venerdì 22 Novembre 2024

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Chadia Rodriguez: “La musica colpisce senza far male” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane rapper classe ’98, in uscita con il nuovo singolo “Donne che odiano le donne

“Quando le donne fanno gruppo, non sono più la pecora se le altre sono il lupo”, questa una delle frasi evocative contenute all’interno di Donne che odiano le donne, il nuovo singolo di Chadia Rodriguez, realizzato in coppia con Erika Lei, disponibile in rotazione radiofonica a partire dallo scorso 5 febbraio. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Chadia, benvenuta. Partiamo “Donne che odiano le donne”, qual è stata la sua genesi?

« E’ una canzone nata dalla mia esperienza personale, ma anche dalle esperienze sollevate dai miei fan. Diciamo che la scintilla è nata subito dopo il mio secondo singolo “Fumo bianco”, successivamente ho lavorato su questo progetto, valutando quale fosse il momento migliore per far uscire una canzone così forte, con un tema così importante».

Secondo te, l’avvento del web ha agevolato il dilagare di questo fenomeno? 

«Sì certo, tramite la rete anche una piccolissima formica può diventare un dinosauro. Personalmente utilizzo i social network per diffondere la mia musica e per stare più vicino alle persone che mi seguono, sicuramente incidono tantissimo a livello lavorativo, la promozione passa sicuramente anche da loro».

“Donne che odiano le donne” segue di qualche mese l’uscita di Bella Così”, una denuncia sociale contro il body shaming e il cyber bullismo. Hai sentito il peso e la responsabilità nell’affrontare temi così attuali e importanti?

«Sì, ho sempre sentito il peso e la responsabilità nel toccare argomenti così delicati. Nell’affrontarli, però, è come se tutto si fosse alleggerito sotto un certo punto di vista. Si tratta di temi di cui ho voluto fortemente parlare e che, soprattutto, non racconta nessuno. Qualsiasi forma di passione che noi abbiamo, non la si deve distinguere per genere. Tutto è per tutti, chiunque può fare qualcosa se ci crede veramente, non c’è nulla che sia prettamente maschile o femminile».

CHADIA RODRIGUEZ_Donne che odiano le donne

In questi anni hai collezionato diverse collaborazioni, da Jake la Furia a J-Ax, passando per Annalisa, Federica Carta fino a questa ultima recentissima collaborazione con Erika Lei. C’è un incontro che ti ha particolarmente arricchito? 

«Sicuramente ognuno di loro mi ha segnato in modo differente. Lavorare al fianco di persone di questo calibro mi ha cambiato totalmente la mia prospettiva di vita, aiutandomi a crescere in un ambito differente del mio percorso sia artistico che professionale. Sono molto contenta di aver avuto l’occasione di collaborare con Erika, giovane ma molto talentuosa. Quando ho cominciato a fare musica non avrei mai immaginato di collezionare un profilo così, soprattutto nel giro di pochissimo tempo».

In queste settimane, non si fa che parlare di Sanremo. Qual è il tuo pensiero sul Festival? Ti piacerebbe partecipare in futuro?

«L’ho sempre seguito, anche se non assiduamente, In realtà mi sarebbe piaciuto andarci quest’anno, solo che artisticamente parlando vorrei ancora migliorare, crescere, per essere pronta per un grandissimo palco come quello di Sanremo. Negli ultimi anni il Festival è stato molto sdoganato, chissà in futuro…».

Per concludere, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Ho imparato che la musica colpisce senza far male».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.