L’artista calabrese si prepara al suo debutto al Festival di Sanremo, presentando il brano “Ora“
Esordio sul palco dell’Ariston per Aiello (qui la nostra ultima intervista), tra gli artisti più ispirati degli ultimi tempi. Si intitola “Ora” il brano che avremo modo di ascoltare e apprezzare nel corso della 71esima edizione del Festival della canzone italiana. A un anno di distanza e mezzo di distanza dalla pubblicazione di “Ex-voto“, è attesa per il prossimo 12 marzo l’uscita di “Meridionale”, secondo progetto discografico del cantautore calabrese, composto da dieci tracce, tra cui i singoli apripista “Vienimi (a ballare)” e “Che canzone siamo”. Ecco quanto ci ha raccontato nel corso della presentazione stampa.
«La musica per me è contaminazione, mescolare continuamente cose diverse. In questo disco ascolterete pop, rhythm and blues, flamenco, fino a sonorità più street e urban, anche classic. Una miscela di colori diversi, che siamo riusciti a far proporre bene insieme. Non è stato un lavoro artificioso, tutto è venuto in modo piuttosto naturale. “Meridionale” è un omaggio alla mia terra, la Calabria, da sempre soggetta a colonizzazioni, anche per questo ho voluto rispettare questo tipo di percorso culturale, provando a raccontarlo con un linguaggio contemporaneo nella musica».
A proposito dell’esordio in riviera, Aiello precisa: «Da spettatore sono sempre stato un fan del Festival, da artista invece non ho mai pensato che fosse una tappa obbligatoria per la carriera di un artista, tant’è che fino a qualche mese fa non ci pensavo proprio. Poi, complice anche il periodo che stiamo vivendo, ho provato a dare uno spazio più largo alla mia musica portandola sul palco più grande che abbiamo in Italia. “Ora” racconta il sesso ibuprofene, a questo termine piacere lasciare libera interpretazione. Curativo, tossico o liberatorio che sia, lascio attribuire ad ognuno il significato che vuole».
«Per me è un onore fare parte di questo cast molto giovane e contemporaneo, portando la mia visione di musica, mescolando pop, classic e urban. Pensare di poter vincere vuol dire o che te la senti troppo, o che sottovaluti gli altri. Ti crei delle aspettative e allora rischi di stare male per davvero. Per quanto mi riguarda, mi sento il più piccolo dei big. Cerco di viverla al meglio, l’obiettivo è farmi conoscere da più persone possibili, arrivare a tantissima gente su larga scala. Vincere sarebbe bello, ma se arrivo ultimo come Vasco e poi riempio i concerti… va benissimo ugualmente!».
© foto di Gabriele Gregis
Nico Donvito
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