Recensione del nuovo album del cantautore laziale
Anticonvenzionale perchè, pur arrivando a due anni e mezzo di distanza da Noi siamo infinito (di cui qui la nostra recensione), contiene appena 6 tracce che non hanno nulla, o quasi, a che vedere con l’Alessio di un tempo. Almeno dal punto di vista musicale ed intenzionale. E tutto ciò perchè Alessio ha scelto di rischiare, di ripartire in nome di un motto quanto mai importante e, in questo caso, anche personale: “ricomincio da me”.
Il tema di questo breve ma intenso e anticonvenzionale lavoro è l’io, la riflessione sul proprio percorso fatto di passato ma anche e soprattutto di presente e futuro. A metterlo in chiaro è, fin da subito, la traccia d’apertura ed il lead single dell’intero progetto, Ti ricordi di me? (di cui qui la nostra recensione) che nel ritornello intona “gli anni passano, le persone cambiano, molti non ricordano, rimarrò per sempre il “caro Jack” un po’ come quando io stavo insieme a te, un po’ come quando cantavi insieme a me” celando, non troppo misteriosamente, una nostalgia, positiva o negativa che sia, per il passato fatto di grande popolarità che non è affatto detto abbia cambiato quel ragazzino dai ciuffo sbarazzino che conquistò le folle con i suoi Dear Jack.
Musicalmente più leggera ma ben più calata all’interno del mondo anni ’80 è Non ti preoccupare che, sull’ombra di un rapporto a due, ha l’unico obiettivo di “voglio solo stare con te” mentre tastiere e leggeri sintetizzatori fanno il loro senza troppa invadenza. In contrapposizione si colloca La c***o di fine del mondo che risulta la più futurista proposta per quelle sue distorsioni sonore e quell’incedere frammentato tipico dei nuovi linguaggi musicali.
L’altro episodio degno di nota dal punto di vista testuale e di senso è la conclusiva Avanti un altro che, se musicalmente si rivela poco appetibile, nelle liriche inserisce i versi “e non mi dire che sono cambiato forse sei tu che non mi hai mai capito” che dietro il velo di Maya della classica storia d’amore cela ben altro significato personale.
A conclusione ci sono Come dici tu, l’episodio più spensierato e leggero di quelli proposti rendendosi fischiettabile con facilità ed ironico anche nell’espressione vocale del cantato che nello special finale si fa quasi a cappella aprendo un bel finale sregolato, e Messi e Ronaldo che, con l’espediente dei due campioni del calcio mondiale, racconta la bellezza di rischiare in amore inneggiando alla fiducia reciproca poggiando su di una chitarra acustica quasi silenziata da un arrangiamento moderno, sostenuto e funzionale.
Il nuovo Bernabei che emerge da questo atteso e sudato progetto discografico è un ragazzo che ha poco a che fare con quello di qualche stagione fa. Ha provato a renderlo evidente con il taglio del ciuffo ma basta ascoltare un album che lo vede cresciuto sotto tutti i punti di vista per capire che la maturazione definitiva è avvenuta e si è verificata nel verso giusto. Il buon Alessio avrà perso il fascino del ragazzino “bello e impossibile” innalzato dalla TV che, prontamente, lo ha sostituto senza farsi troppe domande ma ha conquistato quella credibilità personale che gli mancava, quella che, finalmente, lo rende un artista capace di raccontarsi “senza filtri”.
MIGLIOR TRACCIA: Ti ricordi di me?
VOTO COMPLESSIVO: 7.5/10
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VIDEO-RECENSIONE: in aggiornamento
Ilario Luisetto
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