Dopo “1990“, “Me ne frego” e “16 marzo“, arriva il nuovo capitolo della variopinta saga musicale dell’artista romano
L’obiettivo della vita di Achille Lauro? Sperimentare e toccare tutti i generi musicali del mondo, superando di gran lunga il lavoro di ricerca della Big Band di Ballando con le stelle. “Bam Bam Twist” è l’ennesima azzeccata trovata dell’artista romano, che le zone di comfort non le conosce e non le frequenta di proposito. Dopo aver fatto wow con “Rolls Royce“, abbracciato l’introspezione e la melodia con “C’est la vie“ e “16 marzo“, continuato a stupire a colpi di rock con “1969“ e “Delinquente“, rievocato gli usi e i costumi della dance con “1990“, Lauro torna a sbalordirci con effetti speciali tipici del twist, confermandosi l’abile contorsionista che conosciamo.
L’imprevisto fa parte del DNA di Achille Lauro, così come dovrebbe essere per qualsiasi altro artista, anche se negli ultimi anni la voglia di sorprendere e meravigliare è stata declassata da una più comoda tendenza a rassicurare, a non rischiare, a dare in pasto alla massa ciò che esattamente si aspetta oppure, ancora peggio, proponendo a dismisura ciò funziona in quel preciso momento. Invece lui no, ha portato la trap in Italia e se ne è distaccato prima ancora che questa esplodesse, mescolandola nientepopodimeno che con la samba, che detto così sembra una roba assurda, ma il risultato è stato credibile come tutto ciò che tocca, portandolo a diventare una sorta di Re Mida del nonsenso.
Anche a livello di poetica, i riferimenti sono ricorrenti e possono voler dire poco se presi singolarmente, ma è nell’insieme del percorso e del personaggio che assumono un senso, una cifra stilistica chiara e ben precisa. Nulla è lasciato al caso, anche se di primo acchito può sembrarlo, in questo Lauro si dimostra essere il genio visionario che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi anni, paraculo e malandrino al tempo stesso, nel senso che riesce a portarti nel suo mondo e sedurti come la maga Circe, senza essere neanche troppo accomodante, bensì eccentrico, eclettico e pur sempre coerente nelle sue molteplici trasformazioni.
“Bam Bam Twist” non è il classico tormentone estivo, né tantomeno ambisce a diventarlo, altrimenti non avrebbe puntato su un sound in voga la bellezza di sessant’anni fa. E’ questo che affascina, è questo che possiamo definire sorprendente, perché Achille Lauro spariglia le carte, mescola le poche convinzioni musicali rimaste, rappresentando una sorta di scheggia impazzita in un sistema ciclico e noioso. In tal senso, potrebbe definirlo una specie di vecchio che avanza, che si ricicla e che ritorna come nuovo, perché il pubblico non deve essere trattato come un gregge di pecore, ma invogliato e incuriosito con l’ausilio di novità inattese, piccoli esperimenti o grandi salti nel vuoto che siano.
E’ indubbio che attorto al suo progetto c’è anche un impero del marketing che si muove nella sua stessa direzione, sarebbe impossibile negarlo, ma tutto parte da un’intuizione artistica, altrimenti sarebbe solo fuffa. La sostanza c’è, in maniera visibile e tangibile, nonostante le parole apparentemente messe a casaccio e il semplice fatto che, alla fine, non stiamo parlando di niente di nuovo a livello musicale. Ma è proprio questo il punto: unire più mondi, affiancare un linguaggio avanguardista ad elementi presi in prestito dal passato, in una lucida e poetica follia che diventa il preludio di una mitologia futurista, tra un jukebox ed un motel ad ore, scenari di una vita passata coniugati al presente, che riflettono un sogno chiamato domani.
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Bam Bam Twist | Audio
Bam Bam Twist | Testo
Malandrino
chiodo giallo e zaffiro bluette
è lo zoo di Berlino
la mia tipa è un vampiro
ed è pazza di me
sei più bella dal vivo
lei che balla è la donna
del boss davanti a un jukebox
Tarantino
e con quei bravi ragazzi
è delirio è De Niro
Sì balliamo
bam bam, bam bam,
un twist e poi
bam bam, bam bam
motel ad ore
bam bam, bam bam
ragazzi fuori
bam bam, bam bam
Adrenalina
siamo sopra un bancone
io e te, perché
sì è una rapina
svuoto le tasche
e mi riempo di te
sì, donna bambina
è una madonnina
che piange per me
ma poi mi rovina
ed io che so farmi
rovinare da te
Sì balliamo
bam bam, bam bam
un twist e poi
bam bam, bam bam
motel ad ore
bam bam, bam bam
ragazzi fuori
bam bam, bam bam
oh sì
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
È un overdose di rose, mio amor
è una danza tra scheletri, scheletri
una pallottola dal mio juke boxe
stiamo dando fuoco ai sedili
a una cabrio rosa, mio amor
questa è vita per noi
non c’è città che basti per noi
la tua gonna è Las Vegas, toglila poi
diremo: “è solo un ricordo che ho rimosso”
Fammi fuori
bam bam, bam bam
un twist e poi
bam bam, bam bam
motel ad ore
bam bam, bam bam
ragazzi fuori
bam bam, bam bam,
un twist e poi
bam bam, bam bam
sì balliamo
bam bam, bam bam
motel ad ore
bam bam, bam bam
fammi fuori
bam bam, bam bam
oh sì
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
bam bam, bam bam
Nico Donvito
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