Raccontiamo l’amore con delle canzoni
Qualche settimana fa ci eravamo lasciati con una storia (qui), una storia forse vera o forse no, che ho lasciato a metà. Una storia che si racconta con la musica, perché la musica racconta sempre qualcosa. La nostra storia d’amore è iniziata con un avvertimento, No No No, è passata attraverso le paure, fino ad arrivare al punto in cui non si riesce più a trattenere, questo amore, ma si vorrebbe urlarlo nel bel mezzo di un concerto, quando la musica è troppo alta e l’adrenalina corre a mille. E ora dove siamo arrivati? Ecco i prossimi capitoli.
Niente di speciale – Lo Stato Sociale
Quando ci innamoriamo, la nostra testa diventa un luna park. Zucchero filato, luci colorate, giochi a premi, ma anche montagne russe e autoscontri. Ci sembra tutto più grande, più magico, ma quando si spengono le luci e la gente torna a casa, la magia se ne va. In amore il segreto non è non fare andare mai via questa magia, perché ci saranno giorni in cui lo zucchero filato sarà finito e le luci saranno un po’ difettose, giorni in cui tutto sarà buio. Il segreto è aprire gli occhi e trovare la magia anche quando non tutto sarà così perfetto. Ma per far sì che ciò accada, dobbiamo crederci noi, noi che amiamo con ogni singolo pezzo del nostro cuore, e deve crederci anche chi amiamo. Spesso però chi c’è dall’altra parte ha paura di nuotare e noi abbiamo paura di crescere, così nessuno dei due riesce a trattenerla, quella magia. Siamo una storia che non si può dire, non siamo niente di speciale. E’ davvero facile odiare il terremoto, il difficile è costruire e costruire ci fa paura, perché costruire significa avere una casa e avere una casa significa restare.
Abissale – Tananai
Alla fine ci si arrende all’evidenza. Pensavamo di essere davvero speciali per quella persona e invece non lo siamo, siamo solo un numero da chiamare quando gli altri dieci prima del nostro non rispondono o una spalla che si cerca per tutte quelle cose che gli altri non hanno voglia di fare.
Ma noi al telefono rispondiamo sempre, aspettiamo svegli fino a notte fonda che lui rientri a dormire, dedichiamo le più belle canzoni e, sì, scendiamo a compromessi con noi stessi pur di essere felici. Eppure no, non siamo speciali. Perché non siamo abbastanza belli, siamo ormai fuori moda, siamo troppo vecchi, non facciamo i Tik Tok, non usiamo quindi filtri di Instagram per poi decidere di postare solo foto della nostra nuova piega.
La ragione però viene ad aiutarci facendoci ricordare tutte quelle notti che abbiamo passato piangendo o il dolore che abbiamo provato quando qualcuno ci ha detto che non eravamo abbastanza. La ragione ci sveglia con una secchiata d’acqua fredda e il cuore che va sempre dalla sua parte ci prega di non permettere a nessuno di farsi spezzare ancor perché ha appena finito di ricomporsi.
Pastello Bianco – Pinguini Tattici Nucleari
Non so se sia più difficile dire al tuo migliore amico che sei innamorata di lui o se è più difficile dirgli addio. Che poi certi adii non esistono davvero, non contano e non si contano. Le strade sono troppe ma alcune sono fatte per unirsi, quando due persone sono legate non c’è addio che tenga. Nelle nostre storie possono passare anni e poi ci si ritrova dentro ad un bar come se nulla fosse cambiato, ci si scrivono messaggi che fanno paura ma alla fine basta un abbraccio per sciogliersi.
Ricordo che a scuola facevamo a gara a chi avesse i pastelli più belli. Per me i più fortunati avevano l’oro e l’argento che, anni fa, si trovavano solo nelle scatole da quaranta pezzi. Il pastello bianco non l’avevo mai calcolato. Però con il pastello bianco potevamo scrivere cose che nessuno avrebbe mai saputo. Poi, ad un certo punto, nella vita, arriva quella persona che con un pastello colorato svela la magia e tutto il tempo che abbiamo speso a scrivere parole d’amore nascoste viene compensato. Anche a distanza di anni ci servirebbe davvero un pastello bianco, a volte per dire ti amo, a volte per chiedere scusa, altre per scrivere “mi manchi” ed altre ancora, invece, per urlare “non te ne andare”.
Amici Mai – Antonello Venditti
Questa storia non si poteva che concludere così, con un pezzo classico che è un inno, un urlo di speranza per tutti i cuori spezzati. Finisce con due persone che riprendono le loro strade e ogni tanto si ritrovano, due persone che vogliono dalla vita cose diverse, ma che si guarderanno sempre in modo diverso rispetto agli altri. Due persone che non saranno mai amici ma non potranno mai essere altro se nessuno dei due riesce a prendere coraggio e a saltare.
Tante parole, tante domande, tanti garbugli per poi arrivare ad un finale: certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Quindi, cari cuori spezzati, non ci resta che aspettare che finisca il giro.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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