giovedì 21 Novembre 2024

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Cesare Cremonini alza voce per “La ragazza del futuro” – RECENSIONE

Recensione del nuovo singolo del cantautore bolognese

Dopo essere tornato a farsi sentire con il singolo “Colibrì” (noi ne abbiamo già parlato qui), Cesare Cremonini sbarca in radio con un nuovo brano che dà il titolo al suo nuovo album di inediti. “La ragazza del futuro” (il singolo) è in tutte le radio a partire da venerdì 21 gennaio e poi il disco che uscirà ovunque il prossimo 25 febbraio per Virgin Records / Universal Music Italy. Il tutto senza dimenticare il Festival di Sanremo, dove Cesare sarà uno dei superospiti voluti dal direttore artistico Amadeus.

La canzone |

La title-track del nuovo album del cantautore bolognese, che viene scelta per fare da traino radiofonico per quest’ultimo, si discosta dal punto di vista delle atmosfere dal precedente singolo “Colibrì”, pur legandosi ad esso nella parte testuale. Come racconta lo stesso Cremonini infatti, se “Colibrì” qualche mese fa aveva rappresentato la genesi, ecco che “La ragazza del futuro” serve a svelare il vero e proprio volto del disco, dove ogni canzone si lega in maniera indissolubile alle altre.

“Ho bisogno di qualcuno che mi indichi la strada, la ragazza del futuro è una stella ubriaca” – così il cantautore introduce l’ascoltatore nel suo mondo, mettendolo davanti a una serie di immagini a volte contrastanti, ma nel loro complesso piene di libertà. Cremonini continua a disegnare un quadro fatto di attimi e di movimenti minuscoli che diventano straordinari venendo descritti come piccoli miracoli. Il lessico tipico dell’artista bolognese esce allo scoperto soprattutto nel ritornello, vero e proprio un inno alla leggerezza: “Balla! Figlia del sole! Canta! Non ti fermare! Ama!”.

Il ritmo è sostenuto e il brano, come struttura, ricorda il singolo “Kashmir-Kashmir”, contenuto nel precedente album di inediti “Possibili scenari”, pubblicato nel novembre del 2017. “La ragazza del futuro” tanto citata, alla fine, sembra trasformarsi in un concetto, un’idea di libertà da difendere con tutte le forze, come a volerci ricordare che, anche in questi anni frenetici e complessi, non si può in ogni caso abbandonare il bisogno umano di leggerezza.

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