giovedì 21 Novembre 2024

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Biagio Antonacci, vent’anni di “Tra le mie canzoni”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Reduce dal grande successo riscosso con Mi fai stare bene, Biagio Antonacci torna a distanza di due anni con la raccolta “Tra le mie canzoni”, pubblicata il 10 luglio del 2000. In scaletta alcuni dei suoi più grandi successi realizzati nel decennio precedente, un intro e due brani inediti, intitolati “Ti ricordi perché” e “Le cose che hai amato di più”, noti per essere stati estratti anche come singoli.

Tra le canzoni già conosciute, invece, spiccano le cinque nuove versioni ri-arrangiate di “Danza sul mio petto”, “In una stanza quasi rosa”, “C’è ancora qualcuno”, “Non so più a chi credere” e “Liberatemi”, registrate rigorosamente in studio al contrario di “Non è mai stato subito”, “Se io se lei”, “Alessandra” e “Così presto no”, proposte invece dal vivo.

Chiudono la tracklist “Si comincia dalla sera”, “Se è vero che ci sei”, “Quanto tempo e ancora”, “Iris” e “Cercasi disperatamente amore”, mantenute in originale. Tra le assenti, figurano alcune canzoni che hanno rappresentato molto per il percorso del cantautore milanese, come ad esempio “Voglio vivere in un attimo”, con cui a debuttato Sanremo tra le Nuove Proposte nel 1988, ma soprattutto “Non parli mai”, “Mi fai stare bene” e “Non vendermi” che hanno segnato la sua definitiva consacrazione artistica.

Selezione delle tracce a parte, questo resta un bel disco da ascoltare, che non sa troppo di autocelebrazione, bensì un tentativo di restituire notorietà ad alcuni pezzi dandone meno visibilità ad altri. La carriera di Biagio Antonacci è proiettata verso un sempre più grande consenso anche in veste di autore, di lì a poco Laura Pausini inciderà la sua “Tra te e il mare”, mentre Syria ha di recente pubblicato il disco Come una goccia d’acqua, contenente tre tracce da lui firmate.

A vent’anni dalla sua pubblicazione, “Tra le mie canzoni” suona come una raccolta ricca, seppur incompleta, dei primi dodici anni di carriera dell’artista di Rozzano, un mix fra vecchio e nuovo in cui rivivono alcune delle sue più ispirate ballad, con l’aggiunta di due inediti che danno l’idea di quello che saranno i suoi successivi lavori, vale a dire “9/NOV/2001” e “Convivendo”, altri due riusciti e ispirati capitoli musicali.

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Tra le mie canzoni | Tracklist e stelline

  1. Guardami (intro) ★★★☆☆
    (Biagio Antonacci)
  2. Ti ricordi perché ★★★★★
    (Biagio Antonacci)
  3. Le cose che hai amato di più ★★★★☆
    (Biagio Antonacci)
  4. Danza sul mio petto (versione 2000) ★★★☆☆
    (Biagio Antonacci)
  5. In una stanza quasi rosa (versione 2000) ★★★☆☆
    (Biagio Antonacci)
  6. C’è ancora qualcuno (versione 2000) ★★★☆☆
    (Biagio Antonacci)
  7. Non so più a chi credere (versione 2000) ★★★★☆
    (Biagio Antonacci)
  8. Liberatemi (versione 2000) ★★★★★
    (Biagio Antonacci)
  9. Non è mai stato subito (live) ★★★★☆
    (Biagio Antonacci)
  10. Se io, se lei (live) ★★★★★
    (Biagio Antonacci)
  11. Alessandra (live) ★★★☆☆
    (Biagio Antonacci)
  12. Così presto no (live) ★★★★★
    (Biagio Antonacci)
  13. Si incomincia dalla sera ★★★★☆
    (Biagio Antonacci)
  14. Se è vero che ci sei ★★★★☆
    (Biagio Antonacci)
  15. Quanto tempo e ancora ★★★★★
    (Biagio Antonacci)
  16. Iris ★★★★★
    (Biagio Antonacci)
  17. Cercasi disperatamente amore ★★★☆☆
    (Biagio Antonacci)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.