venerdì 22 Novembre 2024

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Biagio Antonacci, venticinque anni dal suo omonimo quarto album

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver celebrato pochi mesi fa il trentennale dal suo lavoro d’esordio Sono cose che capitano“, per Biagio Antonacci è tempo di un’altra speciale ricorrenza: il 23 agosto del 1994 veniva dato alle stampe il suo quarto omonimo album, quello della sua definitiva consacrazione. A due anni di distanza dal buon successo riscosso con “Liberatemi” e alla successiva partecipazione l’anno seguente al Festival di Sanremo con “Non so più a chi credere”, il cantautore lombardo riesce a mettere a segno un disco completo ed eterogeneo, ricco di potenziali singoli, contenente alcuni dei pezzi che lo accompagneranno nel corso degli anni, impreziosendone il repertorio.

Tra i brani di indiscussa caratura spicca “Se io se lei”, tra le ballad più popolari di antonacciana memoria che riflette la sua piena maturità artistica. Nel testo si trae il bilancio di una storia d’amore da poco conclusa, domandosi con il senno di poi se sarebbe potuta andare diversamente, se qualcosa si sarebbe potuto ancora salvare, il tutto condito con un’inedita poetica narrativa che lo contraddistinguerà tra le valli del cantautorato italiano nel corso del tempo. Ad anticipare il lavoro è “Non è mai stato subito“,  canzone-manifesto grintosa e appassionata sulla vita e sulla continua lotta per superare momenti difficili.

Tra le altre tracce che compongono l’album, ricordiamo “C’è ancora qualcuno”, le ballate romantiche “Sei” e “Fino all’amore”, “Si comincia dalla sera”, “Lo conosco poco”“E’ finita la guerra” e il terzo singolo estratto “Lavorerò”, meno d’impatto rispetto ai due precedenti. Il disco ottiene un buon successo commerciale, vendendo oltre 300 mila copie, classificandosi al diciannovesimo posto dei lavori più venduti del ’94. Un progetto che, di fatto, segna l’inizio dell’ascesa di Biagio Antonacci che, di lì a poco, realizzerà altri due album cult degli anni novanta (“Il mucchio” e “Mi fai stare bene”), dando vita ad una vera e propria memorabile ed impareggiabile trilogia.

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Biagio Antonacci | Tracklist e stelline

  1. Non è mai stato subito
    (Biagio Antonacci)
  2. Se io se lei
    (Biagio Antonacci)
  3. E’ finita la guerra
    (Biagio Antonacci)
  4. Lo conosco poco
    (Biagio Antonacci)
  5. C’è ancora qualcuno
    (Biagio Antonacci)
  6. Fino all’amore
    (Biagio Antonacci)
  7. Non serve
    (Biagio Antonacci)
  8. Sei
    (Biagio Antonacci)
  9. Vigile
    (Biagio Antonacci)
  10. Si comincia dalla sera
    (Biagio Antonacci)
  11. Lavorerò
    (Biagio Antonacci)
  12. Un giorno un sogno
    (Biagio Antonacci)
  13. Desiderio
    (Biagio Antonacci)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.