioni e dal cuore, anche se possiamo prendere la nave sbagliata che all’inizio ci sembra una crociera e invece poi è una canoa di cartone che affonda appena lasciata la riva.

Così vediamo il mondo in modo diverso e non ci sembra più lo stesso perché lasciamo alle spalle ciò che non avrebbe mai funzionato e apriamo le porte al nuovo, all’aria fresca di primavera e a sguardi felici che non vediamo l’ora di incrociare. Il ricordo di ciò che è stato ci farà compagnia per un po’, guarderemo ancora il cellulare e il suo numero come se solo potessimo fare qualcosa. Invece decideremo di salire su un treno e appoggiate al finestrino guarderemo la nostra storia svanire lontano come le case all’orizzonte che diventano sempre più piccole, fino a farle scomparire, fino a farci scomparire.

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