Raccontiamo l’amore con una canzone
Era una domenica di ottobre quando mi feci coraggio e finalmente scrissi al nostro direttore. Pioveva e la pioggia, per me, è sempre fonte di ispirazione. Il nome della rubrica lo avevo già in testa da un po’, un tributo a uno degli artisti che mi accompagna ogni giorno. La canzone di partenza, quella non l’avevo. Poi è arrivata “Io non abito al mare” in riproduzione casuale e ho capito che era perfetta per iniziare. Era perfetta perché certe cose vorremmo “dirtele all’orecchio mentre urlano e mi spingono a un concerto” e invece di concerti non ce ne sono più, quindi ho pensato che sarebbe stato meglio trovare una soluzione alternativa che non implicasse assembramenti di alcun genere. Così ho iniziato a scrivere per davvero.
Sei mesi fa partiva “C’è sempre una canzone (d’amore)” e sei mesi fa facevo leggere la mia prima bozza in anteprima ad alcune persone, aspettando un loro commento con la stessa ansia con cui aspetti qualcuno alla stazione dopo troppi giorni lontani migliaia di km.
Sei mesi, quindici cambi di colore, un lockdown, un Natale, un Capodanno e una Pasqua dopo, eccomi qua a tirare le fila del discorso. Perché anche nelle storie d’amore più belle ogni tanto bisogna perdersi per ritrovarsi, bisogna farsi delle domande scomode del tipo “che cosa siamo, noi?”, bisogna avere il coraggio di guardarsi indietro per capire come si fa ad andare avanti.
Ripercorriamo velocemente questi mesi con la nostra playlist con tutti i brani dei quali vi ho parlato. Pezzi che abbiamo dedicato a chi amiamo ma anche a chi ci ha spezzato il cuore.
L’amore e la gioia di vivere |
Partiamo dall’amore, quello che c’è e che si sente, quello che ti riempie il cuore ogni mattina e ti fa sentire viva. Abbiamo provato a fare “A Piedi il Mondo“ con Gio Evan, che quest’anno con il clima che c’è, potrebbe benissimo regalarci una sciarpetta ad Agosto, sarebbe un regalo molto gradito. Siamo passati attraverso le parole inguaribili e romantiche di Ghemon, per poi ammettere che non riusciamo mai del tutto a svuotare il sacco. Come dice Ermal Meta, a volte, abbiamo un milione di cose da dire ma non diciamo niente. Infatti io non dico, scrivo. L’amore è così, un attimo stai bruciando come Fausto e California e le loro “Fiamme negli occhi”, l’attimo dopo ti spegni perché sei pronta a bere ogni lettera del suo nome mentre, goccia a goccia, scende dal cielo.
L’amore e la paura |
Poi c’è l’amore, quello che è fermo lì, quello che non sai definire perché non sempre c’è una definizione. Perché abbiamo paura, paura di sbagliare, paura di non essere abbastanza, paura di giocarci ancora una volta il cuore con tutte le ferite che ci portiamo dietro. Ci convinciamo che forse non siamo “Niente di Speciale”, come ci cantano gli Stato Sociale, raccontandoci bugie e negando la realtà che è così vivida e definita anche agli occhi degli altri. Siamo diventati dei pezzi di cristallo, delle anime da maneggiare con cura perché alla prima mossa sbagliata, cadono in mille pezzi. E allora evitiamo di farci toccare, ci nascondiamo, sotterriamo i nostri sentimenti come un tesoro dei pirati, ma poi ci cerchiamo. Cerchiamo il nostro sguardo tra la folla, come “En e Xanax” che in due provano a rimuovere le loro paure. Perché in due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore.
L’amore e le ferite |
Infine, c’è l’amore che finisce. Che ti lascia segni indelebili nella cronologia di Whatsapp e anche sul cuore. Ma la cronologia di Whatsapp la cancelli, quella del cuore no. Però puoi cantare a squarciagola “Ti prego dimmi che cosa mi manchi a fare” in macchina o mettere “Destri” mentre ti stai allenando con il tuo sacco da boxe, quindi più o meno è la stessa cosa. L’amore finisce, come la tua serie tv preferita o come le vacanze al mare, quelle che l’anno dopo hai ancora la sabbia nella valigia. Quella persona che per te era casa ora non è nient’altro che un’”Astronave” guidata dagli Zero Assoluto che vola sopra i tetti di notte, senza che tu te ne accorga.
L’amore e la musica |
Che sia quindi una storia agli albori, un amore travestito da amicizia, un nodo alla gola che non ti fa parlare o un pacco di ricordi da mettere via, c’è sempre una canzone che ci può salvare. Io non ho fatto nient’altro che raccontarvele, queste canzoni. Quindi prendete la playlist, ascoltatela e dedicatela. Dedicatela a quella persona che quella notte vi ha fatto piangere, a quello che vi ha detto “non andare via”, a chi avete salutato una mattina d’estate chiudendovi la porta dietro le spalle, dedicatela a chi vi fa vedere il mondo con occhi diversi e a chi per una volta vi ha fatto sentire importanti. Ligabue dice che le canzoni non ti tradiscono, che chi le fa può tradirti ma loro no, le trovi sempre lì. Sono la colonna sonora di una storia, della vostra storia, della nostra storia.
Una storia che mesi fa ho iniziato a scrivere tra gelato alla panna, appunti a mano su un quaderno verde e analisi di testi che sembrano dire “questo lo ha scritto per me!“. Con le canzoni possiamo dire tutto, anche di più di quello che vorremmo. Quindi a volte basta solo schiacciare play e sperare che l’altra persona ascolti la tua stessa musica.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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