giovedì 21 Novembre 2024

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Si stava meglio quando si stava peggio: Annalisa è ancora tra i “personaggi in cerca d’autore”

La rossa cantante ligure lancia il nuovo singolo e fa rimpiangere il passato

Annalisa - Direzione la vita

E’ arrivato dopo nemmeno un anno e mezzo dall’ultimo progetto discografico (Se avessi un cuore) il nuovo singolo inedito di Annalisa, dal titolo Direzione la vita.

La rossa cantante savonese mette da parte la produzione del maestro Diego Calvetti per affidarsi alle cure di Michele Canova Iorfida, sicuramente uomo più adatto e navigato nel mondo dell’electropop italiano. Lo fa per conservare quell’identità artistica che nel’ultimo progetto aveva trovato e adottato appieno se si esclude il poco felice passaggio sanremese de Il diluvio universale. Un’identità ben distante da quella della timida ragazza che nel 2011 si faceva chiamare Nali e che aveva nell’eleganza, nella assoluta padronanza tecnica e nella classe le sue migliori carte da giocare.

Direzione la vita la propone nuovamente anche nelle vesti di autrice insieme allo storico Davide Simonetta a cui, per l’occasione, si aggiunge anche il buon Raige che con la rossa aveva già duettato per Dimenticare (mai). Il risultato che il trio produce è quella di una ballata tutta in battere e vestita a festa con sintetizzatori e tastiere fin dall’apertura. Un punto di ripartenza viene raccontata in un testo che, di certo, non è assolutamente ascrivibile alle sue cose migliori: “ci vorrebbero i miei occhi per guardarti tre o quattro volte al giorno solo un’ora dopo i pasti […] due astronauti senza i caschi”. La Scarrone canta, bene come sempre, ma lo fa limitandosi: manca il suo timbro arioso che solo le orchestrazioni le hanno fatto esporre finora, manca l’estensione potente di cui è capace, manca l’emozione, quella vera.

AnnalisaIl pezzo funziona, in radio andrà alla grande, in classifica ancor meglio se possibile. Ma è questa Annalisa? Forse, allora era meglio Nali. Quella di oggi è una gran bella voce del tutto svalorizzata dei propri punti di forza e costretta in una dimensione musicale del tutto impersonale: Direzione la vita suona come il repertorio dell’ultima Giusy Ferreri o di Nina Zilli e di tutte quelle altre voci votate all’electro-pop fatto con lo stampino dal guru veneto della produzione italiana (ne abbiamo parlato nel dettaglio qui).

“Abbiamo ancora una ragione per restare qua” canta Annalisa sull’onda del suo ultimo successo estivo in coppia con Benji&Fede (Tutta per una ragione). Ne siamo sicuri? C’è davvero una ragione per suonare così? Forse sarebbe meglio tornare di là: dove usciva la voce, la classe, l’estensione, l’essere eterea e sublime. Anche a costo di risultare fuori moda. Ad oggi Annalisa, invece, preferisce conformarsi ad un mondo e ad un suono che su di lei fanno sospirare e richiamano alla memoria l’opera pirandelliana (“Sei personaggi in cerca d’autore“) dove il vivere conformati non dona un’identità propria ma obbliga al vagare eterno. Quasi quasi era meglio quando si canta di quando “l’ossigeno arriva dritto al cuore solo se mi baci te”: meglio la Nali di Kekko dei Modà che l’ennesima voce piatta donata all’alta rotazione radiofonica. Forse meglio fermarsi qui con esperimenti contemporaneisti e brani auto-scritti: diamo spazio all’ariosità di questa voce trovandole degli autori capaci di tornare a renderla unica e non una copia, seppur sempre bella, di qualcun altro.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.