venerdì 22 Novembre 2024

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Anna Tatangelo e la sua “trap di periferia” feat. Autotune – RECENSIONE

Disponibile da 9 novembre il nuovo singolo in collaborazione con Achille Lauro e Boss Doms

Anna Tatangelo e la trap, due universi paralleli che avrebbero potuto non incontrarsi e che, per uno strano scherzo del destino, orbitano nella stessa rotta nella rivisitazione di Ragazza di periferia, uno dei brani più celebri dell’interprete ciociara. Un pezzo che sicuramente divide e crea pareri discordanti, caratteristica che possiamo considerare un po’ come una costante nella carriera dell’artista, spesso contesa tra ammiratori e detrattori. Una versione 2.0 realizzata in collaborazione con il rapper Achille Lauro e il suo fedele producer Boss Doms.

Il risultato? Un insieme di aspetti contrastanti che meritano un’attenta analisi. Partiamo dai lati positivi: Lady Tata in grande spolvero vocale, interessante la produzione di Boss Doms e poi? Ah si, molto bella la copertina. Passiamo alle note dolenti: l’autotune regna sovrano, Achille Lauro non sa cantare nonostante la massiccia dose di effettistica, al punto che alcuni versi introdotti sono totalmente incomprensibili (“e sono tutte così dolci (???) di testa mia”), mentre altri decisamente imbarazzanti (“sto per farmi un’altra volta” o “siamo noi la fine se la fine la vogliamo”). Parlare di omicidio colposo di una delle canzoni più importanti del repertorio di Anna potrebbe essere prematuro, bisognerebbe almeno aspettare i canonici tre gradi di giudizio. Certo è un vero peccato, perché poteva essere giocata meglio la carta del featuring, relegando Lauro allo special finale, senza permettergli di maltrattare con cotanta veemenza strofe e inciso.

Apprezzabile il voler restare fedeli a se stessi, sia da parte della Tatangelo che dello stesso rapper romano, ma l’effetto finale cozza un po’ troppo, anche se bisogna riconosce l’intuizione del voler fondere sonorità trap al pop come accade già da tempo negli States con artisti del calibro di Beyoncé, Lady Gaga, Rihanna, Katy Perry, Drake, Miley Cyrus e Lana Del Ray. Per certi versi la stessa strada intrapresa qui da noi da Annalisa con gli ultimi due progetti in studio, anche se la riuscita è decisamente diversa e per convinzione si avvicina più al “fantastico” mondo di Elettra Lamborghini.

Le contaminazioni in musica sono spesso stimolanti se orientate verso qualcosa di inedito, riarrangiare troppo un brano già esistente rappresenta sempre un’arma a doppio taglio, soprattutto se si va a modificare il testo e, di conseguenza, a stravolgere il senso profondo della canzone. Da un amore adolescenziale al tunnel della droga, se questa transizione può giovare ad un meritato rilancio discografico della bella e brava Anna Tatangelo, allora possiamo pure perdonarle l’incursione sul pianeta trap, l’abuso edilizio dell’autotune e l’audace rilettura di questa “Ragazza di periferia 2.0”, emotivamente distante anni luce dalla versione originale.

Ragazza di periferia | Audio

Ragazza di periferia | Testo

Tu, sei andato via da un po’
hai deciso che
non era giusto non amarsi più
l’amore fa male
sapresti far morire pure me
spero mi risparmierai

Vorrei morire anche io
quando penso che è colpa mia
e sono tutte così dolci (???) di testa mia
si sto soffrendo e non mi basta
è una giostra
si sto per farmi un’altra volta
si sto per farlo un’altra volta
roulette russa

Con te
ho speso tutta la mia età
ma la verità
è solo una ferita dentro l’anima
che si riaprirà tutte le volte
che i pensieri danno scene irripetibili
la tua bugia a una ragazza di periferia

E tu ragazzo di città
perso nei tuoi guai
le tre di notte e te ne vai
domani per gioco
con i tuoi amici mi deriderai
non credere a insaputa mia
come fossi una stupida

Con te ho perso in me la mia metà
cose ne farò
dei nostri fogli bianchi su un telefono
siamo noi la fine se la fine la vogliamo
siamo incontrollabili
cosa ne farò
cosa ne farò

Di te
solo un messaggio resterà
ma la verità
è solo una ferita dentro l’anima
che si riaprirà tutte le volte
che i pensieri danno scene irripetibili
la tua bugia a una ragazza di periferia
a una ragazza di periferia

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.