giovedì 21 Novembre 2024

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Aka 7even: “A Sanremo 2022 per cantare l’accettazione” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore campano, al suo debutto al Festival di Sanremo con “Perfetta così

A qualche mese dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Luca Marzano, alias Aka 7even, alla vigilia del suo esordio sul palco di Sanremo 2022. “Perfetta così” è il titolo del brano che ha scelto di presentare al suo battesimo festivaliero, una valida e terapeutica infusione di autostima, verso una più completa accettazione di noi stessi.

Ciao Luca, bentrovato. Mancano poche ore al tuo debutto sul palco dell’Ariston, come stai vivendo questo momento e come stai esorcizzando l’attesa?

«In primis sono super emozionato, questa è la mia prima volta a Sanremo, quella che ricorderò per sempre. Cerco di essere quanto più sereno possibile, godermi tutto, affinché questa esperienza sia davvero indimenticabile».

Perfetta così” è il titolo del brano che hai scelto di presentare in gara. Cosa ti ha spinto a puntare su questo pezzo?

«Uno dei motivi principali è sicuramente il messaggio, che ho vissuto sulla mia pelle. Il brano parla di accettazione, il fatto che molte persone possano rispecchiarsi per me è motivo di orgoglio. In più, il sound è bello carico, uptempo e penso che sia molto carico».

Aka 7even Perfetta Così

Per la serata delle cover hai deciso di interpretare insieme ad Arisa la celebre “Cambiare” di Alex Baroni. A cosa si devono le scelte del brano e della tua ospite?

«Io sono cresciuto con Alex Baroni, il primo pezzo che ho cantato da piccolo è stato “La distanza di un amore”. Con “Cambiare” è stato amore a prima vita, è un pezzo che fa parte della mia crescita, ci tenevo tantissimo e la scelta del brano si lega al tema dell’argomento. Arisa è una persona fantastica e sensibile, a prescindere dalle sue doti canore, la sua sensibilità si appoggia alla perfezione su questo pezzo».

Abbiamo già parlato del ruolo terapeutico che si nasconde tra le righe del testo di “Perfetta così”, ma quali altre caratteristiche ti rendono orgoglioso di portare sul palco un brano come questo?

«Il fatto che abbia avuto la possibilità di essere uno degli autori, che sia un brano nato dal cuore e un pezzo prodotto da persone che sono cresciute con me. Sapere che nel mio team si tratta di un debutto quasi per tutti, è davvero una bella soddisfazione».

Per concludere, al di là di come andrà in termini di classifica questo Sanremo, quale sarebbe per te la vittoria più importante? Il traguardo, l’obiettivo che ti poni da questa esperienza del Festival?

«Potrò sembrare scontato, ma per me la vittoria è già esserci, perché so da dove vengo, ricordo perfettamente quello scantinato e tutti i sacrifici che ho fatto. Quindi, per me è davvero una bella soddisfazione ritrovarmi qui».

© foto di Antonio De Masi

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.