venerdì, Marzo 29, 2024

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Blanco sa fare anche il delicato e lo dimostra con “Blu celeste” – RECENSIONE

Recensione del singolo che ha aperto la strada di un album sparigliando ancora le carte

L’idea comune della nuova musica che avanza è quella di un’espressione violenta, dinamicamente incessante e sonoramente prevaricante. Blanco, la vera rivelazione musicale di questo 2021, ha saputo stupire e sparigliare le carte pubblicando un brano come Blu celeste come proprio singolo radiofonico. Lo ha fatto conferendogli il valore “aggravante” di title-track del proprio album di debutto (di cui qui la nostra recensione) e, soprattutto, quello di singolo apripista nella pubblicazione del disco stesso.

In quasi 4 minuti (e anche questa è una novità non prettamente ascrivibile alla nuova musica che avanza) il cantautore bresciano ha tracciato i confini di un pezzo intimo, essenziale e sussurrato da un arrangiamento minimale e delicatissimo. Un solo pianoforte a far da contraltare ad una vocalità che, anche in virtù della propria giovane età, si esprime diretta, potente e con la voglia di non doversi confrontare con alcun tipo di barriera o di guard rail strutturale.

Non solo il suono e la scelta strumentale dell’arrangiamento, però, rendono “Blu celeste” il brano che non ti aspetti da parte di Blanco e della “nuova musica che avanza”. Raccontando di un fratello che non c’è, della difficoltà ad ammetterlo e a disegnare in musica questa verità, Blanco si scava nell’intimo e trova il coraggio di appoggiare questo sentimento sul pentagramma. Torna così, ad essere protagonista della forma-canzone italica, l’esperienza personale, il dolore intimo e l’ammissione di fragilità che, una società spietata e legata all’apparenza come quella contemporanea, difficilmente sa ammettere, comprendere e gestire.

Blanco in tutto questo, invece, riesce a farsi bandiera della difficoltà: ne elabora il dolore e ne mostra le ferite. Si mostra forte apparendo debole. La canzone non può che beneficiarne apparendo, certamente, il manifesto del nuovo che avanza ma anche un autentico recupero di ciò che ciascuno di noi, nel proprio intimo, è da sempre ma che, ultimamente, ha fatto fatica a trovare spazio nell’evidenza. Almeno in musica.

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Blu celeste | Testo

Quando, quando il cielo si fa blu
Penso solo a te
Chissà come stai lassù
Ogni notte
È blu celeste
È blu celeste
È blu celeste

Il cielo è blu come il tuo nome
Blu come l’inchiostro di ‘sta penna
Che scrive parole senza pensarle
E io non posso starne senza
Ho la ragione che rallenta
Ogni mio senso di colpa
E non c’è un mostro che la tolga da me

E mi metterò al riparo
Mentre imparo ad accettarlo
Che se il tempo lo ha già fatto
Ora sei un mio ricordo
Un mio ricordo immaginario
Del fratello che vorrei
Nato nel mese di acquario
Sarei il pesce e tu lo squalo

Siamo grandi per sognare
Tu saresti maggiorenne
Io ormai sono un sedicenne
Vado per i diciassette
Festeggerò da solo
Un altro compleanno di merda

Quando il cielo si fa blu
Penso solo a te
Chissà come stai lassù
Ogni notte
È blu celeste
È blu celeste
È blu celeste

Quando il cielo si fa blu
Penso solo a te
Chissà come stai lassù
Ogni notte
È blu celeste
È blu celeste
È blu celeste

Avevo un peso dentro
Un peso da levare
Ci ho messo un pezzo a raccontarti
Sotto le luci di questa camera
Tutto un disastro
Doveva essere tutto perfetto
Tipo luci spente, vorrei scriverti al buio
Tipo, na-na-na, luglio
Tipo scriverti senza volerlo
Tipo, na-na-na, bisbiglio
Tipo, na-na-na, buio
Al buio

Quando il cielo si fa blu
Penso solo a te
Chissà come stai lassù
Ogni notte
È blu celeste
È blu celeste
È blu celeste

Quando il cielo si fa blu
Penso solo a te
Chissà come stai lassù
Ogni notte
È blu celeste
È blu celeste
È blu celeste

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.