mercoledì 6 Novembre 2024

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“Apri tutte le porte”, il musicarello 2.0 di Gianni Morandi – RECENSIONE

L’ugola di Monghidoro torna al Festival di Sanremo con “Apri tutte le porte”, firmata da Lorenzo Jovanotti

A cinquant’anni dalla sua prima partecipazione festivaliera, Gianni Morandi gareggia a Sanremo 2022 con il brano “Apri tutte le porte”. L’artista emiliano torna in Riviera per la settima volta, dopo aver partecipato: nel 1972 con “Vado a lavorare”, nel 1980 con “Mariù”, nel 1983 con “La mia nemica amatissima”, nel 1987 con la vittoriosa “Si può dare di più“ in trio con Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri, nel 1995 con “In amore” in coppia con Barbara Cola e nel 2000 con “Innamorato”.

Firma Jovanotti, produce Mousse T (sì proprio lui, quello di “Sexbomb”) e canta Gianni Morandi. Ditemi voi: come si potrebbe bocciare un brano con queste premesse? Al grido di “Stai andando forte”, questa “Apri tutte le porte” non è certo il pezzo che passerà alla storia dell’ugola di Monghidoro, anzi. Lo special melodico, completamente diverso dal resto della canzone, riabilita il tutto sul finale salvando la partita in pieno tempo di recupero.

E’ vero, la carriera di Gianni Morandi non si discute, ma questo pezzo sicuramente sì. C’è del twist, c’è del geghegè, c’è del boogie-woogie, c’è tutta roba che sicuramente sarebbe piaciuta tantissimo alla commissione del Cantagiro ’69. Insomma, se questo brano fosse un musicarello lo intitoleremmo “Fatti mandare dalla mamma ad aprire tutte le porte”. Se è proprio vero che uno su mille ce la fa, in questo caso la salita è ancora più dura del previsto.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.