Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo
Benvenuti a “Century Radio”, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. radio censura
Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.
Century Radio: sventola Bandiera Gialla
È il 16 ottobre del 1965 e la coppia Renzo Arbore e Gianni Boncompagni riescono a fare di nuovo la storia.
Inizia “Bandiera Gialla”, programma dedicato alle novità musicali di tutto il mondo. L’idea embrionale, nella mente di Boncompagni era quella di chiamare la trasmissione Sound, ma gli venne posto il problema che il titolo non potesse funzionare, poiché la musica straniera era quasi del tutto bandita dalla programmazione radiofonica .
Fu Luciano Rispoli, all’epoca dirigente Rai, a pensare di chiamare il programma Bandiera gialla collegando i vari generi musicali, al simbolo della quarantena per epidemia, appunto la bandiera gialla, come metafora della messa al bando, fino ad allora, della maggior parte della musica straniera.
Giulio Razzi, all’epoca direttore della Radio, a quel punto acconsentì alla messa in onda. Ogni puntata iniziava così: “a tutti maggiori di 18 anni, a tutti i maggiori di 18 anni, questo programma è rigorosamente riservato ai giovanissimi. Ripeto ai giovanissimi. Chi volesse, nonostante il nostro avviso, rimanere in ascolto, lo farà a proprio rischio e pericolo”.
La trasmissione andava in onda il sabato pomeriggio alle 17:40. sulla seconda rete radiofonica della Rai, ma veniva registrata nei giorni precedenti negli studi di via Asiago a Roma. Ogni puntata trasmetteva dodici canzoni, pubblicate di recente o ancora inedite sul mercato italiano.
Venivano presentate tre alla volta e il pubblico, composto tutto da ragazzi, votava la migliore tramite delle bandierine gialle. Le quattro canzoni rimanenti andavano in finale ed alla fine veniva proclamato il vincitore, a cui veniva assegnato il titolo di Disco Giallo. Il pubblico era composto da quaranta giovanissimi, di cui buona parte erano frequentatori del famoso locale Piper Club e figli di dirigenti della Rai, il resto era scelto tra i ragazzi che, di volta in volta, si presentava in studio.
I ragazzi, tutti vestiti secondo la moda beat del tempo, partecipavano attivamente alla trasmissione, non solo votando, ma sostenendo le canzoni con tifo, grida e altro.Tra di loro, alcuni volti già noti o che avrebbero avuto successo in seguito. Tra loro, ricordiamo Mita Medici, Giuliana Valci, Renato Zero, Loredana Bertè, Giancarlo Magalli, Valeria Ciangottini, Donatella Turri, Roberto D’Agostino, Carla Vistarini.
La sigla originaria, T-Bird, era eseguita da Rocky Roberts accompagnato dal suo gruppo, gli Airedales (il brano è stato poi inciso anche in cover dai New Dada di Maurizio Arcieri). Grazie al monopolio della Rai, “Bandiera Gialla” diviene un fenomeno di costume, introducendo e, imponendo all’attenzione del grande pubblico, musica proveniente dal Regno Unito e dagli USA, senza tuttavia trascurare i gruppi e gli interpreti italiani dell’ondata beat.
I dischi presentati in anno furono 672 e tra di loro possiamo citare Beach Boys, Donovan, Caterina Caselli, Patty Pravo, senza dimenticare naturalmente Rolling Stones, Beatles e i Nomadi. Il programma risultò anche utile ai fini commerciali, consentendo la pubblicazione di alcuni dischi anche in Italia, cosa che prima non avveniva.
Alcune curiosità: la trasmissione ispirò anche Gianni Pettenati che intitolò un suo brano, appunto “Bandiera gialla”. La canzone era cover di The Pied Piper di Artie Kornfeld e Steve Duboff, presentato in trasmissione nel 1966; Sulla scia del successo di Bandiera gialla Renzo Arbore presenta, verso la fine del 1966, un’altra trasmissione radiofonica dedicata alla musica giovane, dal titolo Per voi giovani.
La trasmissione ispirò anche il film del 1967 “I ragazzi di Bandiera Gialla”, musicarello diretto dal regista cinematografico Mariano Laurenti; L’ultima puntata del programma, andò in onda il 9 Maggio 1970. Su YouTube e Rai Teche sono presenti le puntate della trasmissione. Senza Arbore e Boncompagni, probabilmente avremmo perso tanta bella musica, il destino volle che la dirigenza Rai intuisse il potenziale del programma e delle idee dei due. Sarebbe bello se oggi. dove apparentemente c’è più libertà, qualcuno decidesse di investire su un programma strettamente musicale.
Pio Russo
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