Raccontiamo l’amore con una canzone
Il calendario segna che è già settembre e io non riesco a capire come mai solo ieri era giugno. Un battito di ciglia siamo finiti dal parlare di anticiclone alle tisane depurative alle nove di sera. Che poi, io sono una fan del primo settembre molto più del primo gennaio. È a settembre che si mettono punti, che si girano pagine. Era a settembre che tornavamo a scuola con gli astucci nuovi di zecca e il diario sfavillante pieno di sticker pronti da utilizzare. A settembre ci sono le canzoni nuove, le iscrizioni in palestra, le foglie che iniziano a cadere e il mondo che sembra prendersi una pausa.
Nell’ultima puntata della rubrica vi avevo parlato di cinque canzoni da tenere in tasca per l’estate, quindi oggi ritorno con quattro pezzi speciali per la fine dell’estate. Questa volta dovete tenerle nel pacchetto di fazzoletti, perché il falò sulla spiaggia è ormai un dolce ricordo, le case di montagna sono ormai chiuse e non abbiamo più un diario nuovo da mostrare ai nostri compagni di scuola. Quindi, cuffie nelle orecchie, sguardo nel vuoto, testa tra le nuvole.
L’ultima notte – Ariete
Non m’importa di niente
Io l’ultima notte la passo con te
Prendi da bere e portami dove vanno le stelle
È l’ultima notte, siamo solo io e te
Dimmi che ti ricordеrai di me
Quando abiti in un paese di montagna sai benissimo che durante l’estate ci si può catapultare in un mondo parallelo, che puntualmente svanisce con l’arrivo dell’autunno. Ariete descrive il tutto in un modo perfetto: è sempre l’ultima notte quella che conta. Per tutti quegli amori che nascono con il primo sole e bruciano per mesi, tutti quelli che sembrano indissolubili e poi quando la vita ci mette davanti ad un bivio, non sempre si va nella stessa direzione. Ma non è detto che se sono brevi siano anche meno intensi, chi ci può garantire che i grandi amori nascono solo d’inverno? L’ultima notte può essere un punto seguito da decine di messaggi senza risposta. Oppure può essere una virgola per un discorso che andrà avanti ancora per tutte le altre stagioni.
La storia infinita – Pinguini Tattici Nucleari
Un tedesco suonava “Wonderwall” ad un falò
Col testo scritto sopra al fazzoletto
E siamo solo mostri con una grande paura
Di trovare un bambino sotto al letto
Ricordo il giorno in cui, un anno fa, usciva La storia infinita. Era fine agosto ed ero sotto la pioggia. Non avevo idea di quale piega potesse prendere la vita da lì a poco, ma si allineò tutto splendidamente con le parole di questa canzone. Ci sono momenti così magici che rimangono impressi per sempre, ci sono estati che non si possono scordare facilmente. Ci sono i sentimenti che fingiamo di non provare e che, a fatica, nascondiamo come mostri sotto a un letto. Storie che finiscono ma in realtà non finiscono mai, così come vorremmo che non finisse mai di suonare quel tedesco che canta Wonderwall ad un falò. L’estate che passa ma che lascia il segno. L’amore più o meno corrisposto che sfuma con l’arrivo di settembre ma che resta impresso come milioni di domande alle quali cercavamo di trovare una risposta ma eravamo nel posto sbagliato, nel cuore sbagliato.
Le biciclette – Fulminacci
Lo so che è tardi
Che sei partita
Ma quest’estate
Non è iniziata e non è finita
Filippo Uttinacci ci regala uno dei pezzi più malinconici, una cartolina spedita dal litorale che celebra la fine dell’estate e il ritorno alla vita di tutti i giorni. Filippo si mette a nudo e parla di una storia d’amore, della sua storia d’amore. Un pezzo che, nero su bianco, ci fa capire quanto male può fare la distanza, quanto si possa sentire la mancanza di chi amiamo. Però anche se manca, sentiamo che alla fine in qualche modo rimane, va oltre la malinconia e oltre la tristezza del doversi lasciare andare. Mentre le biciclette tornano in città e abbandonano le strade sul mare, perché sono bravi tutti ad andare al mare in estate, c’è qualcosa che resta. Senza di te l’estate non è iniziata e, per fortuna, non è nemmeno finita.
Fine dell’estate – TheGiornalisti
La mia malinconia è tutta colpa tua
È solo tua la colpa è tutta tua
e di qualche film anni ’80
Credo che dopo “L’estate sta finendo” e “Summertime sadness”, il pezzo dei TheGiornalisti sia il più utilizzato nelle storie Instagram che vanno dal venticinque agosto al dieci settembre. Ma quando si parla di malinconia e di buco allo stomaco, non c’è canzone migliore che descriva esattamente quelle sensazioni. “La fine dell’estate” non è una canzone, è diventato un mood. Tra bicicletta rossa, le chiacchiere nei bar, il profumo dei capelli asciugati al sole. Fotogrammi che immortalano momenti di una normalità quasi banale ma che poi, a settembre, si carica di significato. Un po’ come si torna in spiaggia a passeggiare in inverno e si ripercorre tutto ciò che è successo mesi prima. È proprio lì che vorremmo urlare: la mia malinconia è tutta colpa tua!
Io non so se a settembre si riparte davvero, non so se l’autunno è meglio dell’estate o se le castagne saranno più buone dell’anguria. Sono sicura, però, che inizieremo tutti il mese con un bagaglio un po’ più pesante, che sia pieno di sogni, di amori, di speranze o di canzoni. Vi ho lasciato queste quattro da ascoltare mentre ripassate sul telefono tutte le foto che vi siete scattati quel giorno in barca sotto la pioggia o quella sera mentre urlavate “Campioni d’Europa!”. Le estati passeranno anche e lo faranno anche in un battito di ciglia, ma al cuore non si può comandare, in nessuna stagione.
C’è sempre una canzone d’amore | Playlist
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