Omaggio alle voci femminili e alle signore della canzone, autentiche icone di fascino e bellezza che hanno scritto pagine di storia. A cura di Marco Fioravanti
La domenica è l’unico giorno il cui nome è di genere femminile, per questo motivo non potevamo che dedicarlo alle donne che hanno fatto grande la nostra canzone, celebrandone il talento, il coraggio e l’unicità.
In ogni puntata di “Beato tra le Donne”, Marco Fioravanti ci accompagna alla scoperta e riscoperta delle più grandi protagoniste della scena musicale italiana e non. Attraverso un racconto appassionato e ricco di dettagli, si ripercorrono le carriere straordinarie di queste voci femminili che hanno segnato la storia della musica. L’appuntamento di oggi è dedicato a Irene Grandi.
Irene Grandi, una ragazza per sempre
È da qualche giorno passato il compleanno di Irene Grandi e per tutti rimarrà “la ragazza sempre”, come cantava in un suo famoso brano scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri.
Un animale da palcoscenico, è nella sua dimensione ideale quando è a contatto con il pubblico, quando la sua grinta da maschiaccio si amalgama con la sua sensualità innata, ed è il botto!
Debuttò a Sanremo nella categoria Nuove Proposte nel 1994, negli anni in cui gareggiavano personaggi che sarebbero poi diventati delle star della musica, da Bocelli alla Pausini, da Giorgia a Grignani, da Nek a Tosca, da Daniele Silvestri a Carmen Consoli. Quelli erano anni in cui si coltivavano i giovani artisti fuori dai talent ma erano dei talenti originali, non fenomeni mediatici usa e getta.
La canzone con cui si fece conoscere era “Un motivo maledetto”, presentato alle selezioni del Festival, seguito dal brano in gara “Fuori” inseriti nell’album che portava il suo nome, a cui lavorarono Jovanotti, Eros Ramazzotti e Telonio, suo collaboratore per quasi dieci anni. L’album sarà un successo, non solo in Italia ma anche in Germania e l’anno successivo, decidendo a sorpresa di non presentarsi al Festival, bissò con “In vacanza da una vita” e con il singolo “Bum bum”. E’ nacque una stella!
Passano due anni e vede la luce nel 1999 “Verde, rosso e blu”, ripubblicato nel febbraio del 2000 con l’aggiunta del brano che Irene porta a Sanremo “La tua ragazza sempre”, di Vasco Rossi e Curreri. Si aggiudica il secondo posto, ma avrebbe potuto vincere se non fosse stato l’anno in cui le giurie di “qualità” boicottarono i voti dirottando tutte le preferenze agli Avion Travel che conquistarono il gradino più alto del podio. Vittoria che non gli servì a nulla perché il loro disco vendette pochissimo, circa 50 mila copie, a differenza di quello di Irene, circa 200 mila copie e addirittura quello di Carmen Consoli, arrivata settimo, oltre le 500 mila copie! Al Festival del 2000 non furono ammesse Paola e Chiara con “Vamos a bailar”, che lanciato in primavera dello stesso anno vendette oltre 150 mila copie, vinse il Festivalbar ed entrò in classifica in tutta Europa, diventando un evergreen … Festival poco fortunato e commissione artistica assolutamente miope!
La carriera di Irene Grandi prosegue anche affrontando realtà come il cinema, nel film “Il barbiere di Rio” con Diego Abantatuono e in tv come conduttrice con Marco Maccarini del Festivalbar 2004.
Un altro successo nel 2003, collaborando ancora con Vasco Rossi, fu “Prima di partire per un lungo viaggio”, passando poi per “Indelebile” nel 2005. Nel 2007 Irene incide uno dei suoi brani di maggior successo, “Bruci la città” scritto a quattro mani con Francesco Bianconi dei Baustelle. Il brano è inserito del disco-raccolta “Irenegrandi.hits”. Il brano, che incredibilmente fu scartato a Sanremo 2007, vinse anche il disco di platino. Nella raccolta è presente, per la prima volta in un suo lavoro, il singolo che Irene cantò con Pino Daniele nel 1995 “Se mi vuoi”, un brano di grande successo che fu la sigla finale del Festivalbar 1995.
Nel 2008 inaspettatamente pubblica “Canzoni per Natale”, primo esperimento del genere in Italia da parte di una cantante. Composto da cover di brani già editi, 6 in italiano e 6 in inglese, spicca “Qualche stupido ti amo” cantato con Alessandro Gassman, versione italiana di “Somethin’ stupid” già inciso da diversi artisti, tra cui Frank e Nancy Sinatra negli anni ’60 e più recentemente da Nicole Kidman con Robbie Williams. Il disco ebbe un inatteso grande successo, superando agevolmente le 100 mila copie e raggiungendo la vetta della classifica di vendita.
La produzione di Irene si è poi rallentata negli anni successivi, solo tre album di inediti, nel 2010 “Alle porte del sogno” con il brano in gara a Sanremo “La cometa di Halley”, nel 2015 “Un vento senza nome” con il bellissimo brano omonimo presentato al Festival del 2015 e nel 2019 “Grandissimo”, un insieme di brani vecchi e nuovi e di duetti con altri cantanti, che venne poi ripubblicato nel 2020 per la partecipazione di Irene alla kermesse sanremese con il brano “Finalmente io” scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, che non ebbe lo stesso riscontro delle loro precedenti collaborazioni.
Nel 2022 fu protagonista di “The witches seed” un’opera rock firmata dal musicista e fondatore dei The Police Stewart Copeland e nel 2024, per festeggiare il trentennale di carriera, pubblica due singoli, a maggio “Fiera di me” e ad ottobre “Universo”.
La caratteristica che più si evidenzia in Irene Grandi è vederla sempre sorridente, come se volesse lanciare messaggi concreti e reali al suo pubblico, per non arrendersi mai, combattendo e prefissandosi degli obiettivi, nati dalla testa e dal cuore. Ci si rispecchia spesso nelle parole delle sue canzoni, scritte sia da lei che da altri, assolutamente coinvolgenti e reali ed impreziosite dalla sua forza ed energia straordinarie.
Marco Fioravanti
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