giovedì 21 Novembre 2024

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“Avocado Toast”, il ritorno di Annalisa tra yin, yang e trap – RECENSIONE

Disponibile dal 7 giugno il nuovo singolo della bella cantante savonese, composto con Danti e Canova

Il processo di evoluzione di Annalisa passa per la trap. “Avocado Toast” è il titolo del singolo che segna il suo ritorno sulle scene a un anno di distanza dal grande successo ottenuto con l’album Bye bye e dall’ottimo piazzamento sanremese con Il mondo prima di te. La cantautrice ligure esplora nuovi orizzonti sonori, seguendo la scia dei precedenti lavori e un percorso di crescita che ha coinvolto il produttore Michele Canova Iorfida, tra gli autori del pezzo insieme a Danti e alla stessa Scarrone. Un nuovo flusso musicale che segue la naturale contaminazione internazionale del pop: infatti, da diversi anni negli States artisti del calibro di Rihanna, Beyoncè, Lady Gaga, Katy Parry e Drake, sono soliti mescolare sonorità trap alle proprie produzioni.

In tal senso, potremmo considerare Annalisa un’antesignana, almeno qui in Italia: l’unica popstar in grado di creare qualcosa di nuovo e originale prendendo spunto dall’estero, rigorosamente senza scimmiottare mode che non ci appartengono, piuttosto interiorizzandole e attualizzandole alla nostra forma canzone. Un rinnovamento interessante che, come tutte le innovazioni, può essere soggetto a critiche, perché quando cerchi di fare qualcosa di nuovo ci sarà sempre chi storcerà il naso mettendo in paragone il presente con il passato.

Dal punto di vista testuale, Avocado Toast possiede tutto quello che ci si può aspettare da un pezzo destinato al mercato estivo, il tutto condito da un pizzico di surrealismo e un tocco di sensualità interpretativa. In fondo, per rilassarsi in spiaggia non serve nulla di particolarmente impegnativo, seppur bisogna riconoscere la poliedricità di un pezzo che potrebbe rimanere anche per le altre stagioni, un po’ come già accaduto con “Direzione la vita”, proprio perché non ci sono riferimenti chiari e diretti al sole o al mare. Per i più nostalgici, invece, il tempo delle ballad è rimandato a settembre.

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Avocado Toast | Video

Avocado Toast | Testo

Il cielo questa notte è un Van Gogh
lui sembra un avocado toast
una sparatoria di rose nel letto
tardi per uscire e per dormire presto
tra-sloco l’anima in un dropbox
io voglio colmare il vuoto che ho
con i piedi nudi sopra la brace
facciamo la guerra per fare la pace

Cosa vuol dire amo (amo)
forse non ci capiamo (amo)
apparecchiati su questo divano
con il coltello e le bacchette in mano
(nananana)
fai il bravo, fai il bravo
siamo yin e yang ma all’incontrario
siamo sotto sopra, siamo odi et amo
nananana fai il bravo

Il cielo questa notte è un Van Gogh
lui sembra un avocado toast
una sparatoria di rose nel letto
tardi per uscire e per dormire presto
tra-sloco l’anima in un dropbox
io voglio colmare il vuoto che ho
con i piedi nudi sopra la brace
facciamo la guerra per fare la pace

Cosa vuol dire amo (amo)
forse non ci capiamo (amo)
su questo tappeto che è fatto di prato
non serve un guinzaglio mai nella mia mano
(hei hei hei)
Facile confondere, difficile non rispondere
in bella vista nascondere
un cuore pieno di polvere
quello che posso farti non lo sai
e quando l’hai capito bye bye

La casa è diventata un Mirò
io sembro un avocado toast
una sparatoria, ho premuto il grilletto
ci andiamo domani a dormire presto
tra-sloco l’anima in un dropbox
io voglio colmare il vuoto che ho
con i piedi nudi sopra la brace
facciamo la guerra per fare la pace

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.